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sabato 11 febbraio 2017

Rugbymen, la bédé umoristica fa meta!


Sabato scorso è uscito il primo brossurato di una bédé umoristica dedicata al rugby intitolata Rugbymen, di Beka (alias Bertrand Escaich e Caroline Roque) e del disegnatore Poupard, al secolo Alexandre Mermin. Al rugby, direte voi? Si, proprio al rugby, uno sport spettacolare che grazie alla danza tribale di incitamento haka dei fortissimi giocatori della Nuova Zelanda, i celebri All Blacks, sta conquistando sempre più un vasto pubblico, anche italiano, disgustato dalle continue truffe nel mondo del calcio e atterrito dalle continue violenze negli stadi. 


Ricordiamo che, pur violento in campo, come è ricordato nell’ultima pagina dell’albo con la frase “Il rugby è il gioco che mi ha formato, e anche deformato” di Fabien Galthie, mediano di mischia  della nazionale francese, è anche il gioco, come riportato sempre nell’ultima pagina, in cui “Da noi, alla fine della partita, si applaude l’avversario, i tifosi delle due squadre guardano la partita fianco a fianco, e le decisioni dell’arbitro non si discutono” di Andrea De Rossi, terza linea centro della nazionale italiana. 


Questo primo albo brossurato è un numero speciale dedicato al prestigioso torneo delle Sei Nazioni, il più vecchio nel gioco del rugby risalendo al 1883, dove partecipano le tre squadre del Regno Unito, cioè Inghilterra, Galles e Scozia, cui si sono aggiunte nel tempo Irlanda, Francia e Italia, ultima ad aggiungersi nel 2000.


La serie Les Rugbymen, edita dalla casa editrice Bamboo con 15 volumi, più alcuni speciali fuori collana tra cui questo sul trofeo, in dodici anni, ha venduto oltre due milioni di copie, quindi non stiamo parlando di una bédé del tutto sconosciuta!
In Italia è proposta dal Corriere dello Sport, in dodici albi. Nel primo c’è poco fumetto anche perché si introducono, con disegni di Poupard, che ricordano quelli di Uderzo, le regole fondamentali del gioco per permettere ai lettori non tifosi una migliore fruizione delle battute. 


Attendiamo con ansia la prossima uscita per entrare nel vivo del fumetto e appoggiamo questa iniziativa del giornale sportivo per avere “osato” interrompere la splendida sequenza di albi proposti della concorrente Gazzetta dello Sport, fra cui il meraviglioso Michel Vaillant, con una bédé umoristica di argomento sportivo da noi completamente inedita e sconosciuta. Un poco di sana concorrenza non fa male e poi l’umorismo nella bédé non è rappresentato soltanto da Asterix e Lucky Luke, come si potrebbe essere portati a credere ammirando le collane della Gazzetta dello Sport!



Vorremmo suggerire ai curatori di codesta collana che esistono altri personaggi dello sport nell’universo della bédé, la maggior parte dei quali i bedefili italiani aspettano da anni di leggere o rileggere. La maggior parte di quelli avventurosi sono firmati da Raymond Reding, specialista di BD sportive: Jari, Eric Castel e Vincent Larcher.


Una domanda ai curatori: perché dodici uscite e non sedici in modo da poter pubblicare tutti i volumi della collana regolare?


3 commenti:

  1. La traduzione, il lettering e l'editing in generale gridano vendetta. Raramente ho visto una cosa del genere in edicola, specie negli ultimi anni e sicuramente mai nei prodotti della Gazzetta dello Sport. Così non c'è proprio concorrenza. Un abisso qualitativo fra le due realtà.
    Mi sono accorto solo io che in certe pagine ci sono anche 6/7 errori? Possibile?

    Luciano

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  2. Il post segnalava una nuova iniziativa editoriale di cui ci sembrava interessante il fatto che fosse una serie umoristica inedita e di argomento sportivo. Appena possibile faremo un attento confronto tra la versione originale e la traduzione italiana. A una prima veloce lettura ci devono essere sfuggite le pagine con sei o sette errori... non è che potresti segnalarcene qualcuna? Grazie.

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  3. Oddio, sono tante tante. Una per tutte: pagina 12. Questa è gente che evidentemente non ha mai letto e soprattutto prodotto un fumetto in vita sua.
    Si vede che ci meritiamo questa roba...

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