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sabato 29 aprile 2017
venerdì 28 aprile 2017
Stefano Tamiazzo
Stefano Tamiazzo, il bravissimo
disegnatore padovano della serie scritta da Jean David Morvan La Mandiguerre, edita da Delcourt, tradotta e distribuita anche in Italia da BD Edizioni, torna a pubblicare in Francia un nuovo album dopo ben dieci anni dal suo ultimo volume.
Cynocephales è
la sua nuova serie, che sarà pubblicata dalle casa editrice parigina EP Editions una delle cinque case
editrici che fanno parte del Groupe
Paquet.
Il primo volume, che si intitola: La banda dei mastini, lo vedremo in
libreria nel prossimo mese di maggio. In contemporanea all'edizione d’oltralpe,
la casa editrice ReNoir stamperà,
per la gioia dei fan italiani di questo autore, l’attesissimo dittico.
Abbiamo chiesto all’amico Stefano di raccontarci questa nuova
avventura editoriale.
-
Stefano, innanzitutto, spiegaci quali sono le ragioni di questa tua lunga
assenza dal mercato francofono e perché la saga de La
Mandiguerre non
ha avuto un seguito…
ST: Contemporaneamente
all’attività di fumettaro ho sempre portato avanti un’attività didattica sempre
dedita ai fumetti. Alla fine del quarto volume della Mandiguerre ho avuto
l’occasione di insegnare per un breve periodo alla nascitura sede di Torino
della scuola Internazionale di Comics. Ne ho subito colto l’enorme potenziale e
ho deciso di proporre l’affare ad un amico per aprirne una a Padova, la mia
città e per alcuni anni me ne sono occupato continuando a disegnare, a studiare
e sperimentare.
La
Mandiguerre è arrivata alla conclusione del primo ciclo e sia io che JD forse
cercavamo un successo maggiore, che inaspettatamente a me è arrivato sotto
forma di scuola di formazione e poi nella creazione di una fumetteria molto
particolare che si chiama Fumetti&Soda dove quasi settimanalmente ci sono
incontri con autori, si vendono materiali da fumettari e illustratori , si
respira l’aria della bottega artigianale.
- Come è stata l’esperienza professionale con Jean David
Morvan?
ST: Gli devo sicuramente
molto professionalmente parlando, e non solo.
Negli
anni in cui lavoravamo gomito a gomito ero spesso ospite a casa sua, i suoi
genitori mi trattavano con un riguardo raro. Ho un bellissimo ricordo dei
festival in giro per la Francia. C’è stato un periodo in cui ne facevo uno, due
al mese e lì spesso ne approfittavamo per discutere di storyboard, character
design, ecc.
All’inizio le
proposte erano due: qualcosa di simile a “Nausicaa della valle del vento”
oppure una prima guerra mondiale spaziale.
Essendo tutti e due
appassionati della prima guerra è stato facile scegliere.
Al plot abbiamo
lavorato insieme in lunghi viaggi in macchina e visitando musei e fortini con
al culmine la visita a Verdun.
Poi ognun per
sé, confrontando di volta in volta il lavoro.
- Come è nato e in
che cosa consiste questo nuovo lavoro pubblicato in Francia dalle EP Editions?
ST:
Che
io ricordi mi è sempre frullata in mente questa storia!
La passione per la storia
però l’ha fatta crescere in un modo inaspettato e l’incontro con Gris de Payne
il mio co-sceneggiatore ha completato il quadro per poterla poi pubblicare
oltralpe così come l’avevo concepita.
Cynocephales è una saga che ha come protagonisti un gruppo di uomini
con la testa di mastino. Non si tratta di uomini raffigurati in modo
antropomorfo, come accade in altre serie a fumetti, ma di uomini appartenenti
ad una razza diversa, la terza razza (dopo Neanderthal e Sapiens) con una
propria storia che si intreccia nei secoli con le razze umane storicamente
riconosciute.
Le
prime tracce si trovano negli scritti di Tacito, Erodoto e Plinio; con l'arrivo
di Carlo Magno si convertono al Cristianesimo e stringono un'alleanza che li
vedrà combattere in difesa della Francia a fianco di re, imperatori e governi,
ma senza che di loro vi sia alcuna testimonianza nei resoconti storici ufficiali.
La nostra storia inizia nel 1894…
- Hai
già nel cassetto qualche nuovo progetto dopo che sarà completato Cynocephales?
ST: Sì e sicuramente mi interessa sempre
scrivere le mie storie. Per ora ho solo una scaletta…Vedremo. Al momento la mia
testa è totalmente sul progetto Cynocéphales. J
-
Parlarci della tua la Scuola
Internazionale di Comics di Padova … Le soddisfazioni professionali nel
dirigere una scuola di fumetto sono pari a quelle di pubblicare un proprio
libro?
ST: Sono soddisfazioni
diverse, e nel mio caso sono soddisfazioni importanti e molto gratificanti
perché collaboro con circa una trentina di colleghi di varie discipline
artistiche.
É
stato un tale successo che a distanza di pochi anni è diventata il polo di
attrazione massima per chi vuole imparare il mestiere a nord-est con numeri da
scuola pubblica e professionisti/insegnanti di altissimo livello che lavorano
con clienti del calibro di Disney, Bonelli, Dargaud, Soleil, Delcourt, Ubisoft,
ecc.
Da domani 29 aprile a Lunedì 1 Maggio Stefano Tamiazzo è ospite al Comicon di Napoli.
Grazie
Stefano.
Le
serie francesi di Stefano Tamiazzo
La
Mandiguerre
Testi
di Jean David Morvan
1 - De
vrais boy-scouts
(Delcourt, 2001)
- I vapori del vuoto
volume 1, Edizioni BD 2001
2 - Cas de force majeure (Delcourt,
2003)
- Un caso di forza maggiore
volume 2, Edizioni BD 2003
3 - Le revers de la médaille (Delcourt,
2005)
- Il rovescio della medaglia
volume 3, Edizioni BD 2005
4 - Au nom du père (Delcourt,
2007)
- Nel nome del padre
volume 4, Edizioni BD 2007
Cynocephales
Soggetto,
disegni e colori: Stefano Tamiazzo
Sceneggiatura:
Stefano Tamiazzo e Gris De Payne
1 - La
bande des dogues
(EP Editions, 2017)
- La banda dei mastini
volume 1, Edizioni ReNoir 2017
mercoledì 26 aprile 2017
Tintin e il Granchio d'Oro - seconda parte
In questo episodio ancora
una volta Tintin deve vedersela con trafficanti di oppio, evidentemente a quei tempi il
narcotraffico era più diffuso di quel che si possa ritenere oggi se Hergé
fa scontrare la propria creatura con narcotrafficanti per ben due volte nel
giro di otto anni (1932-1940).
Non potendo più interessarsi di avvenimenti
reali, Hergé si spinge verso l’evasione, l’avventura più pura, vissuta in
ambienti naturali opposti, il mare aperto e il vasto deserto di sabbia.
È anche il racconto dove
compare un nuovo personaggio, il capitano Haddock. L’ubriacone e
lamentoso marinaio, descritto in alcuni casi al limite del delirium tremens,
è una figura che attira subito l’attenzione del lettore; si capisce che è
destinato a grandi imprese.
In realtà la figura del
barbuto marinaio Haddock non è solo quella del beone, perché è anche un
uomo maturo, generoso, sensibile, portato alla collera, alle ingiurie, alla
lotta; con le sue qualità, il suo vizio e le sue debolezze è stato reso
talmente umano da Hergé da riuscire a mettere in ombra lo stesso Tintin,
personaggio a tutto tondo, puro, perfetto. Indubbiamente rappresenta
l’alter-ego umano di Tintin. I due, però, hanno dei punti in comune, l’altruismo, il coraggio e l’onestà.
Hergé ha affermato una volta che il temperamento di Haddock è
stato ispirato da quello del collega E. P. Jacobs, all’epoca ancora suo
amico.
È anche il racconto in
cui sono più insistenti gli accenni all’alcolismo. Le ripetute scene di bevute
e ubriacature, descritte con molto realismo, e l’insistenza sull’argomento da
parte dell’autore sul problema di Haddock non possono non ingenerare in
chi legge un dubbio sulla possibilità che l’autore abbia voluto descrivere un
proprio stato di dipendenza dall’alcool.
Il libro proibito |
Ricordiamo a tal
proposito che nel 1985, Bertrand Boulin, ex alcolizzato, ha scritto Tintin
et l’alcool, Éditions Chapitre Douze, un libro ormai all’indice su
richiesta dei legali della Moulinsart e della Fondation Hergé,
che ne hanno ottenuto il ritiro. Boulin ipotizza attraverso sedici
capitoli un parallelo fra le scene di Tintin e il comportamento di un alcolizzato,
credendo di trovare delle allegorie, insomma che anche Hergé fosse
alcolizzato. Il libro vietato è introvabile, anche se è venduto ormai
sottobanco a cifre da record, non giustificate se non dal perverso concetto che
spinge un collezionista ad acquistare a caro prezzo ciò che è vietato
dall’autorità giudiziaria, infatti è stato stampato in maniera assolutamente amatoriale,
pieno di errori di ortografia e poveramente impaginato. Per metà delle 180
pagine il saggio contiene riproduzioni di vignette di Tintin, senza che siano stati citati i copyright,
fatto che ha permesso ai suddetti avvocati di avventarsi senza difficoltà sul
malcapitato autore.
Molto bella la scena
dell’attacco aereo ai due protagonisti sperduti nel mare e l‘ingegnoso stratagemma
del reporter con il ciuffo per avere la meglio sui piloti. Per certi versi
riporta a I sigari del Faraone.
La lunga attraversata nel
deserto dei due amici, con Tintin, raziocinante, che trascina per mano un Haddock
inebetito dall’idea di morire di sete, è forse una delle trovate migliori in
assoluto di Hergé e sembra avere significati simbolici: potrebbe rappresentare
un’iniziazione a una setta, tipo la massoneria, d’altro canto l’autore è
ritenuto essere stato affiliato alla stessa, come riportano Bertrand
Portevin in Le Démon inconnu d’Hergé (2004) e Jacques Fontaine
in Hergé chez les initiés (2001), entrambi libri delle Éditions Dervy.
Ma potrebbe anche significare un percorso di liberazione dal vizio del bere! In
ogni caso lì si forgia l’amicizia imperitura fra i due.
L’estraniamento dalla
realtà nel presente racconto, e nei successivi, è sottolineato da un uso sempre
più ricorrente all’onirismo e alle allucinazioni terrificanti, che sottintendono
la presenza della guerra, a cui non si può fare cenno, se non indirettamente,
per motivi di censura germanica. E Hergé lo fa con grande maestria e
competenza. Ma è anche un ulteriore motivo per cui approfondirà sempre più i
rapporti fra i vari personaggi della sit-com tintiniana.
Per la parte descritta
nel deserto l’autore si è ispirato all’avvincente romanzo di Joseph Peyré,
L’Escadron blanc (1931), in cui si racconta di inseguimenti tra
meharisti sahariani e predoni del deserto, mentre per gli attacchi dei ribelli
contro gli aviatori si rifà a due romanzi di Antoine de Saint-Exupery, Courier
Sud (1929) e Vol de nuit (1931).
L’editore Casterman,
nel 1942, progetta di sostituire le vecchie copertine con singole vignette con
immagini a tutta pagina e fa realizzare una prova utilizzando una delle quattro
immagini fuori testo a colori. Hergé vi inserisce il titolo e il nome
dell’autore con l’inchiostro di china e la tempera, incollando, a completamento
della copertina, gli elementi tipografici. Il risultato finale è giudicato
convincente e da quel momento le copertine dei volumi saranno presentate con
questa impostazione.
La versione moderna a
colori, uscita nel 1943, fa parte del primo gruppo di episodi adattati a 62
pagine su quattro strisce.
Poiché la precedente
riduzione del racconto in strisce su Le Soir ha provocato una
diminuzione di pagine, per arrivare a 62 sono state colorate le quattro
immagini fuori testo della versione in bianco e nero, e poi aggiunte, insieme a
varie vignette intermediarie che sono servite a legare fra di loro le diverse parti.
In realtà i quattro
fuori testo sono stati ridisegnati nel 1948.
La versione odierna,
dunque, è quasi interamente simile a quella del 1943, a parte alcuni
rifacimenti e ritocchi invocati dalla censura americana, quali: le sostituzioni
di personaggi di colore con altri di pelle bianca o le immagini in cui il
barbuto capitano si attacca alla bottiglia, soppresse per evidenti motivi. A
questo punto, permettete un’affermazione, magari non condivisibile? Sembra
molto più realistica e ben costruita la versione originale in banco e nero!
Nel racconto si evolve
anche la tecnica delle inquadrature, in cui l’autore dimostra una buona
conoscenza di quelle cinematografiche. Nella versione in b\n, nella prima tavola
c’è la sequenza, muta, di Milou che, frugando nell’immondizia, rimane
con il muso incastrato dentro un barattolo, dando il via all’avventura.
Nella tavola 14 c’è la
celebre sequenza di Tintin che camminando sul molo trova il piroscafo Karaboudjan e, mentre
contempla i gabbiani che volano, si accorge di un pericolo scansandosi in tempo
per non finire schiacciato da un pancale.
Nella tavola 58 c’è la
scena dell’attacco dei beduini ai due protagonisti e Hergé ha detto di
aver disegnato, a suo giudizio, una delle sue due migliori vignette mai
realizzate, poiché in una sola è riuscito a disegnare i beduini che si
allontanano, uno dopo l’altro, dalla duna da destra verso sinistra come in una
successione temporale cinematografica.
Le ingiurie di Haddock
presenti in quella tavola, e poi durante i suoi attacchi d’ira, hanno fatto
scuola. In realtà sono parole innocenti, non sono insulti veri e propri,
impensabili da scrivere in una bédé di quegli anni rivolta ad adolescenti, però
risultano strepitose nel loro suono onomatopeico, dimostrando, ancora una
volta, la grande inventiva linguistica di Hergé.
Nel processo di
“normalizzazione” di Tintin viene sacrificato il fedele Milou, il cane parlante che
diventerà sempre meno parlante e importante ai fini di una storia e sempre più
un cane come tanti altri, simpatico, intelligente, fedele, birbone ma non parlante,
insomma un cane normale. Il suo posto viene pian piano occupato da Haddock,
anche se nell’immaginario mondiale non è ammissibile un’effige di Tintin senza quella di Milou al suo fianco e
con un osso in bocca, come ricorda a Bruxelles la grande insegna rotante
sull’edificio del palazzo delle Editions du Lombard, in rue Paul Henri
Spaak, all’uscita della Gare du Midi.
lunedì 24 aprile 2017
Vetrina del 24 aprile 2017
Uscite della
settimana (aggiornamento del 27 aprile 2017)
(I titoli
in verde sono inediti
in Italia)
Costo totale delle novità della settimana:
48,64
I Puffi 4, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport - € 5,99
I Puffi (Les Schtroumpfs, Dupuis)
di Peyo (t/d)
3 - La Puffetta (La Schtroumpfette, 1967)
Collana Avventura 70, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport
- € 3,99
Howard Flynn (Howard Flynn, Le Lombard)
di Yves Duval
(t) e William Vance (d)
1 - Il primo viaggio (Le premier voyage du lieutenant Howard
Flynn, 1966)
2 - All'errembaggio (A L'abordage, 1968)
Gli albi del west 11, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport
- € 3,99
Bouncer (Bouncer, Les Humanoïdes Associés)
di Alejandro
Jodorowsky (t) e François Boucq(d)
3 - La giustizia dei serpenti (La Justice des Serpents, 2003)
4 - La vendetta del monco (La Vengeance du manchot, 2005)
Tintin 18, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport - € 7,99
Tintin (Tintin, Casterman)
di Hergé (t/d)
18 - L'affare Girasole (L'affaire Tournesol, 1956)
Thorgal 48, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport - € 2,99
I mondi di Thorgal: Lupa (Les mondes de Thorgal: Louve, Le Lombard)
di Yann (t) e
Roman Surzhenko (d)
5 - Skald (Skald, 2015)
Asterix 13, Panini Comics - € 4,50
Asterix (Asterix, Dargaud)
di René
Goscinny (t) e Albert Uderzo (d)
5 - Asterix e il Giro di Gallia (Le tour de Gaule, 1965)
Rugbymen 12, Corriere dello sport-Stadio-Tuttosport - €
5,99
Rugbymen (Rugbymen, Bamboo)
di Béka (t) e
Poupard (d)
11 - Verso la meta! (On mène, mais gardons les pieds sur la
tête!, 2013)
Giornalino 17, Periodici San Paolo - € 2,30
(Carlo) (Gaspard, Bamboo)
di Beka (t) e
Domas (d)
1 - L'amico immaginario (L'ami imaginaire, 2016) tavola
Il mio amico Yeti (Mon ami Grompf, Glénat)
di Julien Neel
(t) e Nob (t/d)
2 - storia breve (Gare au gorille, 2007)
(Leo) (Jeu de gamins, Bamboo)
di Mickaël Roux
(t/d)
3 - I cavalieri (Les chevaliers, 2013) tavola
I puffi (L'univers des schtroumpfs, Lombard)
di Peyo (t/d)
3 - storia breve (Sacrée Schtroumpfette, 2013)
Lanciostory 2194, Editoriale Aurea - € 3,00
La battaglia (La bataille, Dupuis)
di Frédéric
Richaud (t) e Iván Gil (d)
3 - La battaglia 3 (Tome 3, 2014) 3a parte
L'ultimo templare (Le dernier templier, Dargaud)
di Raymond
Khoury (t) e Bruno Rocco, (d)
6 - Il cavaliere monco ( Le Chevalier manchot, 2016) 3a parte
Aria (Aria, Le Lombard)
di Michel
Weyland (t/d)
13 - Il grido del profeta (Le cri du prophète, 1990) 1a parte
Skorpio 2095, Editoriale Aurea - € 3,00
La rossa (Les rousses, Claire de Lune)
di Herpé (t) e
Smilton (d)
1 - tavola (2008)
Mister Hollywood (Mister Hollywood, Dupuis)
di Gihef (t) e
Éric Lenaerts (d)
1 - Viale delle Illusioni (Boulevard des illusions, 2009) 2a parte
Quintett (Quintett, Dupuis)
di Frank Giroud
(t) e Giulio De Vita e Steve Cuzor (d)
3 - Terzo movimento: Storia di Elias Cohen (Troisième mouvement : Histoire d'Élias
Cohen, 2006) 3a parte
Lanciostory Maxi 22, Editoriale Aurea - € 4,90
Jugurtha (Jugurtha, Le Lombard)
di Jean-Luc
Vernal (t) e Franz (d)
8 -
Il principe rosso (Le
Prince rouge, 1981)
Ancora in
edicola
Serie rossa 54, Editoriale Cosmo - € 3,50
Le vie del Signore (Les voies du Seigneur, Soleil)
di Fabrice
David (t) e Gregory Lassablière (d)
1 - Hastings (1066 - Hastings, 2009)
2 - Miles Christi (1119 - Miles Christi, 2010)
Serie arancione 15, Editoriale Cosmo - € 5,50
Sette (Sept, Delcourt)
di Mathieu
Gabella (t) e Patrick Tandiang (d)
7 - Sette prigionieri (Sept Prisonniers, 2009)
di Luca
Blengino (t) e Denys (d)
8 -
Sette sopravvissuti (Sept
Survivants, 2011)
AureaComix Linea BD 17, Editoriale Aurea - € 9,90
Namibia (Namibia, Dargaud)
di Rodolphe e
Leo (t) e Bertrand Marchal (d)
5 - Volume 5 (Épisode 5, 2015)