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venerdì 13 luglio 2018

La teoria del complotto: denaro e potere


Giovanni Falcone ha insegnato a tutto il mondo (compresi gli agenti dell’FBI) “Follow the money”, cioè insegui il denaro e troverai la mafia, il marcio della nostra società. Bene, un genere avventuroso della bedé, in voga da anni in Francia e Belgio, è il thriller a livello globale impostato sul medesimo presupposto.


Essenzialmente si basa sulle nuove relazioni Est-Ovest dopo la caduta del muro di Berlino e della fine del comunismo, quindi le trame di queste bedé vertono su cospirazioni e intrighi orditi per interessi nazionali e finanziari, che non guardano in faccia a nessuno, con la complicità di politici corrotti, magnati e gruppi industriali multinazionali, agenzie di spionaggio e di servizi segreti spesso deviati, dittatori sanguinari, guerriglieri, cartelli del narcotraffico e di mafie varie, agenti infiltrati sotto copertura, in un mélange irresistibile e appetibile per i lettori.


Il concetto dell’agente segreto alla 007 alias James Bond o alla OS 117 alias Hubert Bonisseur de la Bath si è evolto con i tempi, adeguandosi alla Teoria del complotto al massimo livello! In pratica l’agente Jack Bauer dell’adrenalinica serie televisiva 24 e i soldati della serie britannica Strike Back hanno sostituito i romanzi alla Segretissimo della Mondadori e hanno fatto scuola.


Nella bedé il capostipite del genere è stato l’ottimo XIII (Dargaud, 1984), l’agente segreto che ha perso la memoria e si ritrova immerso fino al collo in intrighi. Scritta da Jean Van Hamme e splendidamente disegnato da William Van Cutsem, più noto come William Vance, la prima serie si compone di diciannove episodi, di cui il diciottesimo realizzato da Jean Giraud.


Dopo, per sfruttare l’immenso successo di pubblico ottenuto, sono usciti una seconda serie con altri cinque episodi, scritta da Yves Sente e disegnata da Jouri Jigounov, e la serie spin-off XIII Mistery (2008), che ha allungato il brodo focalizzando l’attenzione sui singoli personaggi, con 12 episodi realizzati ognuno da autori diversi. Sull’onda del successo è stata realizzata anche una serie televisiva.


Sempre di Van Hamme e disegnato da Philippe Francq c’è un altro hit, Largo Winch (Dupuis, 1990), il playboy miliardario, che si muove nell’alta finanza ma che ripropone nelle trame sempre quell’intreccio. Anche questo un personaggio di grande successo, di cui sono usciti due film e una serie televisiva. Dal ventunesimo episodio Philippe Francq è diventato anche autore dei testi on seguito all’abbandono di Van Hamme.


È la volta di Alpha (Le Lombard, 1996), testi di Pascal Renaud e disegni dello sbalorditivo disegnatore moscovita Jouri Jigounov. Dwight Delano Tyler è un agente della CIA che talvolta deve fronteggiare anche i propri padroni.


Su testi di Emmanuel Herzet e disegni di Éric Loutte e Alain Queireix sono già stati pubblicati cinque episoni dello spin-off Alpha Premières Armes.


Sempre per Le Lombard c’è I.R.$. (1999), scritto da Stephen Desberg e disegnato da Bernard Vrancken, diciannove episodi ancora in corso di pubblicazione. È la sublimazione dell’insegnamento di Falcone. Infatti I.R.$. è l’acronimo di Internal Revenue Service, il fisco statunitense, per cui lavora l’agente Larry B. Max, che insegue i grandi evasori disponendo di mezzi pressoché illimitati.


Questa serie gode di ben due spin-off: I.R.$. All Watcher (sette episodi) e I.R.$. Team (quattro episodi) entrambe su testi di Stephen Desberg e disegni di artisti vari.


Non potevano mancare agenti in quota rosa. Ecco dunque Naja in Insiders (Dargaud, 2002), una ribelle cecena, arruolata direttamente dal presidente degli USA per infiltrarsi nei gangli nevralgici del potere e scoperchiare il marcio. Undici episodi scritti da Jean-Claude Bartoll e disegnati dal bretone Renaud Garreta.


Come ormai prassi consueta, anche questa serie gode di uno spin-off, Insiders Genesis, sempre scritta da Jean-Claude Bartoll ma disegnata da Luc Brahy giunta al quarto episodio.


Dal 2004 Lady S (Dupuis), scritta da Van Hamme (sempre lui) per i primi nove episodi e per i successivi quattro dal medesimo disegnatore della serie, Philippe Aymond. Suzan, la protagonista è figlia adottiva di un ambasciatore statunitense, ed è reclutata da un’organizzazione anti-terroristica che la costringe a divenire una spia nell’ambiente diplomatico con il nome in codice di Lady S per far fronte a numerosi misteri.


Un’altra interessante serie, in dodici episodi, è Empire USA (Dargaud, 2008), di vari autori fra cui Desberg, Yann, Enrico Marini e Griffo. Qui siamo in pieno attacco chimico negli USA progettato da un gruppo di ultraconservatori americani che vorrebbero instaurare un governo di destra negli USA. Il protagonista, ovviamente sventerà il criminoso piano nella prima stagione e proseguirà la sua opera nella seconda.


È la volta di Narcos (Le Lombard, 2010), scritto da Emmanuel Orville Herzet e disegnato da Giuseppe Liotti. Ne sono usciti tre episodi in cui si parla di Rico Riva, agente della DEA in missioni pericolose.

Naturalmente ci sono altre serie incentrate sull’argomento, ma quelle di cui abbiamo parlato sono state tutte tradotte in Italia, da Aurea, tranne Empire USA da Mondadori Comics. Oltre alla pubblicazione sui settimanali Aurea, Lady S è apparsa in mi della 001 Edizioni e XIII in quelli della Panini e di Mondadori Comics.    

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