Nel 1973 e nel 1974 realizza, sempre per la Dargaud e in
collaborazione con Michel Demuth, Yragaël e Urm le fou.
Contemporaneamente realizza per la fanzine Phénix dei racconti brevi con
protagonista un personaggio completamente fuori dagli schemi classici, Vuzz,
disegnato con uno stile grafico meno elaborato, più caricaturale ed essenziale,
lontano da quello precedente, disegnando alcune tavole direttamente con
l’inchiostro.
Vuzz è un personaggio più duro, amorale, primordiale, se
vogliamo, per l’autore rappresenta un’esperienza profonda perché, a suo dire,
inizia ogni racconto senza sapere come andrà a finire; si tratta di storie più
dirette, che però piacciono al pubblico tanto da protestare quando l’autore lo
fa morire alla fine del secondo volume (Là-bas, Humanöides Associées 1978).
L’autore ricorda anche che alla Dargaud tutta l’attenzione della casa editrice era riservata a Asterix e Lucky Luke, mentre gli altri autori erano
considerati oggetti “d’arte”, begli oggetti e basta e i soldi delle promozioni
andavano soprattutto a quei due personaggi.
Motivo per cui nel 1974 c’è l’abbandono suo e di altri, però
senza rinnegare niente dello splendido periodo trascorso a Pilote. Si associa con Moebius, Jean-Pierre Dionnet e Bernard Farkas per creare gli Humanoïdes Associés e la celebre rivista
Métal Hurlant, per la quale disegna
una copertina già dal numero 2. L’entusiasmo per la creazione di una rivista
fatta da loro, nata dalle loro decisioni, dove pubblicare ciò che piace a loro
senza rendere conto a nessun altro, è altissimo.
Nel
1975, a causa di una malattia tumorale della moglie Nicole, da lui ritratta in
varie occasioni nei suoi fumetti,
Druillet
compone per la rivista musicale Rock and
Folk il racconto violento La Nuit (volume Humanoïdes Associés, 1976).
Durante
la realizzazione si istalla nella camera di ospedale della moglie, per
proseguire nel lavoro e per darle l’impressione di una normalità, ormai
irrimediabilmente compromessa, quando improvvisamente lei decede. Questo
accentua la sua disperazione che si riversa come un torrente in piena nel
racconto, il più cupo mai realizzato dall’autore, in cui urla tutta la sua
disperazione. C’è anche un personaggio femminile, Anita joli joint, ripreso da
una omonima donna reale, che poi diviene la sua seconda moglie. In ogni caso La Nuit è da lui considerato come il proprio Taj Mahal.
Su Métal pubblica parecchi racconti completi riuniti nel volume Mirages (1976) e le nuove avventure di Vuzz (Là-bas, 1978).
Poi
è la volta del primo tomo di Salammbô di Gustave
Flaubert (1980). Ritornato alla Dargaud
disegna il seguito nel volume Carthage (1982) mentre
il terzo e ultimo episodio, Matho, appare nel 1986.
Nella
triade di Salammbô,
riunita nel volume Magic Press,
ritroviamo Lone
Sloane nelle vesti del mercenario Matho. Indubbiamente è lodevole questa
importante iniziativa editoriale che fa vedere degli episodi inediti al
pubblico italiano, però, dobbiamo ribadire la medesima critica fatta al
precedente volume dedicato a Sloane:
il formato è troppo piccolo per gustare i disegno particolareggiato
dell’universo fantastico creato da Druillet!
Infine
pubblica Nosferatu (1989), realizzato in bianco e nero con personaggi e
astronavi colorati con un azzurrino chiaro quasi fosforescente.
Artista eclettico non si fossilizza solo nel campo
fumettistico ma esplora altre strade della grafica in cui esprimere tutta la
sua potenza visionaria:
Ecco quindi il portfolio Elric le necromancien nel
1969, illustrazioni per libri, sculture, un progetto per la stazione Porte de
la Villette della metropolitana parigina, scenografie per opere liriche, ovviamente
wagneriane, disegni animati, dipinti, locandine cinematografiche (In nome della rosa, La guerra del fuoco),
spettacoli audiovisivi con giochi di luce laser,
giochi elettronici, gioielli, mobili e altro ancora.
Ha
partecipato alla trasmissione televisiva francese Tac au Tac con Forest,
Franquin e Gigi.
In Italia è stato premiato nel 1970 al Salone di Lucca con il premio Yellow
Kid consegnatogli da Claude
Moliterni ed Ernesto G. Laura.
e poi è stato ospite a Roma con la mostra “Philippe Druillet: Luci e ombre” nell’edizione
di Expocartoon 1997 insieme ad altri
celebri autori francesi, come si può vedere nella foto con Philippe Graton, figlio del celebre Jean creatore di Michel Vaillant,
oltre a Jean Claude Meziérés e
Paul Gillon.
Nel catalogo di quella manifestazione (Expocartoon n.4, 1997) è tradotto un articolo di George Lucas, intitolato “Philippe Druillet, creatore di mondi”, in
cui il celebre regista non nasconde tutta la propria ammirazione per gli
universi fantastici creati dall’artista francese, ai quali si è ispirato per i
mondi di Star Wars. Il regista ha
recepito anche alcune immagini dell’artista francese, immettendole nella sua
saga spaziale.
I loro universi immaginati hanno in comune una cosa, una
grande coerenza! I due grandi della sci-fi, nati entrambi nel 1944, hanno
collaborato più volte. Lucas ha
scritto le prefazioni per due volumi di Druillet,
in cui, in una di esse, afferma: «Le
sue leggende barbare non hanno finito di affascinarmi e lo considero un superbo
illustratore dotato di una potente visione creatrice»
Ancora oggi i viaggi del solitario Sloane sono
uno shock per il nostro apparato visivo e costituiscono una sconvolgente
visione apocalittica sulla storia umana. Ci piacerebbe vedere altri volumi Magic Press con le rimanenti storie, in maggior parte inedite in
Italia, uscite dalla sua fervida e allucinata fantasia.
Selezione
di opere di Druillet
Yragaël ou la fin du temps
testi di Michel Demuth
Album Dargaud 1974
(inedito in italia)
Urm le fou
testi di Michel Demuth
Pilote 21bis del 1976
Album Dargaud 1975
(inedito in italia)
Vuzz
Phénix dal n.28 al n.35, 1973-1974
1- Vuzz
Album Dargaud 1974
2 - Là-bas
Les Humanoïdes Associés 1978
(inedito in italia)
Mirages
Album Les Humanoïdes Associés 1976
(inedito in italia)
La Nuit
Album Les Humanoïdes Associés 1976
- La notte
Collana Umanoidi
8, Nuova Frontiera 1982
Nosferatu
Album Dargaud 1988
- Nosferatu/
Edizioni Di, 2002
catalogo della mostra di
Atene, giugno 2008
Hazard Editore 2008
catalogo della mostra a
Milano, dicembre 1999 - febbraio 2000
Hazard Editore 1999