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venerdì 31 ottobre 2014

La vena fantasy della Cosmo


I racconti fantasy miscelano ambientazioni medievali fatte di selve oscure, castelli diroccati e città perdute con la magia, il soprannaturale e l’horror, i cui protagonisti sono cavalieri, re, stregoni, elfi, troll, orchi, draghi e altre creature fantastiche di ogni genere. I modelli letterari e cinematografici sono i cicli del Signore degli Anelli di Tolkien, del Conan di Robert E. Howard, ai quali si è aggiunto recentemente quello de Il Trono di spade di George R. R. Martin che tanto successo sta riscuotendo in TV.



Nel campo della Bedé primeggiano La Quête de l'Oiseau du Temps di Serge Le Tendre e Regis Loisel, proposto a suo tempo da Eura, Isola Trovata e Alessandro, e Le Cronache della Luna Nera di Francois Marcela Froideval e Ledroit Olivier, tradotto da Nexus e Alessandro.


L’Editoriale Cosmo, casa editrice emiliana da un paio di anni sulla breccia, ha l’indiscusso merito di avere invaso le edicole italiane con molte collane che a costi accessibili e formato bonelliano offrono Bedé per tutti i generi e gusti: fantascienza, west, storia, pirati, horror e fantasy. A quest’ultimo genere la casa editrice ha dedicato la Serie Verde, che propone fumetti inediti, in bianco e nero, nel formato bonelliano.


Si inizia con i primi tre numeri della collana dedicati a La Leggenda, testi e disegni di Yves Swolfs, il valente creatore di Durango, Il Principe della notte (tradotto con il titolo de Il Cacciatore), Dampierre, Black Hills, James Healer (disegnato ottimamente dal nostro Giulio De Vita). È la storia del prode Tristan di Halsburg contro il cattivo Milos Shaggan. Sul disegno di Swolfs c’è poco da dire se non che come al solito è di altissima qualità e perfettamente godibile anche in questo formato.




Poi è stata la volta dei due albi dedicati a Millennium (Serie Verde nn.4-5), testi di Richard D. Nolane e disegni di François Miville-Deschenes. Narra le gesta di Raedwald il Sassone, un mercante di reliquie che deve sventare cospirazioni malefiche in una Francia del 997 d. C. dove Ugo Capeto, re dei Franchi, è risorto dalla propria morte. Purtroppo le nove-undici vignette per pagina disturbano un poco la lettura del piccolo formato.




Durandal (Serie Verde nn. 6-7), su testi di Nicholas Jarry e disegni di Gwendal Lemercier, catapulta il lettore in una cupa Francia ai tempi di Carlo Magno e illustra come potrebbe essere nata la leggenda del prode guerriero Orlando con la sua Durlindana, la spada magica qua chiamata Durandal. Anche in questo caso il piccolo formato non aiuta molto la visione del lettore a causa di vignette piccole e ricche di particolari!





Sull’albo n. 8 la trilogia di Elias il maledetto di Sylviane Corgiat e Corrado Mastantuono, su di un cavaliere che perde la faccia per colpa di uno stregone, in uno scambio di corpi come nel celebre film Face Off di John Woo con John Travolta e Nicholas Cage.




Sui nn. 9-10 c’è Wollodrin, di David Chauvel ai testi e Jérome Lereculey ai disegni, una gradevole storia di orchi e di compagnie sul genere di quella dell’Anello di Tolkien.




Dall’11 al 13 l’epopea cavalleresca intitolata I cavalieri del cielo, di Rodolphe ai testi e Michel Rouge, prima, e François Allot, dopo. È la storia di Gwen d’Armorica, figlio di Morgana, che incontra Èlaine di Avalon, splendida fanciulla in grado di evocare gli spiriti dei morti e di parlare agli animali.




Dal n. 14 inizia Lancelot, soggetto di Jean-Luc Istin e Olivier Peru e disegni di Alexe, sulla leggenda di Lancillotto, storia poco convincente nonostante i colori un poco sbiaditi.



Ben realizzato è il ciclo di Malemort nella Serie Blu (nn. 18-20), su testi e gradevolissimi disegni di Eric Stalner. Il racconto mescola fantasy e vampiri.




Sul medesimo argomento è incentrato anche l’albo n.2 della Serie Nera Eloisa di Montfort, su testi di Richard Marazano e disegni dello spagnolo Alfonso Font.




Sulla collana Cosmo Color Extra nn.2-4 i primi tre tomi de Il crepuscolo degli Dei sulla saga dei Nibelunghi, di Jean-Luc Istin e Gwendal Lemercier, una serie interessante e ben realizzata.




Sui nn. 7-8 le prime due parti di 3 Leggende di Mathieu Gabella (testi) e Paolo Martinello (disegni), che in un’atmosfera da Mille e una notte parla della setta degli Assassini nella fortezza di Alamut.



Come si può constatare, la Cosmo domina pressoché incontrastata; forse l’unica casa editrice che potrebbe contenderle il primato in edicola è la Mondadori Comics con ottime BD fantasy pubblicate sulle volumi cartonati a colori delle collane Prima e Fantastica, mentre nelle fumetterie si sta facendo largo la collezione 100% Panini, che dopo i volumi fantasy sulla saga di Thorgal con i vari spin-off, quelli dedicati a Il Lamento delle terre perdute e La Crociata ha pubblicato le traduzioni di opere della MC Productions: Gli Elfi, Servitude e I Druidi.



4 commenti:

  1. quando la cosmo si affaccio' nel settore fumetti fui entusiasto di vedere tanti volumi della bede' francese a poco prezzo . col tempo mi sono accorto che essendo formato bonelli gli albi in questione avevano dialoghi ridotti a causa dello stesso formato ( o forse e' pigrizia , cosa ancora piu' grave ) . le saghe storiche , fantasy e fantascentifiche per non far rimpiangere gli originali avrebbero dovuto vedere la luce sotto forma di cosmo color ( il formato ) per una ragione
    molto semplice ; uno dei punti di forza della bede' francese sono i disegni e l'ambientazione assolutamente accurate .
    che senso ha pubblicare saghe fantasy in formato ridotto ( compreso
    i dialoghi ) senza poter godersi in pieno disegni e colori .?
    se albi come , juarez , wanted , il crepuscolo degli dei , wyoming doll ,
    mortmer possono avere un costo di 3,50 / 4 euro , perche' non pubblicare in questo formato tutti e lasciare in bianco e nero i western e polizieschi ? non mi sembra di dire ne spropositi , ne eresie .
    se saghe come leggenda , wollodrin , elias il maledetto , durandal e
    malemort avessero avuto il formato bede' sarebbero state molto
    piu' interessanti o sbaglio ?
    insomma c'e' una bella differenza tra leggenda formato bonelli e il
    crepuscolo degli dei formato bede' non credete ?

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  2. Certo che ci sono differenze! E se dobbiamo dirla tutta, amiamo le versioni formato tavola originale, magari nella doppia versione a colori e in bianco e nero. Ma il mercato italiano per decenni ha abituato i lettori agli albi "bonelli", come formato, prezzo e foliazione. Le iniziative GP Publishing prima e Cosmo, e altre riviste a basso costo, ci sembra che abbiano fatto conoscere piano piano la bedé a molti lettori, più di quanti le versioni cartonate da libreria siano riuscite. Altre iniziative a colori e di formato più ampio forse hanno goduto degli spiragli che queste pubblicazioni "simil-popolari" hanno aperto. Certo non tutte le serie reggono bene il formato ridotto o il bianco e nero, qualcuna sì. L'asciugatura dei testi in alcuni casi è palese, ma forse non si tratta solo di un banale problema di lettering. Lo scottante tema dei "bonellidi" però merita di essere affrontato, analizzandolo e approfondendolo meglio. Ci proveremo.

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    1. Ci risiamo coi discorsi del fumetto al popolo. E i soldi nelle loro tasche. Questi hanno trovato il sistema di speculare risparmiando sui costi. Ma chi vogliono educare? Ho visto in fumetteria un giovane che comprava bonellidi ed era totalmente ignaro che in originale erano a colori e in grande formato. C'è tanta scelta in edicola di albi creati apposta in formato ridotto e più economici, i Bonelli veri, i giapponesi, gli americani, perché massacrare i francesi? Solo per speculare.
      Comunque state tranquilli che l'esempio lo hanno dato, anche la Mondadori li sta seguendo, vedi Empire USA in formato ridotto. Quando non ci saranno più Fantastica, Historica e Prima leggerete tutto in formato bonellide.
      E comunque l'alternativa economica esiste anche se da noi è quasi inesistente. Il digitale. Ormai gli americani in originale li leggo sul computer belli grandi (e pure a colori...) e in contemporanea alla loro uscita. Poi se qualcosa merita mi compro le edizioni cartonate e magari oversize da mettere in biblioteca. E mi godo anche gli Humanoids che hanno traslocato in America qualche anno fa con successo e tradotto in inglese e digitalizzato l'intero catalogo.
      Sarei più che disposto a comprare in digitale fumetti francesi tradotti bene in italiano a un prezzo contenuto ma la spazzatura cosmo e lancio no. Tra l'altro i cosmo a colori una volta aperti cadono a pezzi.
      Riccardo Battaglia

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    2. il sig. riccardo battaglia ha pienamente ragione . e approvo anche il messaggio forte che ha mandato a questi signori
      editori che speculano col fumetto francese .
      aggiungerei che il FUMETTO FRANCESE non tratta di super eroi che si gonfiano come zampogne dalla mattina alla sera .
      IL FUMETTO FRANCESE non sono fumetti politicamente corretti come i bonellidi ( casti e puri ) .
      i FUMETTI FRANCESI SONO CAPOLAVORI che non hanno termine di paragone con niente altro .
      sicuramente non quelle idiozie dei manga ecc.
      la cosmo e l'eura stanno massacrando impunementi questi gioielli narrativi senza ritegno da anni ( sopratutto l'eura ).
      la domanda quindi resta la stessa .
      perche' MASSACRARE I FUMETTI FRANCESI .?
      solo per speculare o c'e' un fondo di ignoranza da parte degli editori ?
      secondo me alla base c'e' l'aver trovato la gallina dalle uova d'oro fregandosene del rispetto dovuto prima ai grandi autori della bede' e poi a noi lettori che siamo costretti a vedere '' lo sparviero '' e i pionieri del nuovo mondo in formato che in ogni caso e' un'insulto .
      in italia siamo ormai abituati agli insulti ( guardate gli
      operai e i lavoratori comuni ) .
      perche' il fumetto francese dovrebbe essere da meno ?
      io credo ormai che la bede' sia ridotta a mero
      prodotto di nicchia destinato a pochi , e presto sia historica che fantastica cadranno nel dimenticatoio .
      spero con tutto il cuore di sbagliarmi .

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