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venerdì 16 gennaio 2015

Big Bill e Sitting Bull, il western del dopoguerra


Il western franco-belga in Italia non è solo Blueberry, Jonathan Cartland, Buddy Longway e Comanche e non è arrivato per la prima volta nel 1962 con Jerry Spring pubblicato sul Tipitì della Dardo. Già nell’immediato dopoguerra erano stati tradotti alcuni personaggi western francesi: i loro nomi erano Buffalo Bill (su Albi Urrà delle Edizioni Mondiali, 1947), Big Bill le casseur (Edizioni Western di De Leo, 1949), Sitting Bull (su Albi Saturnia, Edizioni Ippocampo, 1949), Jim Boum (Jim Bull su Albi Grandi Avventure, Nerbini, 1949), Jim Clopin Clopan (Mosquito l’allegro cow-boy, Nerbini, 1949) e Poncho Libertas (Poncio Libertas su Calam pantera del west, Edizioni Zenith, 1951).



Gli autori si chiamavano Jacques “Marijac” Dumas, Pierre “Dut” Deutertre, l’Atelier Chott guidato da Pierre Mouchot, René Giffey, Étienne Le Rallic, nomi che hanno dato lustro al fumetto francese nella prima metà del secolo scorso, quando ancora il fumetto non era considerato Nona Arte.


Gli eroi e le trame nulla avevano da spartire con quelli del successivo Nouveau western. In genere si trattava di racconti poco documentati sulla realtà storica, con una visione distorta dell’epopea americana, addirittura manichea con il cow-boy descritto come leale giustiziere errante nella prateria, contrapposto all’indiano, sanguinario nemico dei visi pallidi.
Big Bill le casseur era il secondo personaggio creato da Marcel Navarro, prolifico soggettista francese che si firmava J. K. Melwyn-Nash, e realizzato dall’Atelier Chott di Pierre Mouchot per la lionese S.E.R. (Société d'Éditions Rhodaniennes), di proprietà del medesimo Mouchot. Big Bill era un muscoloso e atletico giustiziere mascherato che operava nel Far West.



Dal 1949 l’editore genovese Giovanni De Leo tradusse solo 41 dei 94 numeri originali apparsi fra il 1947 e il 1954. Gli albi italiani erano in formato digest, non spillati. Avevano tutti una sgargiante copertina a colori, che virava sul rosso (richiamo sanguigno ai racconti pubblicati), composta sempre da un collage di figure guizzanti dell’eroe contro i suoi nemici, un marchio distintivo delle produzioni Chott. In effetti l’eroe rompeva con gli schemi classici del cow-boy romantico di certa cinematografia dell’epoca e si faceva notare per l’eccessiva violenza contenuta nelle storie: a tale proposito è rappresentativa la vignetta del quarto numero in cui l’eroe scalpa il capo Comanche Becco di Lepre, scena mai disegnata prima nei fumetti!



Nel n.20 il protagonista prende a schiaffi nientemeno che Buffalo Bill!
Nei primi due numeri c’era stampata la dizione Edizioni Western di Pierre Mouchot, poi semplicemente Edizioni Western.
I disegni erano di Bertrand Charlas, Claude Bordet, Robert Rocca e Rémy Bordelet, tutti giovani artisti facenti parte dell’Atelier Chott.
Le produzioni di Muchot, compresi gli altri eroi Fantax, Robin Hood (anche questi tradotti da De leo) e Marco Polo, scatenarono le ire della censura catto-comunista francese che portò all’estrema conseguenza della promulgazione nel 1949 della famigerata legge sulla censura e nel 1961 alla condanna in tribunale di Mouchot, pluridecorato eroe della Resistenza francese: potenza dei fumetti!

Per chi è cresciuto nutrendosi anche di fumetti sindacati statunitensi è facile riconoscere nelle vignette di Big Bill un plateale plagio dei grandi personaggi avventurosi degli anni Trenta-Quaranta: Flash Gordon e Agente Segreto X-9 di Alex Raymond, in primis, Tarzan di Burne Hogarth, The Phantom di Ray Moore, Superman di Joe Schuster, tanto per citarne alcuni, senza dimenticare che l’episodio pubblicato dal n.69 al n.75 risulta una smaccata riproduzione di una storia disegnata dal nostro Aurelio “Galep” Galleppini per Tex, al quale fu applicata una semplice mascherina!



Nel 2012 le Editions du Bleu et Noir hanno rieditato i primi 10 numeri di Big Bill le casseur in un unico volume. I numeri di De Leo sono stati riprodotti anastaticamente dalle Edizioni Camillo Conti.


Big Bill le casseur
Edizioni Western De Leo, 1948
Disegni di Bertrand Charlas
1 - Il re dei Cow-Boys
2 - Il re della grande traccia
3 - Lo scotennatore
4 - Il terrore dei Comanches
5 - La taverna maledetta


6 - Gli Outlaws del Kansas
7 - La rivincita di Big-Bill
8 - Pacific express
9 - I vagabondi della ferrovia
10 - L’ira dei Coyotes
11 - Il picco dei Condor


Disegni di Claude Bordet
12 - Bull Dog incatenato
13 - La strada dell’oro
14 - Il fucile accusatore
15 - Lo sceriffo senza volto
16 - La valle perduta
17 - L’oro nero
18 - Il sentiero dei lupi
19 - Furia


20 - Il nemico fantasma
21 - La morte verde
22 - Il nodo infernale
23 - Il nano delle montagne rocciose
24 - Il lago dei Caribù
25 - L’avvelenatore del Messico
26 - Il paese della terra parlante
27 - Il tesoro degli Atzechi
28 - Contro Buffalo Bill


Disegni di Robert Rocca
29 - Il ranch delle tre piste


30 - L’Hidalgo tragico


Disegni di Claude Bordet e Rémy Bordelet
31 - Il cranio di cristallo
32 - Big Bill si scatena
33 - Il bisonte sacro
34 - La razzia selvaggia
35 - Il demone della prateria


36 - L’Amazzone dalle staffe d’oro
37 - Il solitario del Kansas
38 - Happy il mancino
39 - La rivolta dei piedi neri
40 - L’agonia di Griegg
41 - Zanna rossa



Dal 1948 al 1952 sul settimanale francese Coq Hardi, creato alla fine della guerra da Marijac, al secolo Jacques Dumas, poliedrica figura di editore\soggettista\disegnatore, fu pubblicata l’appassionante saga di Sitting Bull, su testi del medesimo Marijac e disegni di Dut, al secolo Pierre Duteurtre. Sitting Bull fu tradotto in 49 albi degli Albi Saturnia delle Edizioni Ippocampo (1949/50) proseguita poi su 4 numeri del Superalbo Mensile (ma solo i primi due con Sitting Bull) e successivamente ristampata parzialmente in 24 albi delle Edizioni Selene (1955).



Il grande rispetto e l’ammirazione senza limiti nutrito da Marijac per i nativi americani ha sempre permeato la sua opera e questo personaggio ne è la dimostrazione lampante. Infatti, per la prima volta nel fumetto europeo, sono prese le difese del popolo rosso. Coprotagonisti sono l’onnipresente Buffalo Bill, di cui esisteva in Francia negli stessi anni una versione disegnata da René Giffey per il settimanale Tarzan dell’editore Cino del Duca e poi tradotta in Italia, e Wild Bill Hickok: il primo fa il suo ingresso nell’albo n.13 intitolato Buffalo Bill contro Sitting Bull, mentre il secondo nel n.19 intitolato Bill Hickok.



Grazie ai testi di Marijac e ai disegni di Dut, che conservano tuttora una bellezza e un fascino vintage, la storia di Sitting Bull, ben realizzata e ancora godibile, narra le vicende inventate sul celebre capo Sioux. Certo, c’è qualche sbavatura: similmente a quanto accadeva nei fumetti italiani durante l’epoca fascista con improbabili emigrati italiani pionieri, anche nei fumetti francesi del periodo c’erano improbabili pionieri francesi.
Nel 1978-1979 l’editore Glénat ha pubblicato l’intera serie in due volumi. In Italia il Club Nostalgia dei Fratelli Voltolina ha proposto una ristampa in 20 albi in formato orizzontale nella Collana Arizona e in 11 in formato verticale nella Serie Dakota.


Sitting Bull
Collana Arizona, Club Nostalgia
1 - Attacco A Forte Spring
2 - La Morte Di John Lalouette
3 - Fred Il Rosso
4 - I Contrabbandieri D'Alcool
5 - Il Duello
6 - L'Evasione
7 - Mano Blu Il Sanguinario
8 - Missione Segreta
9 - La Guerra Di Frontiera
10 - Sete Di Vendetta
11 - Rappresaglia
12 - La Fine Del Capitano Brown
13 - Buffalo Bill Contro Sitting Bull
14 - La Valle Degli Eroi
15 - Tamtam Di Morte
16 - Il Massacro
17 - Più Forte Dell'Odio
18 - La Grande Rivolta
19 - Bill Hickok
20 - Il Trionfo Della Giustizia


Serie Dakota, Club Nostalgia
1 - I Trafficanti D'Armi
2 - La Vendetta Di Sitting Bull
3 - I Cacciatori Di Bisonti
4 - L'Agguato Nella Prateria
5 - La Fine Di Baxter
6 - Sul Sentiero Di Guerra
7 - La Strage Del Little-Big-Horn
8 - Buffalo Bill Contro Mano Gialla
9 - Ringo Cuore Leale
10 - Vaiolo
11 - L'Ultima Impresa



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