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mercoledì 29 aprile 2020

Due “old chaps” e un malandrino 1


Parte prima - Biografia ragionata

Parte seconda


Rileggendo le avventure di Blake e Mortimer e del loro antagonista Olrik, creati da Edgar Pierre Jacobs, ci si rende conto che negli episodi da lui realizzati l’autore non fornisce notizie utili a ricostruire le biografia dei personaggi, lasciando i lettori al buio sugli anni che precedono e seguono quelle avventure.


Solo nel 1981, in un libro intitolato Un opera de papier - Les Mémoires de Blake et Mortimer, pubblicato da Gallimard, Jacobs scrive le biografie immaginarie dei tre protagonisti, così come fatto da Jean-Michel Charlier per Blueberry, nella prefazione al volume Ballade pour un cercueil (1974).

Jacques Laudy
A colmare i vuoti hanno, invece, provveduto nei vari prequel e sequel gli autori che hanno continuato la sua opera. Essi hanno ripresentato la maggior parte dei comprimari creati da Jacobs, aggiungendone altri nuovi e inserendo un poco alla volta le notizie da lui fornite nel libro Un Opera de Papier. Il tutto per creare un cast consolidato che coinvolga il lettore in un’avvincente continuity e senza contraddire quanto da lui affermato nel libro.


Soprattutto la coppia Yves Sente e André Juillard ha realizzato una ricostruzione convincente sui loro anni giovanili e addirittura sulla vita amorosa, forse andando troppo in là, ma è giusto che, dopo 60 anni di celibato, Francis e Philip abbiano qualche donna al loro fianco, anche per evitare maldicenze e, nel contempo, ampliare le possibilità per altre storie.


Francis-Percy Blake è nato a Llangowlen, nel Galles nord-orientale, da Aneurin-J. Blake e da lady Milicent Roche di Killarney, figlia del giudice di pace della contea di Glamorgan, Samuel-B.Roche di Killarney. Rappresenta la personificazione nell’immaginario collettivo del classico militare inglese tutto d’un pezzo, prodotto dell’Impero Britannico vittoriano, quindi alto, biondo, con piccoli baffetti, fedele suddito di sua maestà il re Giorgio VI. È sempre misurato nei gesti e nelle parole, flemmatico, coraggioso, riflessivo e prudente. I suoi sport preferiti sono il polo, il golf e lo yatching.


È stato nominato colonnello per meriti speciali e il re gli ha conferito il titolo di baronetto e numerose medaglie: la Distinguished Service Order, la St. Georges Medal, la Military Cross e la Victoria Cross. Ma tutti continuano a chiamarlo familiarmente capitano, con riferimento a un suo avo, il terribile capitano Mordred, soprannominato Black Beard, da cui è rimasto il cognome Blake nella sua famiglia. In pratica è l’alter ego equilibrato del professor Mortimer.


Philip-Edgar Angus Mortimer, nato a Simla, nel distretto dello stato confederato indiano dell’Himachal Pradesh, è figlio di Archibald-Aeneas Mortimer, originario di Falkland, e di lady Eileen-Hunter di Pitchlory, originaria di Perthshire. Il suo Tartan è Hunter e la residenza familiare è Graigallan Lodge. Il cognome Mortimer è di origine scozzese, probabilmente derivato da nomi di luoghi in Inghilterra o Normandia.


Dalla madre ha preso il temperamento immaginativo, malizioso e pieno di humor. Dal padre, invece, il carattere indipendente, l’intransigenza e il rispetto delle tradizioni. Gioviale, più robusto di corporatura, rosso di capigliatura con ciuffo ribelle e barba, è uno scienziato inventore, archeologo dilettante, credente nel razionalismo scientifico che gli impedisce di prestare fede alle superstizioni.


Dotato di un carattere impulsivo, che ogni tanto lo porta a dare libero sfogo alla propria irruenza scozzese, ama la pipa (tabacchi preferiti il Virginia e l’Old Navy) e il whisky di malto, preferenzialmente di Cardhu invecchiato molti anni in botti di quercia. Suoi sport preferiti sono il golf, lo shinty e pratica boxe, judo e karaté. Talvolta è descritto in situazioni da gaffeur alla capitan Haddock.

Jacques Van Melkebeke
Anche lui, per meriti scientifici e militari, è stato insignito della Distinguished Service Order e della Victoria Cross e gli è stato conferito il titolo di baronetto. Ma per la sua naturale modestia e per l’avversione alle mondanità preferisce il semplice titolo di professore!

Jacobs, Van Melkebeke ed Hergé
I due protagonisti sono sinceri amici, leali, coraggiosi e altruisti, sempre pronti a difendere i diritti dei più deboli e ad aiutarsi l’un l’altro nei momenti del pericolo.
Come noto, i volti di Blake e di Mortimer sono i ritratti di due grandi amici di Jacobs, Jacques Laudy, uno dei quattro autori fondatori del settimanale Tintin, e Jacques Van Melkebeke, direttore fantasma e ispiratore di idee per le trame dei racconti pubblicati su quel periodico.


Il loro acerrimo nemico per eccellenza è il colonnello Olrik. Jacobs asserisce che non si sa nulla del suo passato né del grado di colonnello. In pratica non si sa nulla sulle sue origini e nascita. L’autore afferma che negli archivi nazisti caduti in mano ai sovietici si fa riferimento a un Stormbannfurer di nome Ulrich von Hoenstauff. Si vocifera anche che possa essere appartenuto alla Sezione straniera dell’ex-Ghepeù sotto il nome di Kirlof, anagramma, tranne una lettera, del nome Olrik. Oppure abbia fatto parte del servizio segreto ungherese A.V.H..


Alto, elegante, con naso aquilino e baffetti alla Menjou, fuma la sigaretta con il bocchino, come si conviene ai cattivi di una certa cinematografia hollywodiana, ed è anche un abile agente segreto, perché riesce sempre a infiltrarsi nel campo nemico travestito sotto mentite spoglie. Forse questa mania di presentarlo sempre truccato con baffi e barbe finte risale al periodo in cui Jacobs ha frequentato i teatri come baritono, interpretando personaggi differenti in costume.


Olrik è un rinnegato privo di scrupoli, un mercenario prezzolato pronto a vendersi al più potente, uno che pensa solo a sé, ambizioso, fiero, intelligente, lucido, dominatore, soggiogatore di chi lo serve. Incapace di organizzare un piano di propria iniziativa, sembra mosso da unico desiderio, la vendetta nei confronti del professore, di cui rappresenta l’altra faccia. In realtà è un perdente nato, perché, oltre a non riuscire mai ad avere la meglio sul suo antagonista, è al soldo di persone ancora più cattive di lui, che, sfruttando le sue innegabili abilità, lo utilizzano come semplice pedina sacrificabile.
Purtroppo, i successori di Jacobs sembrano ormai considerare Olrik alla stregua  di una marionetta più che un genio del male. Peccato!

Edgar Pierre Jacobs
Come noto, il suo volto è quello del medesimo Jacobs, il quale lo definisce come l’inafferrabile avventuriero, eterno nemico di Mortimer.
Notazione critica: i due eroi, così abili, intelligenti e pronti di riflessi, tutto sommato non sembrano tanto svegli se in ogni episodio il malvagio Olrik riesce sempre ad avvicinarsi a loro sotto false vesti senza che i due, uno dei quali, addirittura a capo di una sezione di Intelligence, si accorgano mai dei suoi travestimenti!



4 commenti:

  1. Bellissimo articolo!
    Il "blakemortimofilo" che è in me ringrazia! :)

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  2. Sul tema delle nuove avventure di Blake e Mortimer che rivisitano il passato dei due personaggi, vorrei citare il mio ultimo intervento su facebook: https://www.facebook.com/andrea.sani.35380/posts/152083649661317

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