È
uscito il primo numero di Tintin C’est
l’aventure, trimestrale della rivista Geo, in collaborazione con le Éditions Prisma Média e le Éditions Moulinsart. Prezzo 15,99
(sempre questo misero sotterfugio di un centesimo di resto che giustamente
nessun edicolante o libraio ritorna), per 164 pagine a colori, direttore Rolf
Heinz.
Nell’editoriale
c’è scritto che i tre partner desiderano riproporre lo spirito avventuroso che
ha animato Hergé, basandosi sulle
sue chiavi di lettura che hanno permesso di comprendere meglio il secolo
scorso.
Per tale scopo hanno coinvolto scrittori, giornalisti, avventurieri,
fotografi e autori di bedé. Questo numero celebra un triplo anniversario: i 90
anni di Tintin,
i 50 dell’uomo sulla Luna e i 40 anni della rivista Geo.
Il
volume non è una rivista solo su Tintin o sulla bedé, e non è una rivista solo di
viaggi. Si parla di Tintin, di viaggi ma non si capisce dove finisca
l’uno e dove inizino gli altri.
Articoli
che, partendo da una vignetta di Hergé,
con la sua celebre creatura in un determinato luogo, parlano di quel luogo, con
corredo di belle foto. Sembra che il reporter con il ciuffo sia più che altro
una scusa per parlare di viaggi, luoghi o personaggi, anche storici.
C’è
una bedé inedita di Bernard Yslaire
in un pieghevole, un fumetto sul tema lunare che dovrebbe collegarsi in qualche
maniera allo spirito di Tintin.
Alcuni
schizzi di Hergé sull’episodio
lunare e la riproduzione delle sue quattro tavole sull’impresa lunare
americana, pubblicate all’epoca dello sbarco sulla Luna sul settimanale Paris Match sembrano messi lì proprio
per non far urlare i tintinofili al sacrilegio! Ben poca cosa!
Alla
fine una breve intervista con François
Schuiten sul suo Blake et Mortimer.
Francamente,
dopo decenni di astinenza, un tintinofilo si sarebbe aspettato qualcosa di più
in una rivista che porta il riverito nome del più celebre personaggio della
bedé belga!
E poi in questo decennio non sono mancate le pubblicazioni che
hanno messo in risalto l’aspetto avventuroso e i viaggi di Tintin, quindi non è che si sentisse
il bisogno di una simile rivista.
Insomma
un’idea editoriale piuttosto confusa, che non sembra possa andare molto
lontano!
Una
curiosità: il volume è stato stampato con carta italiana in una tipografia di
Ascoli Piceno.
Avete in pratica buttato via 15,99 euro.
RispondiEliminaLa prossima volta imparate a comprare pubblicazioni in francese
Premesso che gli autori del blog potrebbero anche non aver acquistato la pubblicazione.
RispondiEliminaPremesso che chiunque viva onestamente ha il sacrosanto diritto di “buttare” il danaro come meglio crede.
Premesso che i commenti andrebbero fatti sulla bontà e sulla correttezza degli articoli e non sugli eventuali acquisti dei loro autori.
Premesso che il bog è rivolto principalmente a tutti coloro che sono interessati al fumetto franco-belga e quindi anche a potenziali acquirenti di materiale francese.
Fatte queste premesse, mi sembra evidente che l’articolo costituisca un prezioso giudizio critico soprattutto per coloro che erano interessati all’acquisto della rivista.
Nel commento del Sig. Salvino (?), dispettoso ed infantile, traspare, a torto o ragione, acredine nei confronti dei francesi. D’altra parte l’attualità spinge in questa direzione. A questo punto, però, chiedo a Matteo(?): “Che facciamo? Interrompiamo i rapporti commerciali con la Francia e rinunciamo ad una delle loro eccellenze?”