Oscar Ink, una
collana all’interno degli Oscar
Mondadori, si fa notare per i corposi volumi con integrali di serie bedé
inedite. Stavolta è toccato a Notre Mére la Guerre, pubblicato da Futuropolis in quattro tomi dal 2009 al
2012.
Gli
autori sono il soggettista Christophe
Goret, detto Kris, e il
disegnatore Martin Leclerc, detto Maël.
È
un racconto sulla Grande Guerra, uno fra i tanti che nell’avvicinarsi del
centenario del primo conflitto mondiale sono stati prodotti in Francia e Belgio,
alcuni tradotti anche nella collana Historica,
della Mondadori Comics, altra suo
marchio editoriale.
La
trama di Kris non ha nulla da
invidiare a quelle di autori più acclamati dalla critica, tipo Jacques Tardi (Era la guerra delle trincee), Patrick Cothias (Ambulanza 13) o Éric Corbeyran (La Grande Guerra).
Il
racconto si svolge sulle trincee e nelle retrovie con sullo sfondo la tragedia
umana dei “poilus” (barbuti), così erano chiamati i soldati francesi perché
impossibilitati a radersi nelle trincee, sbattuti al fronte come carne da
macello.
In realtà si tratta di un’inchiesta poliziesca sugli efferati omicidi
di alcune donne al fronte. L’assassino lascia una lettera sul corpo di ognuna
delle vittime e il compito di trovare il serial killer è affidato a un giovane
tenente della polizia. Occorre leggere tutto fino alla fine per scoprire la
verità.
È
un bel romanzo, forse un poco triste e angosciante, considerato l’argomento non
certo allegro, sicuramente una riflessione sull’insensata crudeltà della
guerra, poiché anche gli omicidi sono conseguenza della guerra, anzi di Nostra Madre la Guerra.
Il
volume cartonato, dal formato grande, è un’ottima edizione che permette di
ammirare le pittoriche tavole di Maël,
specialista nel cosiddetto stile “tremblé”,
(tremolante), che rende perfettamente l’angoscia della tragedia. Il volume
contiene i quattro episodi con una serie di studi, schizzi e tavole scartate.
I disegni mi ricordano Egon Schiele
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