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venerdì 23 febbraio 2018

I Cammini di Compostela di Jean-Claude Servais


Ultreya y Suseia” (antico saluto tra pellegrini del Cammino per Santiago de Compostela che significa “animo e verso l’Alto”!)


Amiamo la bedé perché offre ai lettori una vasta gamma di generi, dall’umoristico all’avventuroso (con tutti i suoi sottogeneri di cui da anni scriviamo sul blog), dal graphic novel all’intimista. Un editore, che da anni offre una vasta panoramica sulla bedé realistica è, senza ombra di dubbio, Enzo Marino, premiato a Lucca Collezionando 2017 per la ultradecenale attività della Aurea Editoriale, ex casa editrice Eura.



Sulle sue pubblicazioni “onuste di gloria” Skorpio e Lanciostory, talvolta contestate ingiustamente da alcuni lettori italiani di bedé, ha presentato e continua, senza sosta, a presentare il meglio della produzione franco-belga: soprattutto su Lanciostory sono tradotte serie non facili o, se preferite, desuete per il mercato italiano, un poco sclerotizzato e soffocato da stucchevoli eroi bonelliani, disneyani, supereroi e manga.



Dopo Il treno degli orfani (Le train des orphelins, Bamboo) di Philippe Charlot e Xavier Fourquemin e Emporio generale (Magasin Général, Casterman) di Régis Loisel e Jean-Louis Tripp, che puntano molto i riflettori sulla vita quotidiana, in cui non c’è spazio, o ce n’è poco per l’Avventura, su Lanciostory dal n.2197 al n.2211 sono stati pubblicati Petite Licorne, L'ankou, le diable et la novice e Notre-Dame,  primi tre episodi dei Cammini di Compostela (Les Chemines de Compostela, Dupuis) di Jean Claude Servais. 



Come noto, Compostela è un luogo altamente simbolico che attira moltissimi pellegrini, i quali percorrono il Cammino di Santiago de Compostela a piedi, un viaggio a tappe che dai Pirenei conduce fino alla Galizia e che gli oltre duecentomila viaggiatori annuali (non tutti europei e credenti di fede cristiana, è bene sottolinearlo per affermare ormai la universalità di questo pellegrinaggio) consigliano di fare assolutamente almeno una volta nella propria vita.



Ricordate il delicato film Il Cammino per Santiago (The Way, 2010) con Martin Sheen? Bene, quello! Si tratta di una rotta percorsa dal IX sec. per arrivare al luogo dove la leggenda vuole siano conservate le spoglie di San Giacomo (da cui la parola Santiago), uno degli Apostoli di Gesù. In pratica un viaggio che ha molto di spirituale, quasi un rito di iniziazione!



La bella storia scritta e disegnata dal belga Jean-Claude Servais, noto allievo dell’Istitut Saint-Luc di Bruxelles, fucina di eminenti autori di bedé, che si firmava Jicé e autore di Tendre Violette (1979), è un racconto intenso, tenero, misterioso, affascinante di alcuni giovani giovani, i quali, ognuno con le proprie motivazioni, intraprendono questo percorso, in cui sono destinati a incrociarsi nei vari episodi, lungo il cammino.



Blanche, una giovane belga molto affezionata al nonno, un mastro birraio coinvolto negli studi iniziatici dell’alchimia, dopo la sua scomparsa ripercorre la strada fatta dal nonno, il quale le ha lasciato dei segni\indizi lungo il percorso.



A questo proposito, la spiegazione del nonno alla nipotina preferita sulla Grand Place di Bruxelles in termini alchemici è affascinante! Céline, novizia nel convento di Mont Saint-Michel, parte per ritrovare se stessa. Alexandre, guida nelle Alpi svizzere, dopo il decesso dell’amata Margaux, è pieno di domande e cerca anche lui delle risposte. L’ultimo, Dominique, proviene dalla bretone Finisterre.



In un’intervista sul web di Pierre Burssens (26 settembre 2014), l’autore ha ammesso di avere scoperto delle corrispondenze fra il viaggio iniziatico alchemico e i cammini verso Compostela, compresi numerosi simboli in comune che illustra nel racconto.
Servais associa un’emozionante profondità introspettiva dei personaggi, come solo un grande autore può essere capace di descrivere, a un segno grafico e un tratteggio quasi da incisioni ottocentesche: le riproduzioni dei volti, dei paesaggi e delle architetture sono di un artista con la A maiuscola.



Per la precisione nelle descrizioni dei luoghi frequentati dai protagonisti in Belgio, Francia e Spagna, particolarmente ricchi di storia, cultura e misteri, vengono alla mente le guide Routard o Lonely Planet, anche se nella bedè sono riportati particolari della storia nascosta di quei luoghi che difficilmente si trovano nei libri.



L’ambizioso racconto, previsto in sette volumi, uno ogni anno a ottobre, è una novità per l’autore, che di solito pubblica one-shot o tutt’al più dittici; per ora è arrivato al quarto, Le vampire de Bretagne, uscito a metà ottobre scorso, di cui ne comincerà la settimana prossima la pubblicazione su Lanciostory.



Speriamo, e non ne dubitiamo, che Aurea prosegua, anche se per la bellezza dei disegni questa bedé meriterebbe un’edizione più grande e cartonata. Comunque sia un meritatissimo “brava” ad Aurea per la scelta e la possibilità che ci offre di gustare un’eccellente bedè, fuori dai soliti schemi!


1 commento:

  1. Condivido tutto quanto detto in questo articolo. Specialmente all'Aurea che segue una sua precisa linea e pubblica fumetti quasi in contemporanea col mercato francofono. È anche vero che nel formato album, certi dettagli vengono apprezzati meglio e rende piu piacevole la lettura

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