La grande capacità ritrattistica di Tibet e la passione per le strizzatine d'occhio ai suoi lettori è testimoniata anche dai grandi interpreti del cinema francese che hanno prestato il volto ai personaggi delle storie di Ric Roland.
Ecco cosa dice a proposito lo stesso Tibet in un’intervista rilasciata a Patrick Gaumier nel 2000 per la realizzazione di una biografia del
disegnatore:
“Quando ho cominciato a fare la Tibetière [la rubrica di caricature]
nel giornale Tintin, avevo
accumulato una quantità di foto e schizzi preparatori. Piuttosto che
scervellarmi a immaginare nuovi volti, ho preferito utilizzarne di già
disponibili. Mi divertiva un sacco! Mi ricordo, per esempio, di Le Monstre de Noireville dove Duchâteau aveva introdotto un abate di
nome Remy: gli ho maliziosamente attribuito i tratti di Hergé. Passato qualche tempo, mi sono però accorto che alcuni
lettori passavano più tempo a cercare le somiglianze con persone reali che a
seguire veramente la storia, cosa che mi disturbava un po'. Oggi evito di far
ricorso a questo accorgimento, anche se mi capita ancora di mettere in scena
questa e quella persona che mi piace tanto.”
Che l’abate creato da Duchâteau avesse richiamato a Tibet il
papà di Tintin non sorprende certo visto che Hergé aveva scelto questo nom de
plume dalle iniziali del suo vero nome e cognome, Georges Remi. La storia a cui
fa riferimento Tibet non è compresa nelle prime trenta uscite della collana
attualmente in edicola. È stata però già pubblicata in Italia, a puntate sul
Corriere dei Piccoli dal n. 44 al n.52 del 1971, con il titolo Il mistero di
Noireville.
Augurandoci di rileggerla nel prosieguo, nel frattempo possiamo andare alla ricerca dei volti noti nei numeri
già pubblicati della collana della Gazzetta dello Sport.
Nel primo numero, Requiem per una star, il capo dei rapitori ha le fattezze di Michel Constantin, uno dei grandi caratteristi del cinema francese, specializzato nel ruolo del duro impassibile, figura cardine del cinema "polar" francese.
Nel secondo numero tocca a Philippe Noiret interpretare il medico-sindaco, uno degli ambigui personaggi di "L'uomo senza passato". L'attore è molto noto anche in Italia, soprattutto per la sua interpretazione in "Amici miei".
La parte del "buono" viene invece riservata a Bernard Blier in Inchiesta nel Tempo, la terza uscita in edicola da oggi. L'attore, anch'egli apparso in "Amici miei" e seguiti, è stato anche comprimario in alcuni film di Louis De Funès.
Oltre a ingenuità e buchi, nelle storie di Ric Roland ci sono anche molte sciocchezze, come l’indifferenza per la morte di un uomo a pagina 12 del terzo albo della Gazzetta (tavola 10), o la penultima vignetta dell’episodio, per dirne solo un paio.
RispondiEliminaSicuramente negli anni sessanta i redattori cambiavano un po’ i testi dei fumetti francofoni per migliorare le storie (lo so per certo). Mi piacerebbe sapere quali modifiche avevano fatto alle storie di Ric.
A me, come sempre, interessano più i testi (e quindi le traduzioni) dei, pur importanti, disegni.
S-Rex
Eccho chi era!
RispondiEliminaPhilippe Noiret!