Nella primavera del 1967, i due autori ottengono il via libera per
il sesto episodio di Corentin, per cui solo a maggio Van Hamme inizia a redigere lo scenario
definitivo di Epoxy. In estate, un soddisfatto Cuvelier porta le prime tavole a Losfeld, anche se poi la bedé subirà
gli alti e bassi dell’umore dell’autore, così come avvenuto per gli episodi di Corentin, con conseguenti momenti di fermo che influiranno nell’unità di stile del racconto, pur rimanendo nell’insieme
un opera di alto livello grafico.
Solo dietro insistenze di Losfeld, Cuvelier porta a termine il racconto, il cui volume esce nel maggio del 1968, in concomitanza con i noti eventi contestatari, che scuotono la Francia e tutto il mondo occidentale; la coincidenza metterà in ombra l’evento editoriale che avrebbe meritato ben altra accoglienza.
In ogni caso Epoxy rimane un opera da cui traspaiono tutte le passioni dell’artista, di cui sopra.
Solo dietro insistenze di Losfeld, Cuvelier porta a termine il racconto, il cui volume esce nel maggio del 1968, in concomitanza con i noti eventi contestatari, che scuotono la Francia e tutto il mondo occidentale; la coincidenza metterà in ombra l’evento editoriale che avrebbe meritato ben altra accoglienza.
In ogni caso Epoxy rimane un opera da cui traspaiono tutte le passioni dell’artista, di cui sopra.
La sopracopertina mostra in prima e quarta di copertina due
immagini di donne nude contornate da fregi e lettere in stile greco antico.
All’interno la storia è suddivisa in brevi capitoli, ognuno colorato in
bicromia, con un colore base, come nel volume di Barbarella edito da Losfeld.
L’inizio e la fine del racconto lasciano un poco perplessi il lettore, sembrano un poco affrettati. Perplessità che sono subito soffocate dalla bellezza dei disegni di Cuvelier quando l’eroina si muove bel mondo della mitologia. Alcune vignette fanno venire in mente i fumetti e le illustrazioni sado-maso del circuito underground, e forse in alcune immagini l’artista si è fatto influenzare da esse.
L’inizio e la fine del racconto lasciano un poco perplessi il lettore, sembrano un poco affrettati. Perplessità che sono subito soffocate dalla bellezza dei disegni di Cuvelier quando l’eroina si muove bel mondo della mitologia. Alcune vignette fanno venire in mente i fumetti e le illustrazioni sado-maso del circuito underground, e forse in alcune immagini l’artista si è fatto influenzare da esse.
L’inizio è piuttosto debole, l’eroina viene salvata in un
naufragio da un ricco vegliardo, nel cui yacht si svolgono orge, ed è destinata
da lui a essere sacrificata agli dei mitologici. La nave affonda e per una
falla nello spazio-tempo (ma non solo) la protagonista si risveglia in pieno
mondo mitologico greco!
Nel secondo capitolo si entra nel vivo del racconto con le
amazzoni della regina Ippolita, con Ercole e Teseo.
C’è una vignetta di Epoxy sdraiata nuda, con una torsione del corpo e il volto girato verso le mura alle sue spalle, che risulta essere una delle immagini del fumetto più copiate da altri autori (se ne contano oltre cento imitazioni). Dopo, la candida eroina incontra molti dei personaggi della variegata mitologia greca, compresi gli dei, subendo o accettando le avances amorose anche da parte loro. C’è pure l’immancabile catabasi (discesa nell’Ade).
C’è una vignetta di Epoxy sdraiata nuda, con una torsione del corpo e il volto girato verso le mura alle sue spalle, che risulta essere una delle immagini del fumetto più copiate da altri autori (se ne contano oltre cento imitazioni). Dopo, la candida eroina incontra molti dei personaggi della variegata mitologia greca, compresi gli dei, subendo o accettando le avances amorose anche da parte loro. C’è pure l’immancabile catabasi (discesa nell’Ade).
Indubbiamente i due celebri autori belgi hanno creato una bedé erotica,
perché il tutto è un tripudio di nudi maschili, femminili e di esseri
mitologici, le cui parti sessuali sono sempre nascoste con qualche drappo e con
angolazioni particolari nelle inquadrature ideate dall’artista.
Abbondano scene di amplessi amorosi e orgiastici che però non sfociano nella pornografia pura e semplice, lontana mille miglia dalla sensibilità artistica di Cuvelier, per cui non ci sono atti sessuali espliciti, i disegni lasciano solo intuire o meglio immaginare al lettore cosa succederà.
Abbondano scene di amplessi amorosi e orgiastici che però non sfociano nella pornografia pura e semplice, lontana mille miglia dalla sensibilità artistica di Cuvelier, per cui non ci sono atti sessuali espliciti, i disegni lasciano solo intuire o meglio immaginare al lettore cosa succederà.
Per inciso, ricordiamo Ulysse (1974) di Georges Pichard, l’altra
celebre bedé erotica, che si svolge nel mondo mitologico greco, benché con una
componente fantascientifica più accentuata.
Edizioni francesi
Le Terrain
Vague di Eric Losfeld, 1968
Horus, 1977
Marcus, 1981
Blue Circle, 1985
Claude Lefrancq, 1997
Collana Signé,
Le Lombard 2009
Le Lombard,
2009
Edizioni italiane
- Nel regno delle amazzoni (solo 2 capitolo), vol. n.9, Enciclopedia
dei fumetti, Sansoni Editore, 1970
RW Lineachiara ha pubblicato un'edizione di Epoxy?! Non ne sapevo nulla.
RispondiEliminama non è mai uscito con la Lion!!!!
RispondiEliminaVero. Annunciato e mai uscito. Abbiamo corretto, grazie a entrambi per la segnalazione.
RispondiEliminaAh, ecco, mi pareva strano: sennò lo avrei preso di corsa! :D
RispondiEliminamannaggia, ieri alla fiera a Bologna ho trovato l'edizione Horus, solo in bianco nero ma comprata subito. :-) mannaggia, quanto mi fate spendere :-)
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