Nel marzo
del 1967 si conclude sulle pagine del Journal de Spirou
Le duel,
ventiduesimo episodio delle avventure di Jerry Spring. Con questa storia viene sospesa sul
settimanale la pubblicazione della serie western che vi compare da oltre dieci
anni, oggi ritenuta uno dei capolavori della Bédé dell’età d’oro.
L’edizione in
album delle avventure di Jerry Spring si è interrotta ancor prima, per l’esattezza
nel 1965 con Mon
ami Red, il quindicesimo volume. Le ragioni di questa, oggi sorprendente,
decisione sono da imputare alle vendite non soddisfacenti, almeno a quanto sostiene
a quel tempo l’editore Dupuis.
Qualcuno parla però di un pretesto che nasconde ben altre motivazioni.
Anche se
impegnato su altri fronti, primo fra tutti Tanguy e Laverdure su Pilote, Jijé sogna di riprendere in qualche modo le storie del suo cow-boy,
con l’aiuto di Lob per i testi e di Derib per i disegni. Sembra
voler ricreare è un sodalizio a tre, come quello che ha visto nascere Blueberry.
Ovviamente Derib è più che lieto di
lavorare con una figura mitica come Jijé
sul suo personaggio capolavoro.
Negli
sviluppi di questa promettente collaborazione, un’agenzia contatta Jijé per conto di Johnny Halliday. L’attore è il protagonista de Gli specialisti, un film western di Sergio Corbucci dove
interpreta il ruolo di Hud, e ne vorrebbe un adattamento a fumetti per un
nuovo settimanale, Johnny, il cui
titolo non ha bisogno ovviamente di spiegazioni.
Per i testi
della storia Jijé si rivolge a suo
figlio Philippe Gillain, che qui
utilizza stranamente lo pseuodonimo di Philipp
invece del consueto Philip, suo
collaboratore anche per alcuni episodi di Jean Valhardi e Jerry Spring.
Nell’aprile del 1970,
al ritmo di due pagine per volta, Hud le spécialiste debutta con il primo numero del
settimanale che reca sulla testata il volto del “cowboy” Johnny Halliday.
Ma le cose non vanno per il verso sperato, le vendite sono scarse e Jijé non viene pagato. Cessa quindi la
sua collaborazione nel sesto numero, che contiene solo un’unica tavola, lasciando in sospeso
la storia. La vita del settimanale non è molto più longeva, visto che nel
numero successivo si conclude senza tanti rimpianti da parte dei, pochi,
lettori.
Le undici
tavole rimaste di Hud le spécialiste non sono certo tra le cose
migliori di Jijé. Vincolato dall’immagine
del protagonista e dalla corrispondenza con il film, sembra aver lavorato in
parte per esigenze economiche (legittime anche se vane) e in parte per staccare
un po’ dalle acrobazie aeree di Tanguy e Laverdure, da lui poco amate anche se
magnificamente realizzate. Inconsueta e poco felice appare l'impostazione della tavola e delle vignette, lontana da quella classica su tre o quattro strisce.
Sempre affascinato dal tema, si lascia coinvolgere nel progetto di una serie di albi tratti dai film di Sergio Leone di cui disegna anche alcune
tavole. Fallita l'operazione per le eccessive richieste del regista a Dargaud, nel 1974 Jijé torna alle preferite
ambientazioni western con la ripresa di Jerry Spring su Le Journal de Spirou, di cui realizza altre tre avventure fino alla fine del
1977.
Non c'entra niente, ma avete visto quel pazzoide che ha dato del nazista a Tintin?
RispondiEliminaBisogna fare subito qualcosa, perché ha scritto addirittura un post argomentando questa terribile accusa in un blog concorrente giovane ma già prestigioso. Questo qui:
http://sauropennacchioli.blogspot.it/