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mercoledì 21 settembre 2016

L'arte della copertina


L'art de la couverture, a grande mostra temporanea che si è aperta ieri al Museo del CBBD (Centre Belge de la bande dessinée) di Bruxelles e che sarà visitabile per molti mesi fino al 28 maggio del 2017 è del tutto particolare.


Probabilmente è forse la prima e unica dedicata alle copertine dei volumi a fumetti che hanno catturato l’attenzione dei lettori, che hanno maggiormente suscitato emozioni e costituito fonti di ispirazione per altri artisti.


A partire dai primi di agosto è stato fatto un sondaggio su Facebook per stabilire, limitatamente a chi usa Internet, quelle che erano le copertine che hanno lasciato il segno tra quelle apparse nei vari decenni a partire dagli anni 50.


Ecco il risultato per i primi tre gruppi:


Anni 50:


1 - Blake et Mortimer: La Marque jaune (41%)


2 - Tintin: Coke en stock (19,5%)


3 - Valhardi contre Le gang du diamant (12%)

Anni 60:


1 - Spirou et Fantasio: Z comme Zorglub (36,5%)


2 - Spirou et Fantasio: Le Nid des Marsupilamis (15%)


3 - Gil Jourdan: La Voiture immergée (12%)

Anni 70:


1 - Corto Maltese: La Ballade de la mer salée (27%)


2 - Boule et Bill: une vie de chien (13,5%)


3 - Souviens-toi, Jonathan... (13,5%)

Il sondaggio è proseguito in questi mesi per determinare il podio dei decenni successivi; quello per l’ultimo periodo, dal 2000 al 2016) è ancora in corso. 


Che la mitica copertina con Philip e Francis sullo sfondo del “tag” di Guinea Pig non abbia avuto seri concorrenti non può certo sorprendere, ma sicuramente tanti altri capolavori sono rimasti fuori dal podio, come quelli indicati da alcuni tra i maggiori artisti, studiosi ed editori di BéDé, nel sito di ActuaBD.


Benoît Mouchart, attuale direttore editoriale di Casterman e in passato direttore artistico di Angoulême, non ha dubbi su Le Lotus Bleu di Tintin. La pensa allo stesso modo Jean-Louis Tripp, autore e docente di BéDé all’Università del Quebec, autore di molte storie tra cui quelle della serie Magasin général insieme a Régis Loisel, apparsa l’anno scorso su Lanciostory.


Benoît Peeters, noto sceneggiatore (è sua la lunga serie de Les cités obscures) e stimato studioso della nona arte, ribadisce la sua preferenza per il capolavoro di Jacobs, La Marque Jaune.
Anche Patrick Weber, storico dell’arte, giornalista e autore di molte serie, tra le quali le prosecuzioni delle creature di Jacques Martin (Alix, Lefranc) vota per una copertina di Tintin, ma per lui è quella di Tintin en Tibet.


Étienne Davodeau, disegnatore e sceneggiatore pluripremiato ad Angoulême e direttore di collana presso Delcourt, pone al primo posto la splendida copertina realizzata da Cosey per il primo volume di A la recherche de Peter Pan.


Noi di Zona BéDé, tra quelle non ancora citate, sull'onda dei ricordi e delle emozioni, vorremmo segnalare Le Grand Defì di Michel Vaillant, forse perché è stata quella che ci ha abbagliato, ancora ragazzi, quando è apparsa sul primo numero dei Classici Audacia.


E voi? Se vi va, mandateci le vostre preferenze (Zona.BeDe@gmail.com), magari con due righe di commento, e le segnaleremo sul blog. Ovviamente potete limitare la vostra scelta a quelle usate in un’edizione italiana.


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