Blueberry 1900
sarebbe dovuta essere l’ennesima serie spin-off sul personaggio creato da Jean Giraud e Jean-Michel Charlier ma per una serie di ragioni, non fu mai
realizzata.
Ideata da Giraud all’inizio degli anni novanta, la storia doveva essere
ambientata, come si intuisce dal titolo, sotto la presidenza degli Stati Uniti d’America
di William McKinley e, in un ruolo comprimario,
era prevista la presenza del figlio di Blueberry ormai adulto. Il progetto prevedeva un
ciclo composto da cinque album.
In una lunga intervista di Erik Svane e Gerard Förster sul tedesco Zack Dossier 1 -
Blueberry und der europäische Western-Comic del 2003, Giraud
racconta quello che aveva in mente: «In
questa storia Blueberry ha la stessa età che ho ora io [57
anni] e vive con gli indiani Hopi. È una sorta di fusione fra Mœbius e Giraud, dal momento che nella storia ci sono stregonerie e
sciamani, roba dell’altro mondo. Tutto gira intorno al tentato omicidio del
presidente McKinley. Non vi sono né McClure né Red Neck. Il presidente McKinley
entra in coma e inizia a levitare. Pertanto lo legano al letto affinché non
voli via, ma per tutta risposta il giaciglio stesso si solleva. Quindi ora sono
costretti a trattenere l’intero letto! Blueberry 1900 si ispira a un sogno lucido che ebbi
nei Pirenei nel 1981.»
Blueberry
anziano e dedito all’assunzione di sostanze psicotrope è una caratterizzazione
del personaggio che si allontana enormemente da quella originale. Questo
rapporto mistico non piacque a Philippe
Charlier, figlio di Jean-Michel,
che, come possessore del 50% dei diritti, si oppose alla realizzazione del
progetto. Conservatore come il padre, a differenza di quest’ultimo non aveva
alcuna tolleranza nei confronti delle stramberie di Giraud. In seguito, Philippe Charlier, proprietario della JMC Aventures (la fondazione detentrice dei diritti del padre), Con
il fine di proteggere l’integrità creativa e morale del personaggio, portò Giraud perfino in tribunale. Philippe, esasperato dalla vicenda, mal
sopportava Giraud anche nei
confronti del ciclo di Mister Blueberry. Per questo, però, fu impossibilitato a fermare la
realizzazione a causa di un contratto precedentemente stipulato dal padre
con Giraud. Philippe riuscì a fermare anche la produzione del film Fort Mescalero, la cui
sceneggiatura, scritta da Giraud,
prevedeva la partecipazione di Blueberry
in alcune scene di carattere psichedelico e di impedire che Giraud utilizzasse queste tematiche nel
fumetto western Jim Cutlass, anch’esso ideato da Charlier e Giraud.
Come, poi
però vedremo, Giraud riuscì a
riciclare alcuni elementi della sceneggiatura del film Fort Mescalero per l’album
di Mister Blueberry “hors-série” Apache e per la
sceneggiatura del film Blueberry¸ uscito
nel 2004, diretto da Jan Kounen, già autore di un
documentario sugli effetti psicotropi del peyote. Nella pellicola
interpretata da Vincent Cassel, Blueberry affronterà un lungo viaggio psichedelico
con la ayahuasca.
La Dargaud
non avrebbe comunque stampato la serie Blueberry 1900 prima del completamento della trilogia
di Marshal Blueberry
che era ad un punto morto per la rinuncia di William Vance.
Nelle intenzioni di Giraud, il fumettista francese Michel
Blanc-Dumont sarebbe stato l’autore
giusto per disegnare le storie. Il disegnatore di Cartland, nonostante fosse lusingato dell’offerta di Giraud, rifiutò in quanto ritenne la sceneggiatura oltremodo
onirica.
Lui stesso fece
a Giraud il nome di François
Boucq. Questi, che
incontrò Giraud in occasione di un
evento in onore di un amico comune, era, invece, molto interessato al progetto
ma, poi, visti gli impedimenti, dispiaciuto finì per accettare la proposta di Alejandro Jodorowsky per lavorare su Bouncer.
Nonostante
l’immutata opposizione di Philippe
Charlier, Giraud, in
relazione alle dichiarazioni rilasciate nel corso di alcune
interviste, sembrò non aver mai abbandonato l’idea di realizzare
Blueberry 1900 anche negli ultimi anni della sua vita.
Molto interessante. Grazie davvero.
RispondiEliminaPersonalmente, essendo molto più fan di JM Charlier che di Giraud-Moebius (che apprezzo solo come disegnatore agli ordini di Charlier), sono d'accordo con i veti di Philipper Charlier: non si può stravolgere il personaggio di JMC per le passioni "psichedeliche" di Giraud, mi è bastato già il pessimo film francese BLUEBERRY...
Roberto