Creato da Sandro Garbo e dal
team svizzero del Garbo Studio, Steve McQueen in Le Mans ci permette di rivivere il mito
dell’attore americano e del celebre film Le 24 ore di Le Mans (1971) di cui ne era
protagonista. Gran
parte di questo film venne girato durante la vera corsa del 1970. Un fiasco
al botteghino, la pellicola è stata poi rivalutata fino a diventare, nella
considerazione di molti appassionati, il cult per eccellenza del cinema
motoristico. Garbo omaggia l’opera cinematografica, la corsa, le formidabili auto del
tempo e l’uomo che ha reso tutto questo possibile. Si tratta di una partnership
unica tra il concessionario della licenza della CBS Consumer Products, Greenlight (che rappresenta Steve McQueen) e l’ACO (proprietario della “24
Hours of Le Mans”).
In questa intervista il bravissimo Sandro Garbo ci racconta questa
entusiasmante esperienza.
Garbo, quando è iniziata la sua
passione per il disegno e per il fumetto?
Disegno da quando ho memoria. Quando
ero piccolo, i miei genitori mi lasciavano addirittura disegnare i miei eroi
sulle pareti della mia cameretta. Lo adoravo. Leggevo i fumetti classici e
quelli dei supereroi Marvel. Ero un grande fan e li disegnavo ovunque, di
continuo. In seguito, mi sarebbe piaciuto prendere lezioni presso l’Accademia
delle Belle Arti di Firenze, ma non è stato possibile. C’è sempre stata una
vocina dentro di me che mi diceva, “Sii
paziente. Un giorno creerai qualcosa di artistico.”
Come è nata l’idea di questo fumetto su Steve
McQueen?
Per anni ho dipinto le auto dei miei
amici e poi, nel 2013, Steve McQueen
mi è apparso in sogno e mi ha detto di creare un romanzo a fumetti sul suo film
per mantenere vivo il mito. Il giorno seguente mi sono messo a lavoro. Ho messo
su una squadra e questa è diventata la nuova “missione” della mia vita.
Il film, oggi, è considerato un vero e proprio “cult”:
cosa pensa possa aggiungere la sua opera?
Non credo che qualcuno abbia mai
filmato una corsa automobilistica in modo tanto realistico e intenso. Ma
guardando il film, io ci ho visto qualcosa in più della semplice gara.
Quando ho realizzato le tavole le ho
trovate sorprendenti e il mio desiderio era quello di poter condividere tutto
questo. Oggi, quando guardo il risultato, noto che non solo conserva la stessa
energia, inoltre il fumetto consente a tutti di contemplare ogni dettaglio.
Ecco quello che credo possa aggiungere la nostra opera.
Generalmente, lo story-board viene creato prima del
film, voi, in pratica, avete fatto il contrario?
È vero. Ma non abbiamo mai cercato di
essere come gli altri. Questo romanzo a fumetti è in sostanza il sogno di un
entusiasta. Non abbiamo fatto analisi di mercato o stime sulle vendite. Abbiamo
semplicemente tentato di realizzare il più bel romanzo a fumetti sulle corse
automobilistiche e oggi, siamo elettrizzati nel vederlo completato. Per noi,
questo è già un traguardo enorme.
Le avventure del pilota Michel
Vaillant di Jean Graton: hanno, in qualche modo, ispirato il
suo fumetto?
Non proprio. Come gran parte dei
bambini, anche io leggevo Michel Vaillant. Ma quando ho sognato quelle
pagine, la mia fonte di ispirazione è stata proprio il film. Questo lavoro lo
ritengo più un’opera d’arte che un fumetto. Abbiamo passato un’enorme quantità
di tempo a ricreare ogni dettaglio: le auto, il circuito, l’atmosfera degli
anni ’70. Inoltre i responsabili dell’Automobile
Club de l'Ouest (ACO), proprietario del circuito di Le Mans, hanno
controllato tutte le tavole per assicurarsi che i fan riconoscessero i dettagli
originali.
Che cos’è che l’affascina di questa corsa
leggendaria?
La 24
ore di Le Mans
è in primo luogo una questione di determinazione e resistenza. Poi c’è
l’atmosfera della corsa. Consiglio a tutti di recarsi a Le Mans almeno una
volta. La partenza, la gara in notturna, la suspense, il paesino. È
un’esperienza indimenticabile.
A quasi cinquant’anni dall’uscita del film, questo
lavoro coinvolge i lettori con un sicuro “effetto nostalgia” …
Perché evitarla? Alla gente piace
ricordare i bei tempi. Ricordare ci offre anche delle prospettive sul modo di
vedere la vita. Nel nostro caso, abbiamo tratto ispirazione da un film portato
in vita da un vero entusiasta, Steve
McQueen. E deve ammettere che lui, come nessun altro, è stato in grado di
rappresentare una corsa automobilistica in modo così realistico. Per questo è
senza tempo.
Tre anni di lavoro, c’è stato qualche momento di
scoraggiamento?
Certamente. Proprio come nelle gare automobilistiche
di durata. Tre anni sono tanti per un progetto come il nostro e questo è senza
dubbio il motivo per cui prima di noi nessuno aveva mai creato nulla di simile.
Alla fine del 2015 stavo quasi per mollare perché c’era ancora tanto da fare.
Poi, a marzo del 2016, la tragedia: Florian,
uno dei nostri artisti è tristemente scomparso a seguito di un incidente. Tutto
il gruppo di lavoro era sotto shock. Ed è stato questo triste evento a
rafforzare la nostra determinazione. Non avevamo più scelta. Dovevamo terminare
il lavoro in memoria del nostro amico.
Quali sono i suoi più prossimi progetti?
Per il momento, il mio unico desiderio
è che la gente che leggerà il nostro fumetto ne rimanga affascinata. Inoltre,
sarebbe meraviglioso se la nostra esperienza riuscisse in qualche modo a motivare
altre persone a perseguire i propri sogni.
Il volume, disponibile anche in lingua italiana, può essere richiesto
consultando il seguente sito web: www.motors-mania.com
molto bello, con disegni iperealistici e grande tavole iper dettagliate e scalpellate, quasi fotografiche-digitali, diverso dai disegni più morbidi di Gratton e di M.Vaillant, comunque si interrompe a metà corsa segno che è prevista una seconda parte. SMQ è reso in maniera fotografica, impressionante. Dedicato ad appassionati puri
RispondiEliminaOrdinato e ricevuto il volume in italiano da Motor Mania. Volume notevole per le dimensioni e i disegni
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