Il 2019 è l’anno degli
anniversari per gli appassionati del fumetto franco-belga: Tintin ha compiuto 90 anni, Asterix 60,
e poi ancora la rivista Pilote, ecc.
Un altro personaggio,
sconosciuto in Italia, festeggia i suoi 60 anni. Si tratta di De Rode Ridder
(Il Cavaliere
Rosso), un fumetto molto popolare nelle Fiandre e nei Paesi Bassi.
Dal 2016 il sanremese Fabio Bono, è il disegnatore titolare
della serie creata dai Vandersteen
Studios nel lontano 1959. Ad oggi, sono 261 i volumi pubblicati dalle
edizioni Standaard Uitgeverij.
Il nostro Fabio Bono è molto apprezzato nel
mondo della bédé anche per le serie Confessions d'un templier (2009/11); Cathares
(2011/12); Marco
Polo (2013/14) e Darwin (2016) che, proprio in questi giorni, ha
fatto di nuovo capolino nelle edicole italiane grazie alla pubblicazione su Historica Biografie Mondadori.
Al gentile Fabio abbiamo rivolto qualche domanda:
- Com’è iniziata la tua collaborazione con il
fumetto francofono?
F.B.: Lo
sbarco nel “mercato” franco-belga è stato il coronamento di un sogno a lungo
seguito, già dai tempi di frequentazione della Scuola del Fumetto di Milano
dove uno dei miei insegnanti, il grande Enea Riboldi, me lo consigliò
come sbocco ideale per il mio stile.
Dopo vari tentativi
falliti come disegnatore, l'occasione propizia mi arrivò a Lucca dove conobbi Luca
Erbetta che cercava un inchiostratore per la sua serie francese (Watch per Delcourt). Passai subito il test
ed incominciai a mettere un piede in quel “mercato”. L'altro piede, come
disegnatore, ce lo misi un paio d'anni dopo, con Soleil che accettò il
progetto Confessions d'un Templier,
trilogia sceneggiata dal tolonese Bruno Falba. La cosa più divertente è
che conobbi Luca Erbetta a Lucca, scoprendo solo in un secondo momento
che viveva a pochi chilometri da casa mia!
- Parlaci della tua esperienza
professionale con la Glénat?
F.B.: Durante
la lavorazione dell'ultimo libro per Soleil, iniziai a studiare altri
progetti. Sempre Bruno Falba mi propose un'altra trilogia storica, Cathares. Soleil non pareva convinta di
quel progetto e così decidemmo di proporla all'amico Benoit Cousin un
ex-editor di Delcourt che nel frattempo si era spostato in orbita Glénat.
Il contratto arrivò di lì a poco. Cosa dire della Glénat: una gran bella
famiglia. Mi ci sono sempre trovato benissimo e al termine della prima serie mi
hanno subito trovato un altro impiego, questa volta all'interno della collezione
Explora, diretta da Christian Clot, sceneggiatore ed esploratore
lui stesso. Come supervisore ho avuto l'onore e la fortuna di avere sempre
accanto Philippe Hauri, il direttore editoriale tuttora in carica. Per Explora
ho disegnato il dittico su Marco Polo (co-sceneggiato anche dal famoso Didier
Convard) e poi quello su Darwin, scritto interamente da Clot.
Durante la lavorazione del suo ultimo libro mi è arrivata, assolutamente
inattesa, la proposta del restyling del fiammingo Cavaliere
Rosso e dopo una approfondita e dura riflessione ho deciso di
accettarne l'incarico, pur dovendo, a malincuore, abbandonare il mercato
francese e la Glénat in particolare.
- Come e da chi sei stato scelto per la
prosecuzione di De Rode Ridder?
F.B.: Dal
destino. Ho sempre adorato il genere fantastico ma in Francia, nonostante
innumerevoli tentativi, non avevo mai trovato un editore disposto a pubblicarmi
storie di questo tipo. Ormai cominciavo ad essere apprezzato sempre più come
disegnatore puramente storico e le proposte mi arrivavano quasi esclusivamente su
questo genere. Durante una tournée a Middelkerke, nel Belgio del Nord, l'amico Danny Jonckheere mi chiese se fossi disponibile ad incontrare
una delegazione dell'editore fiammingo Standaard Uitgeverij, per me
allora sconosciuto. Spinto dalla curiosità accettai la visita e mi ritrovai di
fronte due persone molto eleganti e professionali che mi descrissero la loro
idea di rinnovare quella serie con uno stile più moderno e appetibile anche
all'estero. Naturalmente io non avevo mai sentito parlare di De Rode Ridder, il Cavaliere Rosso appunto, e
nella prima fase snobbai la faccenda, dimostrandomi tuttavia incuriosito ed in
parte interessato ai loro occhi.
Tornato in Italia iniziai
a fare qualche ricerca sul web, spinto anche da Danny che cercava di
farmi comprendere l'importanza di quella occasione. Si trattava di fare dei
test (superati immediatamente) ma soprattutto di garantire la produzione di
almeno dieci tavole al mese, cosa che mi avrebbe precluso per almeno due o tre
anni la possibilità di accettare altri lavori dalla Francia. Valutai a fondo il
contratto e dopo quasi un anno di trattative decisi di firmarne una stesura
riveduta e corretta.
Conobbi nel frattempo
anche il suo sceneggiatore fiammingo, Marc Legendre, che da ex-
giramondo in vela, si era stabilito nell'isolotto vulcanico di El Hierro, nelle
Canarie.
Tra le mie condizioni
inderogabili c'era anche l'ingaggio del talentuoso Dimitri Fogolin come
colorista, anche lui italianissimo.
Nella storia decennale di
questa serie si erano avvicendati solamente quattro disegnatori, tre fiamminghi
ed un tedesco. Il nostro arrivo da italiani, con uno stile completamente
diverso dai predecessori, fu un vero shock per i vecchi fans della serie. Ma
l'editore puntò forte su questa scelta e allestì uno spettacolare lancio
pubblicitario sui vari Media nazionali. Iniziammo a lavorare sul celebrativo
numero 250 della serie ufficiale. Adesso, dopo tre anni e più di dieci libri al
nostro attivo, possiamo tranquillamente affermare di avergli fatto vincere la
scommessa e la nostra equipe, sempre più solida ed affiatata, continua a
lavorare con sempre maggiore entusiasmo alle prossime avventure del nostro
cavaliere preferito.
- Che tu sappia, c’è la
possibilità concreta di vedere anche in Italia il tuo Cavaliere Rosso?
F.B.: Sarebbe
veramente bello. Diciamo che sarebbe un affarone per l'editore italiano
disposto ad investirci, visto che da parte mia sarei anche disponibile a
garantirgliene la traduzione. Sto aspettando delle risposte.
- I tuoi prossimi progetti sono ancora rivolti al
mercato franco-belga ?
F.B.: Come
precedentemente scritto, il lavoro su De Rode Ridder
è molto impegnativo. Ogni tre mesi viene pubblicato un albo di 30 pagine
quindi, se la matematica non è un'opinione, essendo io l'unico disegnatore
della serie, ne dedurrete che sto lavorando a ritmi "bonelliani".
L'editore al momento è molto contento delle vendite e la soddisfazione è
reciproca. La mia equipe lavora con una quasi assoluta libertà creativa e ciò
rende il lavoro ancora più interessante ed eccitante. Effettivamente c'è già
l'idea di fare dell'altro, oltre a De Rode Ridder.
Ma a questo punto mi rendo conto di avere la fortuna di trovarmi nella
condizione ideale per accettare solo quelle cose che risponderanno totalmente
ai miei gusti. Senza preconcetti tra mercato italiano, francese o belga. ;)
- C’è un personaggio, in particolare, o un genere
che ti piacerebbe disegnare?
F.B.: A
livello di genere un bel fantasy tradizionale, con elfi, draghi, gnomi,
folletti, troll e mostri mai visti prima. A livello di personaggio esistente mi
è sempre piaciuto Zagor, oppure il
contemporaneo Dragonero che per certi
versi è molto simile a De Rode Ridder
come sfondi e ambientazioni.
Grazie.
Grazie a voi, è stato un
vero piacere poter rispondere per una volta nella mia lingua! :))))
Cronologia De Rode Ridder di Fabio
Bono:
250 - De uitverkorene
(2016)
259 - De slavin
(2018)
260 - De razende magiër (2018)
Cronologia italiana di Fabio Bono:
Marco Polo
testi di Adam e Convard
1. Le garçon qui vit ses rêves
Glénat, 2013
- Il ragazzo che seguì i suoi sogni (Gli
esploratori della storia)
Serie Rossa 56, Editoriale
Cosmo 2017
2. À la cour du grand Khan
Glénat, 2014
- Alla corte del Gran Khan (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 56, Editoriale
Cosmo 2017
Darwin
testi di Christian Clot
1. À bord du Beagle
Glénat, 2016
- A bordo del Beagle (Gli esploratori della
storia)
Serie Rossa 57, Editoriale
Cosmo 2017
Historica Biografie 24, Mondadori
Comics 2019
2. L’origine des espèces
Glénat, 2016
- L’origine della specie (Gli esploratori della storia)
Serie Rossa 57, Editoriale
Cosmo 2017
di prossima pubblicazione
Historica Biografie, Mondadori
Comics
Grazie mille Mauro! È stato un vero piacere rispondere alle tue domande!
RispondiEliminaSperiamo di vedere Il Cavaliere rosso quanto prima in Italia. Complimenti a Mauro per l'interessante intervista.
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