Il n.1, quindicinale di 48 pagine con due racconti brevi: Addosso ai pirati del Prof. Tric (De Moor), e Il prigioniero di Zenda (Craenhals), con le copertine originali dell’edizione belga rispettivamente dei nn.18 e 36 del 1953. Il redazionale cambia in Lettera confidenziale di Tintin.
Il n.2 presenta tre racconti brevi: Missione caprifoglio (Macherot), La moto volante del prof. Tric (De Moor) e Cociss l’apache. Le quattro pagine di Missione caprifoglio furono fortemente sostenute da Maurice Leblanc, editore di Tintin, desideroso di avere avventure sul mondo animale, che volle anche la copertina dedicata.
Cociss l'apache, pubblicato anche con la copertina originale dell’edizione belga (n.10 del 1953) in cui c’erano le tre vignette iniziali del racconto, inspiegabilmente è accreditato a un certo "Rossi" quando trattasi di Craenhals! Iniziano le gags di Modesto e Frullina (Modeste et Pompon) disegnate da un ignoto "Franchino", traduzione maccheronica di Franquin!!!
Nel n.3 il racconto breve Non fidatevi dei pugili pallidi (traduzione maccheronica dal francese per indicare “di pelle bianca”), Il formidabile signor Quattrocchi di un certo "Raimondo", ovvero Raymond Reding, con copertina tratta dal n.34 del 1953 dell'edizione belga, e Nuvolari di uno sconosciuto "Giannino", alias Jean Graton, come si rileva facilmente dalla firma dell’autore nell’ultima vignetta del racconto!
Nel n.4 in copertina una gag di Quick et Flupke di Hergé. Ci sono due racconti brevi: Houdini (Graton) e Il prezzo della gloria (Reding), rispettivamente con le copertine dei nn.48 e 28 dell’edizione belga 1954.
Nel n. 5 finiscono Clorofilla e i cospiratori e le avventure di Corentin. Come racconti brevi ci sono Questo si che è sport! e L’eroica difesa di Pe-T’ang (entrambi di Funcken), con copertina originale del n.23 del 1953.
Dal n.6 il periodico ritorna settimanale però con prezzo maggiorato, 35 lire per 24 pagine, copertina compresa. Iniziano Il Gladiatore-mistero con Bob e Bobetta di Vandersteen, e Le avventure di Pom e Teddy di Craenhals. Per i racconti brevi inizia la serie umoristica dei Cartoni animati, le cui vignette sono inserite come fotogrammi in una pellicola, tipo film. Il primo episodio si intitola Le avventure del Signor Tric e di Saltarella (de Moor), mentre il racconto realista è La rivincita di Terry Kern (Graton).
Il n.7 presenta il secondo cartone animato, Klaxon (Macherot e Goscinny), e poi Il Cavaliere dello sparviero (Joke, uno dei tre pseudonimi di Edouard Aidans su Tintin).
Sul n.8 il terzo cartone animato, Cocorito e Vermicello, di Dino Attanasio e il realistico La vita di Alberto Ascari (Graton). In quarta di copertina un’immagine hergeiana del concorso a premi iniziato due numeri prima.
Nel n.10 il quarto cartone animato, Globulo e Presto (Tibet), e il western La diligenza di Faverstone (Graton), priva della copertina originale pubblicata in Belgio sul n.34 del 1954.
Sul n.11 il quinto cartone animato, Cocorito e Vermicello (Attanasio), e Lo scudo nero, racconto avventuroso in epoca medioevale (Graton).
Sul n.12 sesto cartone animato, Globulo ha il singhiozzo (Tibet), e il racconto di aviazione Luca il prudente (Funcken).
Nel n.13 il settimo cartone animato, Il Signor Tric e i fantasmi (De Moor), e La straordinaria vita di Stan Hiller (Graton).
Sul n.14 La giovinezza di Edison (Graton).
Pertanto rimangono incompiuti Il gladiatore-mistero, Obbiettivo Luna e Pom e Teddy. Finisce invece Il Marchio Giallo di Jacobs. In quarta di copertina l’editore avverte di essere costretto a chiudere i battenti e che i personaggi saranno pubblicati in vari album.
I lettori italiani dovranno aspettare qualche anno ancora per vedere un’altra pubblicazione dedicata a un settimanale belga, il Tipitì della Dardo, che pubblicava produzioni de Le Journal de Spirou, riadattate in un formato libretto, mentre i personaggi del periodico Tintin, dopo un breve tentativo su albi brossurati Vallardi, saranno pubblicati su altri settimanali (Corriere dei Piccoli fra tutti) e su collane di brossurati della Gandus, della Mondadori e dei Fratelli Crespi.
Onore al merito, dunque, all’editore Vallardi per avere creduto per primo in Italia nella produzione franco-belga, così insolita, affascinante e per certi versi più curata di quella nostrana dell’epoca, e di avere stampato un ottimo prodotto editoriale che ancora oggi, nonostante mezzo secolo trascorso, si può piacevolmente sfogliare senza tema di frantumare le pagine.
Grazie. Rilancio dovuto prossimamente su www.afnews.info :-)
RispondiEliminaVoilà! :-)
RispondiEliminaMerci! :-)
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