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giovedì 8 febbraio 2018

A Bruges sulle ali della bédé


Una delle città più affascinanti delle Fiandre, la parte settentrionale del Belgio, è sicuramente Bruges. La parte più antica di questa città a pochi chilometri dal mare ha conservato più che altre la sua aria medioevale, soprattutto nei mesi invernali quando le moltitudini dei turisti si rarefanno e la nebbia sale dai canali avvolgendo in un’atmosfera da sogno chiese, palazzi e vestigia di un passato più florido.



Bruges è stata spesso utilizzata come spettacolare sfondo dove situare bédé tanto che, come è accaduto anche a Bruxelles, è stato possibile realizzare una guida turistica alle sue meraviglie utilizzando come illustrazioni solo vignette tratte da questi album.



Buona parte di queste storie sono pubblicate solo in lingua neerlandese (ovvero olandese come si dice tra noi o fiammingo come impropriamente qualcuno sostiene) ma quelle delle serie più note esistono in francese e parte di queste sono state tradotte e pubblicate nel nostro paese.


Una di queste è Le fantôme de Bruges, la quindicesima avventura di Vasco pubblicata su Skorpio dal n.9 al n.12 del 2014 con il titolo Il fantasma di Bruges. La città vi appare così com’era al tempo, protetta e circondata dalle mura e dall’acqua che pervade, come ancora oggi, l’intrico delle strette vie che ne costituiscono la linfa vitale.


La spettacolare Place du Burgh, cuore amministrativo di Bruges, in questa storia si merita una gigantesca vignetta che si dilata su due pagine, un evento più che raro in una bédé. Se un disegnatore deve far ricorso a documenti e alla fantasia per ricostruire ambienti lontani nel tempo, in questo caso il lavoro di Gilles Chaillet (e di tanti altri disegnatori) è stato più che facilitato dall’esistenza e dalla sopravvivenza della maggior parte dei luoghi che fanno da sfondo all’azione.


Una seconda storia ben nota ai lettori italiani, anche perché proposta di recente nel n.39 della Collana Giallo della Gazzetta dello Sport dedicata a Ric Roland è L’heure du kidnapping, ovvero Il ragazzo rapito.


In questo caso le imprese di Ric Roland hanno come sfondo la città delle Fiandre solo nella parte centrale, e Bruges vi appare come tetro scenario di un violento confronto tra Ric e un fantomatico rapitore che si conclude con un tuffo nei secolari canali.



Fugace ma spettacolare la vista del Beffroi che accoglie Ric e chiunque si avvicini al centro della città.


Sempre di recente pubblicazione è L’ultimatum, una storia di Lefranc proposta da Nova Express nel sesto volume dell'integrale di della serie. Anche se l’azione si svolge a Bruges solo nella prima parte della storia, la sceneggiatura di Jacques Martin e i disegni di Francis Carin sfruttano al massimo le spettacolari viste offerte dai luoghi più evocativi della città prima di spostare l’azione sulla Manica e a Londra.


Un autore che sceglie Bruges per mostrarne le atmosfere più inquietanti quando le luci calano e la nebbia avvolge uomini e cose è Hermann per il racconto breve Vengeance (Vendetta) che fa parte della raccolta l’Abominable, riproposto più volte in italiano (L’eternauta 70 nel 1989, Skorpio 19 e Cosmo Color 24 entrambi nel 2015).



Qui bastano i contorni delle case e delle chiese ad accentuare la tensione e l’angoscia del racconto. 


Molto più difficile procurarsi Jari e le plan Z, solo per cogliere un’apparizione fugace di Bruges in una vignetta. Alcune storie di Jari, tra cui appunto Il Piano Z, sono state pubblicate più di cinquant’anni fa nei Classici Audacia e mai più riproposte in Italia, malgrado il buon ricordo da esse lasciato a chi da ragazzo aveva fatto il primo incontro con la bédé proprio in quella collana.


Le storie fin qui citate sono uno straordinario esempio di quella che è la principale caratteristica di una bédé, ovvero una storia a fumetti che prevede una prima lettura all’inseguimento della conclusione della vicenda, seguita poi da una seconda più lenta e posata per soffermarsi sulle vignette alla ricerca dei dettagli, per ritornarci successivamente quando ci torna a mente un particolare o quando ci torna familiare un luogo dove non siamo sicuramente mai stati.



Oltre alle storie citate, è probabile che a breve si possa leggere in italiano L’astrologue de Bruges, una storia di Yoko Tsuno che si svolge interamente a Bruges.



Grazie al tono fantascientifico della serie, parte della vicenda si dipana ai nostri giorni e parte nella metà del XVI secolo.



Appare invece più difficile che siano prima o poi pubblicate Le lion des Flandres e Les gars des Flandres, due interessanti storie di Bob de Moor apparse per la prima volta negli anni 50 su Kuifje (edizione neerlandese del settimanale Tintin) che insieme a Conrad le Hardi costituiscono la Trilogie des Flandres per non citare le molte storie di Bob et Bobette di Willy Vandersteen ambientate a Bruges.



Bruges (et Damme) dans la BD nelle ultime pagine contiene una ampia bibliografia di tutte le altre bédé utilizzate per illustrare la guida.

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