Pagine

giovedì 25 settembre 2014

Il (breve) ciclo di Marshal Blueberry


Nel 1989, scompare, purtroppo, Jean-Michel Charlier, il più noto scrittore belga di fumetti avventurosi. Prima della scomparsa è riuscito a concludere la serie di Blueberry con la riabilitazione definitiva del nostro eroe, a suo tempo accusato di aver intascato l’oro dei confederati. Rimasto solo, Giraud prende possesso completamente della serie e scrive il soggetto per uno spin-off, Marshal Blueberry.


Gli avvenimenti sono situati in Arizona, novembre 1868, cronologicamente fra Le general Tete Jaune e L’homme a l’etoile d’argent, come sottolinea il breve testo introduttivo nella pagina che precede l’inizio della storia, con la dedica dell’album a Charlier. Il volume è pubblicato dalla Alpen Publishers, che in quegli anni aveva preso in carico il personaggio dopo Dargaud, Fleurus\Hachette e Novedi.


I disegni del primo episodio Sur ordre de Washington (1991) sono affidati a William Vance (Bruno Brazil, XIII, Bruce J. Hawker), uno dei migliori autori belgi di fumetti avventurosi. E in effetti l’accoppiata Giraud-Vance, testimoniata dalla firma congiunta in molte tavole del racconto disegnate da Vance, si rivela vincente.


Troviamo, dunque, un Bleuberry che, ancora una volta, accorre in aiuto del generale Sherman per risolvere dei problemi fra bianchi e nativi americani, in questo caso una rivolta di ribelli guidati da Chato, che arriva a mettere a ferro e fuoco Fort Navajo. Il tutto nasce da un traffico di armi vendute agli indiani che Sherman vuole sopprimere e per questo incarica il nostro di andare presso la cittadina di Heaven per scoprire qualcosa in merito. Il cattivo venditore di armi e di alcool ai nativi si chiama Alfred E. Newman. Il nome ricorda molto quello del famoso Alfred E. Neuman, personaggio tormentone della rivista satirica Mad: un omaggio di Giraud a quello straordinario gruppo di autori statunitensi? Verosimilmente, siamo propensi a crederlo!



Nella seconda vignetta della settima tavola una perla di saggezza nelle parole del capo indiano Vecchio Granchio: “A che serve la saggezza in un mondo che va verso la follia?”.


Nel secondo episodio, Mission Sherman (1993), è accreditato Thierry Smolderen come adattatore della storia, vedremo poi perché. Blueberry giunge nella cittadina di Heaven, dove entra in contatto con i maggiorenti, più o meno in combutta con il trafficante d’armi Carmody e la bionda moglie, la cattiva Jessica Harper. A questo proposito c’è da notare la sua omonimia con il nome della scrittrice e cantante, indimenticabile protagonista di film, fra cui Il fantasma del palcoscenico di Brian De Palma e Suspiria di Dario Argento. Coincidenza? Omaggio? Non sappiamo, possiamo solo dire che la reale Jessica Harper nel 2011 ha inciso un brano country di 2 minuti intitolato “Strawberry, Blueberry”! Caso fortuito?



Un’altra presenza femminile di rilievo nel racconto è la bruna Tess Bonaventura, avvenente suffragetta che, similmente a miss Marsh in L’homme a l’etoile d’argent, sembra essere l’unica non compromessa con la corrotta casta cittadina e che si rivelerà una partner di tutto rispetto per il nostro, aiutato in questo episodio anche dal fedele Red Neck, inviato in soccorso provvidenziale da Sherman (oltre che da Giraud). Da notare nell’episodio la presenza di donne discinte, segno dei tempi che cambiano.


La trama compete con quelle della migliore tradizione cinematografica, con inseguimento indiano di una diligenza, un attacco a Fort Navajo, imboscate, sparatorie: il tutto reso gradevole dallo stile graficamente perfetto e pulito di Vance, che stride con quello “barocco” e tormentato di Giraud. I primi piani dei volti sono da antologia.


Per l’ultimo episodio della serie i lettori devono aspettare ben 4 anni, quando, nel 1997, esce Frontière sanglante per la Dargaud, poiché nel frattempo la Alpen ha ceduto i diritti alla Dupuis che, a sua volta, li ha ritornati alla Dargaud chiudendo il cerchio!
Il disegnatore non è più Vance, bensì Michel Rouge, artista che imita molto gli stili di Blanc-Dumont e del medesimo Giraud.


Sul cambio di mani il medesimo Vance, in un’intervista di Jean-Pierre Fuéri sul n. 51 del magazine Bo-Doï (2002), dice: «È Guy Vidal, allora agli Humanos [Humanoïdes Associés] che mi ha presentato Jean Giraud, che è arrivato con una storia sotto il braccio. Mi è piaciuta. Ma Giraud aveva scritto un romanzo più che un soggetto. Occorreva fare una riduzione, i dialoghi. Giraud pensava di fare l’avventura in due volumi. Io ne ho proposti tre. Ho fatto dunque il primo, Marshal Blueberry, in cui tutta l’azione si svolge a Fort Navajo. In seguito non ho più voluto fare tutto il lavoro. Non avevo troppo tempo a disposizione, né tanta voglia di fare il lavoro altrui. È Thierry Smolderen che si è accollato questo compito. In seguito la cosa ha funzionato. Nel frattempo Dargaud ha ricomprato i diritti di Blueberry. Giraud ha rifiutato una parte del testo di Smolderen e ha riscritto il soggetto. Alla fine non ho sentito più questo terzo volume e ho gettato la spugna.»


Il ciclo finisce con la punizione dei colpevoli, ovviamente. C’è una scena romantica fra il nostro e miss Tess, con vignetta sul sorgere del sole che lascia intuire ai lettori una lunga notte di passione fra i due, confermata nella tavola successiva in cui si vede la ragazza ignuda a letto, mentre il nostro se ne va.


Il rapimento di Tess da parte dei cattivi, che propongono uno scambio, è un punto debole nella trama ideata da Giraud in quanto l’idea è ripresa di peso da L’homme a l’etoile d’argent. Invece si nota un maggior coinvolgimento dei cittadini allo svolgimento della trama, impostazione che sarà sviluppata ancora di più nel ciclo di Mister Blueberry.
Da notare, infine, in quarta di copertina dei tre volumi un Blueberry in borghese con tanto di stella sul petto firmato Vance, che sostituisce quello abituale firmato Gir, solo che nel primo è a destra e l’elenco dei titoli pubblicati a sinistra, mente nei rimanenti due il personaggio è a sinistra, anche specularmente) e i titoli sono a destra.


I tre episodi sono stati tradotti negli anni passati dalla Comic Art e dall’Editoriale Aurea e attualmente dalla Gazzetta dello Sport.


Marshal Blueberry


1 - Sur ordre de Washington (Alpen Publishers, 1991)
Testi di Jean Giraud, disegni di William Vance

- Su ordine di Washington
Comic Art 117, editrice Comic Art 1994
L’Eternauta Presenta 196, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.49 al n.52 del 2012, Editoriale Aurea;
Collana Western n.6, Gazzetta dello Sport 2014

2 - Mission Sherman (Alpen Publishers, 1993)
Testi di Jean Giraud e Thierry Smolderen, disegni di William Vance

- Missione Sherman
L’Eternauta Presenta 166, editrice Comic Art 1997
L’Eternauta Presenta 197, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.1 al n.4 del 2013, Editoriale Aurea
Collana Western n.6, Gazzetta dello Sport 2014

3 - Frontiere sanglante (Dargaud, 1997)
Testi di Jean Giraud, disegni di Michel Rouge

- (La) frontiera insanguinata
L’Eternauta Presenta 198, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.5 al n.8 del 2013, Editoriale Aurea
Collana Western n.7, Gazzetta dello Sport 2014




Nessun commento:

Posta un commento