Ciao Stefano,
puoi brevemente
raccontarci i tuoi esordi nel campo del fumetto e quali sono stati i tuoi
modelli?
SC: Ciao!
Disegno da quanto posso riuscire a ricordare, ma seriamente è cominciato tutto
l'anno in cui mi sono diplomato alla Scuola
Internazionale di Comics di Jesi, ho iniziato a pubblicare diverse
storielle online di dubbia visibilità, finché non ho partecipato ai "portfolio
review" (incontri dove si mostrano i propri lavori) con gli editori
italiani.
Ero giovane e inesperto, oddio
parlo come un vecchio di 90 anni! Riformulo: non ero ancora pronto per realtà
importanti come Bonelli, o Marvel, per quanto apprezzassero i miei
lavori. Prima di arrivare al mio primo vero contratto, che ho firmato con la Star Comics, ho dovuto sudare tanto. Facevo
prove, i lavori piacevano, ma al momento di concretizzare, per una ragione o
per l'altra, prendevo il "due di picche". Anche quando ho finalmente iniziato
a disegnare per la serie LAW, in casa
editrice c'era, comunque, qualcuno che ancora non era molto convinto dei miei
lavori.
Quanto ai modelli, gli autori di riferimento sono stati
tantissimi, non ne ho di particolari su cui mi sono fissato, mi è sempre
piaciuto studiare di ognuno il punto forte: i bianchi e neri di Alberto Breccia, la narrazione di Enrique Breccia, l'eleganza di Sergio Toppi, la perfezione di Attilio Micheluzzi. All'epoca la mia
conoscenza degli autori era ahimè piuttosto limitata. Ma stavo partendo in ogni
caso da ottime basi. Con il tempo, ho allargato lo studio a molti altri autori:
Giraud, Lauffray, Alice, Hermann, Marini, Serpieri, Gomez... la lista è davvero lunga, e lo
sarà per quanto tempo disegnerò, non si smette mai di imparare.
Come è iniziata la
tua collaborazione con il fumetto francese?
SC: Il sogno
nel cassetto della "Francia" lo covavo da diversi anni. Sfogliando
gli albi francesi ne rimanevo veramente affascinato. Un po' per il colore, un
po' per il formato, per il tipo di narrazione, per la libertà di composizione
di una pagina. Il caso volle che l’anno in cui ancora pubblicavo con la Star Comics per la miniserie LAW, tra gli editori presenti al Lucca Comics per i portfolio review ci
fosse anche Dargaud. Era giunto il
momento in cui volevo e dovevo rischiare di buttarmi: sostanzialmente mi sono
preso sei mesi sabbatici, scomparendo dal mondo e chiudendomi nello studio per
preparare un progetto perché quello era l'iter richiesto. E, quando i miei
parenti stavano già per scrivere a Chi
l'ha visto?, ho ultimato il dossier contenente sei tavole a colori.
A Lucca, riuscii a mostrarlo all'editor Dargaud, che lo apprezzò molto; rimanemmo in contatto per diversi
mesi, senza arrivare, però, a particolari conclusioni. Nel gennaio successivo,
sono partito alla volta di Angoulême, la leggendaria fiera oltralpe descrittami
come il "nirvana dei disegnatori"; «… una fiera che ti cambia dentro!» dicevano... «I padiglioni degli editori hanno le tendine rosse dietro le quali si può
raggiungere un livello superiore» e altre leggende di questo tipo.
Poi, ho scoperto che, in realtà, per entrare nell'area pro (per gli
addetti al settore) c'era una banalissima porta bianca, niente tendine rosse, e
al di là semplici locali in cui editor, giornalisti, professionisti e aspiranti
disegnatori erano seduti intorno a dei tavolini, con una tazzina di caffè alla
mano, discutendo i loro progetti.
Succo del discorso, non ho aumentato nessuna energia vitale né
elevato l'anima a un livello superiore; in compenso sono riuscito a strappare altri
due colloqui con altrettanti editor francesi: Paquet e Soleil. Il mio
lavoro era apprezzatissimo, soprattutto da Paquet,
questi diceva di aver un progetto già pronto, perfetto per il mio stile!
Ottimo, immaginavo di tornare a casa, ricevere il contratto e stappare lo
spumante. Appena tornato, scrissi all'editor, mandavo cose, e le uniche
risposte alle mail erano allegati di immagini di "balle di fieno che
rotolavano". Mandavo cose e, poi mandavo cose, senza ricevere risposte,
mandavo cose, l'ho già detto? In sostanza, tempi di attesa biblici.
Quando stavo per perdere le speranze e appurato che fosse il caso
di rimettere lo spumante in frigo, ecco che finalmente arriva la bramata mail di
Paquet che mi propone il contratto
da firmare per la realizzazione di Sinclair.
Come è nato il
progetto Sinclair?
Quali sono le prerogative di questo fumetto? Abbiamo letto che la serie avrebbe
avuto un seguito, ci stai ancora lavorando?
SC: La serie,
scritta da Laurent-Frédéric Bollée, è nata
cavalcando l'onda della bédé Michel
Vaillant. La casa editrice Paquet
ha diverse collezioni di successo dedicate al mondo dei motori. Sinclair prometteva bene e la serie
era, effettivamente, prevista per tre volumi; purtroppo, però, sono sorti dei
problemi di gestione interna e, poco dopo aver iniziato a disegnare il secondo
numero, il progetto è stato sospeso. Le vendite, in verità, sono state
abbastanza ristrette.
Nel 2016, hai
iniziato, con lo sceneggiatore Luca
Blengino, una nuova avventura editoriale per le edizioni Soleil Quadrants: Les Savants. Quale è la
sinossi di quest’opera e come è stato accolto dal pubblico francese il primo
tomo della serie?
SC: Luca mi
aveva contattato quando ancora stavo disegnando Sinclair,
dicendomi che se a monte avessi avuto del tempo e della voglia di fare qualcosa
insieme, ne sarebbe stato felice. L'editor Soleil che gli aveva fatto il mio
nome era lo stesso con il quale avevo parlato ad Angoulême (e ripeto, niente
tendine rosse. - 'sta cosa me la sono legata al dito). Les Savants mi ha affascinato tantissimo. Avevo già letto
"bd" scritte da Luca, e ho sempre avuto un debole per i fumetti di
genere storico, specialmente di epoca medievale.
L'idea è quella di mettere in scena dei gialli nelle varie epoche,
dove due Savants, (letteralmente sapienti, o scienziati), realmente esistiti,
si ritrovano a indagare su dei casi di omicidio. In due parole, dei C.S.I., per citare una serie
universalmente riconosciuta, di qualche secolo fa. La chicca, che tuttora
trovo geniale, è che nell'arco della storia ognuno di questi personaggi
riflette sulle proprie teorie che, più tardi, lo renderanno famoso, con vari
aneddoti relativi alla vicenda. Il primo volume è ambientato tra i borghi
medievali di Ferrara.
Un Copernico meditabondo e composto, allora insegnante
all'università, affiancato da un giovane Paracelso impulsivo e irruento, alle
prese con le indagini su di un omicidio e un apparente suicidio. Il secondo
volume, fresco fresco di stampa, ci trasporta a Hven, la fredda isola svedese
su cui sorgeva Uraniborg, un castello-laboratorio che sembra uscito dalle
fiabe, scenario dei misteriosi ed efferati omicidi in serie compiuti da una
bestia a metà tra uomo e animale; stavolta saranno Galileo e Keplero ad
avventurarsi tra le nevi e i labirinti del castello intenti a smascherare
l'assassino.
Il primo volume è stato abbastanza apprezzato a livello di critica
e di pubblico. A settembre uscirà anche un’edizione a tiratura limitata con
l'editore Les Sculpteurs des Bulles: un tirage
deluxe di gran formato, in bianco e nero, con diversi contenuti extra, matite,
bozzetti, illustrazioni a colori, e molto altro. Non solo, presto uscirà
l'edizione italiana,
e quella olandese con l'editore Daedalus. Per il
2017, ho in lista, più o meno, 15 sessioni di dediche in Francia e Belgio distribuite
tra festival e librerie, e, notizia dell'ultima ora, presto le tavole di
entrambi i volumi saranno messe in vendita alla galleria d'arte Daniel Maghen di Parigi. Inutile dire
che per me è una soddisfazione veramente enorme.
I tuoi prossimi
impegni professionali saranno ancora legati all’editoria d’oltralpe?
SC: Per il
momento credo proprio di sì: quest'anno ho lavorato e sto ultimando, oltre al secondo
tomo de Les Savants, un albo
della serie Ils ont fait
l'Histoire per Glénat, in collaborazione con Arancia Studio, dal titolo Georges Clemenceau, che uscirà in libreria a giugno. Di
recente ho iniziato anche lavorare su un progetto che vedrà la luce
prossimamente con Dargaud (che, cosa
curiosa, mi è stato proposto proprio dall'editor con cui avevo parlato alla
lontana Lucca, segno che non bisogna mai perdere le speranze). Ora, ho due
sogni nel cassetto. Il primo, quello di poter disegnare presto un albo colorato
da me stesso interamente a mano. Il secondo, diventare direttore editoriale,
aprire una casa editrice, prendere uno stand a Angoulême e installare le "tendine
rosse" per accedere all'area pro. Sto scherzando, ovviamente.. va bene
anche la porta bianca.
Grazie per la tua
disponibilità.
Grazie a voi per l'interesse, e chiedo scusa se mi sono dilungato
un po', fuggo a pranzo che se no mi si freddano i cappelletti.
Cronologia di Stefano Carloni
Sinclair
Testi di Laurent-Frédéric Bollée
1 -
Bathurst 68 (Paquet 2014)
inedito in Italia
Les
Savants
Testi di Luca Blengino
1 - Ferrare, 1512 - Du
plomb en or (Quadrants Soleil 2016)
di prossima
pubblicazione in Italia
2 - Uraniborg, 1594 – La
bête de l’île (Quadrants Soleil 2017)
di prossima
pubblicazione in Italia
Nessun commento:
Posta un commento