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mercoledì 6 febbraio 2019

Tommaso Bennato



Napoletano, classe 1985, Tommaso Bennato è un altro talento del fumetto italiano che ha trovato la sua dimensione disegnando per il mercato francese. Lo incontriamo oggi per conoscerlo meglio.



Tommaso, quando ti sei avvicinato al fumetto e come sei entrato in contatto con la scuola Internazionale di Comics di Roma ?

T.B. : Ciao tutti e Innanzi tutto grazie della presentazione e dell’intervista. Procedo col rispondere alla domanda, in effetti non è che ci sia stato un momento preciso in cui mi sono avvicinato al mondo del fumetto, è stato un percorso molto naturale e spontaneo.
Fin da piccolo, il disegno e i fumetti attiravano la mia attenzione, all’asilo mi fiondavo sul Giornalino e Topolino (oltre che sulla plastilina!)... poi andando a scuola passavo sempre davanti ad un’edicola e li ebbi il mio primo incontro con i super eroi e, per puro caso, iniziai con uno un po’ particolare, Spawn, con più precisione Spawn: Blood and Shadows di Paul Jenkins e Ashley Wood, poi iniziai a seguire una testata Cliffanger, che conteneva storie disegnate da Joe Madureira (Mad!), Scott Campbell  e Umberto Ramos, e man mano mi avvicinai anche a M.Turner, il mitico Greg Capullo, Mc Farlaine, Silvestri... i grandissimi Mike Mignola, Frank Miller, Mazzucchelli… e così via.


Per avvicinarmi al mondo della Bèdè franco-belga dovetti attendere di frequentare la scuola Comics di Roma (nel paese dove vivevo non arrivava e non arriva molto).
In ogni caso non smettevo mai di disegnare e d’avere la testa immersa in mille storie e cose da raccontare che, riviste adesso, son piuttosto imbarazzanti e banali ma erano li ogni secondo a farmi evadere da un’infanzia che non era proprio infanzia, pronte per essere “vissute”, disegnate .. raccontate.


Immagino che succeda  un po’ a tutti durante un processo creativo di questo tipo, ma era come se non mi bastasse soltanto disegnare un personaggio o un posto, volevo sapere chi era, dov'era, perché era li, come c’era arrivato, cosa aveva vissuto e visto, e pian pianino, ad ogni passo, la strada si è formata,ovviamente non in maniera semplice, tante sono state le retromarce, gli assestamenti, le svolte sbagliate, ma devo dire che soprattutto gli errori mi portavano verso questo mondo che amo.


Proprio a tal proposito, quando scelsi di frequentare l‘ISA di San Gennaro Vesuviano, m’iscrissi  al corso di architettura e arredamento (che evidentemente c’entra poco col fumetto, ma fu proprio lì che conobbi una delle persone che ha decisamente cambiato la mia vita, il prof di modellistica Domenico (Mimmo) Russo, che aveva un trascorso da fumettista Disney, e varie altre collaborazioni  su alcune riviste (con uno stile più realistico).


Come mio insegnate notò subito che, nonostante la modellistica mi appassionasse molto, ogni attimo libero in laboratorio ero lì a cercare un modo per leggere fumetti o disegnarli. Fu lui che mi prese in disparte e mi consigliò di seguire un percorso che poteva indirizzarmi meglio verso i miei sogni, mi prenotò l'esame per cambiare indirizzo e iniziai a seguire Arti Grafiche,  avendo cosi almeno un primo contatto con gli strumenti del mestiere. Poi sempre con lui cercammo la scuola da seguire dopo il diploma e fu così che trovammo, o meglio trovò, la Scuola Internazionale di Comics e ci informammo. 


Ecco come sono arrivato alla comics, con una scelta sbagliata eh! eh! eh! …
C’è da sottolineare che prima di tutto questo non sapevo, ne immaginavo che, con una buona dose di caparbietà, costanza e sacrificio, fare il fumettista fosse possibile per un ragazzetto di provincia con in tasca solo una gomma e una matita.


Potresti raccontarci l’esperienza con la Tokyo Animation Gakuin?

T.B.: L'esperienza in Giappone e alla Tokyo Animation Gakuin è stata davvero intensa e interessante. Erano tutti gentilissimi, sia gli allievi che gli insegnanti, disponibilissimi e interessati allo scambio. Anche se soltanto per meno di un mese, ho avuto modo di vivere le loro giornate scolastiche, vedere i loro metodi di insegnamento e praticare diversi esercizi, tra cui quelli coi retini e vivere la marzialità anche nel tenere un taglierino.
Un’esperienza super compressa ma pur sempre interessante. Ho visto la sezione dedicata al doppiaggio, usato per la prima volta manga studio, fatto sessioni di disegno dal vero incontrato editor e autori, e poi mi hanno riempito di regali (ah!, ne approfitto per ringraziare Midori Yamane e la sua pazienza nel farmi da interprete)


Per non parlare del Giappone… Tutto diverso, tutto una scoperta e la visita allo studio di Tanikugi che, con estrema disponibilità, mi ha anche donato uno sketch, e lo studio Ghibli…semplicemente magico. Il cibo e le tradizioni del  Giappone coi suoi templi e i suoi riti, e i tanti simpatici malintesi legati a tanta differenza.
Ogni quartiere con una sua particolarità, mezzi di trasporto precisissimi e tenuti benissimo.
Organizzati e precisi in tantissimi aspetti, già 12 anni fa, ho avuto la possibilità di viaggiare in un treno senza conducente, e assistere alla presentazione della nuova versione di Asimo, ad una mostra di robot che andava da modelli meccanici medievali...fino ad Asimo per l'appunto e tante tante altre cose.
Insomma porto solo bei ricordi da quel viaggio, senza contare che al ritorno ho anche avuto la possibilità di pubblicare una mia storia breve, per una rivista della Kodansha (Mandala).


Perché, ad un certo punto della tua carriera professionale, hai deciso di trasferirti in Francia?

T.B.: bah diciamo che anche in questo caso ha giocato molto il fato e l’azzardo…
insomma io in quel periodo avevo appena finito di realizzare la storia breve per la Kodansha e anche quella per la Marvel (Hulk - Green Dreams) e il primo tomo di Mystic Hearth (un anno bello intenso) e stavo cominciando il secondo tomo di Mystic Hearth dopo che, per vari motivi, dovetti rifiutare un altro lavoro per la Marvel, probabilmente Spiderman (breve parentesi…ok visto da fuori sembra un enorme schiaffo alla fortuna, ma per quanto sicuramente mi sarei divertito e sarebbe stata un'esperienza più che appagante sotto vari aspetti, ho preferito passare la mano e tuttora non rimpiango questa scelta).
Dunque, non potendo continuare a dividermi su più fronti (sentivo di penalizzare a livello qualitativo sia il prodotto finale che il mio percorso di crescita professionale e "artistica") tra i tre mercati scelsi di concentrarmi su quello francese, mettendo da parte l'enorme vetrina americana che indubbiamente mi avrebbe dato più visibilità ma che non sembrò potesse darmi un'opportunità di crescita vicina alle mie esigenze.


Quindi quando Roberto Ricci (uno dei miei insegnanti della scuola di comics, con cui avevo ripreso i contatti da poco) mi propose di unirmi alla loro avventura francese dissi di sí senza pensarci troppo, e fu così che mi trasferii in Francia (per 4 anni circa) insieme ad altri quattro emigranti (ovviamente Roberto Ricci, poi Laura Iorio, Matteo Simonacci e Simone Puccio “l'informagicien”) pieni di buoni propositi, sogni e voglia di fare.
Non sapevo questa scelta a cosa mi avrebbe portato, ne come mi avrebbe cambiato, ma certe scelte le fai di pancia, senti che è la cosa giusta da fare, l'avventura in cui investire, non è stato facile ma ero giovane e pieno di speranze e sono state  queste scelte a formarmi in maniera più decisa, sia a livello personale che professionale.


Tra i tuoi lavori francesi troviamo un album della serie L’uomo dell’anno e uno de Le 7 meraviglie, entrambi pubblicati da Delcourt. A cosa stai lavorando attualmente e quali sono i tuoi prossimi progetti?

T.B. : Attualmente per la Francia sto lavorando su una serie storica, con sceneggiatrice France Richmond e colorista Hugo Poupelin, sempre edita da Delcourt, si intitola: La Couronne de Verre (La Corona di Vetro) che è una serie parallela a Le Trône d'Argile (Il Trono d'Argilla) la bellissima  serie disegnata dal talentuoso Theo (Theo Caneschi).
Insieme a France racconteremo alcuni avvenimenti precedenti al Trono legati anche alla giovinezza di Tanneguy du Châstel.
Poi sto contribuendo ad un web comics Inarime  insieme a Maria “Nigna" Riccio e Diana Marcolini  e che si può leggere gratuitamente su Line Webtoon.


Ed è un po’ un  ritorno ai supereroi, una storia legata ad alcuni miti greci/partenopei.
La leggenda di Tifeo (che si dice sia seppellito sotto l'isola d’Ischia) e i suoi figli (Ortro, Cerbero, Idra, Leone di Nemea, Kimera) i mostri nati dall’unione con Echidna.
Per il momento mi dedico principalmente a questo, più eventuali commissioni o illustrazioni e collaborazioni con Caronte Studios, per la progettazioni di diorami, statue e installazioni. Per un po' credo e spero continuerò a curare La Corona di Vetro e le avventure di Tanneguy che finora mi sta dando modo di imparare tanto e di lavorare a stretto contatto con persone stupende.


Quale serie, quale personaggio o per quale sceneggiatore ti piacerebbe disegnare in futuro?

T.B. :  hhh … bella domanda …  Finora ho avuto la fortuna di collaborare con sceneggiatori bravissimi, quali Luca Blengino, Sebastien  Latour , Peter David e adesso France Richemond e spero che questa fortuna mi accompagni ancora.
Desidererei collaborare con  molti sceneggiatori del panorama fumettistico, per esempio Zidrou, Snyder, Luc Brunshwig e li butto lì, Gaiman, Moore, Kirkman, M.N.Shyamalan eh! eh! eh!
Invece riguardo le serie/personaggi, ce ne sono alcune legate principalmente ad un discorso affettivo, tipo le Tartarughe Ninja, Batman, Wolverine, Spawn, Daredevil, Hell boyEd altre su cui sarei curioso di cimentarmi come Walking Dead, Thorgal, Le Troisieme Testament - Julius, Bouncer, Elric, Conan, Velissa, Warship Jolly Roger, Saga,  sicuramente mi sfugge qualcuna.
Ovviamente poi mi piacerebbe saper scrivere e poter raccontare anche storie di un genere diverso da quello a cui sono solitamente abituato, non mi dispiacerebbe per esempio un bell'horror, una storia di fantascienza concettuale o, perché no, qualcosa di più introspettivo e personale. Insomma c’è tanta voglia di provare e sperimentare e trovare soluzioni diverse.


In bocca al lupo Tomas!

T.B. : Grazie di cuore e lunga vita al lupo!!
  
  
Le serie francesi di Tommaso Bennato

Mystic heartH
testi di Andres Mossa


1 - Un vol de colombes
Clair de Lune, 2010

 - inedito in Italia


2 - A la tombée de la nuit
Clair de Lune, 2011

- inedito in Italia


Les 7 merveilles
testi di Luca Blengino

3 - Le phare d’Alexandrie - 254 av. J.-C.
Delcourt, 2014


- Il faro di Alessandria 254 a. C.
volume integrale 2, Edizioni Star Comics 2015

L’homme de l’année
testi di Sébastien Latour

8 - -44 L’homme qui voulut venger César
Delcourt, 2015


- -44, L’uomo che vendicò Giulio Cesare
Serie Arancione 4, Editoriale Cosmo 2015



4 commenti:

  1. Allora la Bèdè si può fare in Italia! E quindi qual'è la causa? Mancanza di editori? Mancanza di sceneggiatori? Questo Bennato mi ha favorevolmente impressionato come, ai tempi, gli altri due Bennato.:-)
    Pietro

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  2. Grazie Anna 😉😊😗

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  3. La bede è stata pubblicata in Italia in maniera economica con formato e carta dignitosa dala mondadori.Sto parlando di historica e fantastica .le serie pubblicate da fantastica erano tutte avvincenti e fantasiose e molte anche complete.eppure nonostante avessero un materiale sterminato a disposizione la serie è finita dopo 30 numeri .
    Sapete perché? Ve lo dico io .in Italia la gente non spende soldi per storie strane o inusuali o fantasiose ne fuori da ogni stereotipo . La gente vuole vedere sempre le stesse cose .buoni e cattivoni . Trame lineari senza eccessivi sforzi mentali e sopratutto semplici .historica funziona perché ci sono studenti e professori che le comprano , vedi historica biografie, altrimenti sarebbe finita da un pezzo . Persino la bonelli continua a sfornare polizieschi in continuazione
    Parlare di saghe storiche ,o ucroniche o troppo fantastiche è un grosso sforzo per loro .il mensile più venduto al mondo è Tex Willer. Ragazzi ma di cosa vogliamo parlare?

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