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mercoledì 28 maggio 2014

Kas


Il polacco Kas (Zbigniew Kasprzak) è il disegnatore che ha sostituito il connazionale Grzegorz Rosinski alla realizzazione della serie Hans attualmente in edicola nella Serie Grigia dell’Editoriale Cosmo.

Zona Bédé lo ha intervistato.


Come è nata la sua passione per i fumetti?

Kas: Sono nato e sono cresciuto in Polonia, un paese che all’epoca era nascosto dietro la cortina di ferro della dottrina ideologica e culturale sovietica, secondo la quale il fumetto era ritenuto un media imperialista e borghese, in altre parole, una forma d’arte «degenere». Alla luce di questa visione, e della quasi inesistente possibilità di avere degli scambi culturali con l'Occidente, le occasioni di poter leggere i fumetti erano davvero molto poche. Sappiamo bene, poi, che quando una cosa è difficile poterla avere, spesso il desiderio aumenta a dismisura; il divieto suscita sempre irrefrenabile curiosità. E, fin dall’infanzia, sono stato sedotto e affascinato da questa forma di espressione. Per anni mi sono chiesto perché in Polonia non venissero stampati fumetti, così un giorno dissi a me stesso che le cose sarebbero dovute cambiare ! Così quando mi ritrovai a frequentare l'Accademia di Belle Arti, insieme ad altri studenti, tutti contaminati dal microbo del “fumetto”, formammo un gruppo piuttosto attivo di “trasgressori”. La sfida era stata lanciata... gli editori avevano subito capito le potenzialità... solo la censura era ancorata sulle sue posizioni. Ma, per fortuna, alla fine è stato possibile disegnare e condividere questa passione con i lettori.

In questo contesto, quali sono stati gli autori che, inizialmente, hanno influenzato il suo stile?

Kas: Nel mio caso, l'influenza esterna non è stata predominante. I grandi nomi del fumetto europeo e i maestri dei comics americani, ebbi modo di apprezzarli solo molto tempo più tardi. All’epoca non avevo nessuna idea di quali fossero le tendenze o i generi che andavano per la maggiore. Mi sono ispirato a quello che mi capitava fra le mani in maniera casuale e senza alcun particolare ordine di importanza o grandezza. Per contro, posso affermare senza esitazione che, successivamente, l’universo di Moebius mi colpì profondamente. Quando sono arrivato in Belgio, per forza di cose, mi sono avvicinato al segno di Rosinski, per rispettare la naturale continuità dello stile della serie di Hans.


Come è stato il periodo di collaborazione con Duchâteau per Hans?

Kas: Molto bello. André-Paul è un galantuomo con una cultura fenomenale. Si è fidato di me fin dall'inizio, nonostante tra di noi ci sia una grande differenza di età (30 anni) e nonostante la scarsa conoscenza della lingua francese che avevo all’epoca. Duchâteau è giustamente convinto che, per ottenere il massimo, è necessario che si stabilisca subito un buon “feeling” tra disegnatore e sceneggiatore. In questo modo il nostro lavoro è andato avanti senza intoppi e, credo, con grande soddisfazione di entrambi.


Come è nato il progetto di Marilyn Monroe (Shooting Star)?

Da molti anni conosco e stimo Jean-François Charles e sua moglie Maryse. Nel 2006 hanno avuto l’idea di creare la collana Rebelles per l’editore Casterman e mi hanno chiesto se volevo disegnare il primo album della serie dedicato a Marilyn Monroe. Inizialmente assorbito dal troppo lavoro con lo sceneggiatore Mythic per la serie Halloween Blues delle edizioni Le Lombard, ho rifiutato. Qualche tempo dopo, l’editore è tornato alla carica  con “eccellenti” argomentazioni e alla fine ho accettato. Si è trattato di un “one-shot” che mi ha consentito di rispettare i tempi per le consegne di Halloween Blues. Questo lavoro mi ha permesso di sperimentare la tecnica della colorazione diretta sulla tavola. Mi è piaciuto lavorare su l'icona di Marilyn Monroe, soprattutto perché alla fine è stata la mia fonte di ispirazione per la creazione del personaggio di Dane in Halloween Blues (Halloween Blues è stato pubblicato in Italia sulla rivista Skorpio).


Come sono distribuiti i fumetti in Polonia? Quali sono quelli di maggior successo?

Kas : Oggi in Polonia, il mercato dei fumetti esiste e funziona piuttosto bene anche se questo avviene, ovviamente, su scala più ridotta. Gli albi sono di formato più piccolo e, paradossalmente, il prezzo è molto alto considerando le possibilità di acquisto del lettore medio. Detto questo, i più importanti autori di fumetto franco-belga vengono tradotti in polacco, anche se non si tratta di tirature eccezionali. Ultimamente i fumetti made ​​in USA e i manga iniziano a fare una dura concorrenza al fumetto europeo. Debbo confessare che mi sento molto onorato e fortunato perché finora gli album che ho disegnato in Belgio sono stati tutti tradotti e pubblicati anche in Polonia.


Conosce il fumetto italiano?

Kas : Sì, ma probabilmente non in tutta la sua globalità. Quando ero giovane, mi capitava di avere fra le mani qualche copia della rivista del Sgt Kirk, dove potevo ammirare autori come come Hugo Pratt, Battaglia, Buzelli e Sergio Toppi. In seguito ho potuto apprezzare anche Guido Crepax, Milo Manara, Serpieri e alcuni altri autori della generazione più giovane.

Quali sono i suoi lavori più recenti e quelli in programma?

Kas: Ho da poco terminato di disegnare il secondo e ultimo album della mini-serie La fille de Panama, sceneggiato da Laurent Galandon e pubblicato dall’editore Le Lombard nella collana Signé (l’uscita è prevista a giugno). Per il futuro, ho già qualche idea ma non ho ancora fatto delle scelte definitive, pertanto preferirei non parlarne .


Quali sono i suoi hobby?

Kas: Il disegno è di gran lunga il mio hobby preferito. Poi viene il disegno e, di nuovo il disegno... No, sto scherzando. Al di fuori di questo, ci sono tanti aspetti belli della vita: frequentare persone interessanti, viaggiare, gustare del buon vino, la musica e le passeggiate con il mio cane.

Si aspettava qualche altra domanda?

Kas: No, non una di più... o forse una: «Che cos'è la vita ?». Ma ti avverto che non conosco la risposta !



Cronologia italiana di Kas

Hans
di Duchâteau (t) e Kas (d)

6 - Il pianeta stregato (La planéte des sortiléges, Le Lombard 1992)
    Hans 2 Serie Grigia 2 2014 Editoriale Cosmo


7 - Les enfants de l'infini, Le Lombard 1994)
    Hans 3 Serie Grigia 3 2014 Editoriale Cosmo
    (di prossima pubblicazione)
.
Le visage du monstre, ottavo capitolo della serie di Hans
di 
Duchâteau (t) e Kas (d) viene pubblicato in Italia dall’editrice
Comic Art che erroneamente attribuisce i disegni a Rosinski
8 - Il volto del mostro (Le visage du monstre, Le Lombard 1996)
     L’Eternauta presenta 158 1996 editrice Comic Art
     Hans 3 - Serie Grigia n.3, Editoriale Cosmo 2014 
    (di prossima pubblicazione)

9 - La princesse d'Ultis, Le Lombard 1997)
     Hans 3 - Serie Grigia n.3, Editoriale Cosmo 2014 
     (di prossima pubblicazione)


10 - Le péril Arc-en-Ciel, Le Lombard 1998)
     Hans 4 - Serie Grigia n.4, Editoriale Cosmo 2014 
     (di prossima pubblicazione)

11 - Le secret du temps, Le Lombard 1999)
     Hans 4 - Serie Grigia n.4, Editoriale Cosmo 2014 
     (di prossima pubblicazione)


12 - Le pays des Abysses, Le Lombard 2000)
       Hans 4 Serie Grigia 4 2014 Editoriale Cosmo
       (di prossima pubblicazione)

Halloween Blues
di Mythic (t) e Kas (d)

1 - Premonizioni (Prémonitions, Le Lombard 2003)
     Skorpio dal n.7 al n.10 del 2004, Eura Editoriale


2 - Ti scrivo da Gettysburg (Je vous écris de Gettysburg, Le Lombard 2004)
     Skorpio dal n.20 al n.23 del 2004, Eura Editoriale


3 - Il ricordo di un’altra (Souvenirs d'une autre, Le Lombard 2005)
     Skorpio dal n.28 al n.29 del 2005, Eura Editoriale


4 - Punto critico (Points de chutes, Le Lombard 2006)
     Skorpio dal n.9 al n.10 del 2007, Eura Editoriale


5 - Lettres perdues (Lettres perdues, Le Lombard 2008)
     Skorpio dal n.34 al n.37 del 2009, Eura Editoriale


6 - Sweet Loreena (Sweet Loreena, Le Lombard 2008)
     Skorpio dal n.38 al n.41 del 2009, Eura Editoriale


7 - Remake (Remake, Le Lombard 2009)
     Skorpio dal n.6 al n.9 del 2010, Eura Editoriale


1 commento:

  1. Cari Tre Curatori,

    scopro solo ora il vostro blog: è magnifico!

    Articoli interessanti e immagini ben scelte, anche quelle sulle vecchie edizioni italiane.

    Un appunto: come cavolo vi chiamate?

    Se siete timidi usate dei pseudonimi, ma gli articoli dovete firmarli! Se no, con chi me la prendo?

    Avrei tante domande, ma ne faccio solo una.

    Nell’articolo sul settimanale Kuifje scrivete che è l’edizione in lingua fiamminga di Tintin. A me risulta che il fiammingo sia da tempo solo una lingua orale, perché nelle Fiandre si scrive in olandese. Che mi dite in proposito?

    Ora che vi ho scoperto non vi mollo più!

    Ciao!

    Sauro Pennackioli

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