E’ uscito in Francia il primo volume di Buck Danny Origins (edizioni Dupuis) dove verrà finalmente svelato il passato di uno dei personaggi più amati della bande dessinée. Gli autori sono lo sceneggiatore Yann e il nostro “italianissimo” Giuseppe de Luca che molto gentilmente ci ha rilasciato questa intervista.
Ciao
Giuseppe, per iniziare, puoi dirci brevemente come sei diventato un disegnatore
di fumetti e quali sono stati i tuoi autori di riferimento?
GDL: Ciao,
Ho cominciato a disegnare fumetti in modo professionale che avevo già una certa
età, circa 40. Il mio imprinting l'ho avuto da Buscema, Kirby e Romita, poiché quando ero molto giovane, età da
scuole elementari, insieme ad altri amici vicini di casa, passavamo il tempo in
una cantina, a leggere I Fantastici 4, Thor e l'Uomo Ragno, per poi cimentarci a copiare i
nostri autori preferiti. Dopo quel periodo, durato fino alle medie, ho un po'
smesso di leggere fumetti, continuando a disegnare, anche se non tanto, e di
questo mi pento. A un certo punto, quando già lavoravo in un'azienda come
grafico, e non del tutto gratificato, decisi di guardarmi intorno per vedere
quali fumetti ci fossero nelle edicole, intanto, era il 90, ricominciai a leggere,
soprattutto nelle pause pranzo, i Texoni,
Manara e altro. I supereroi avevano
già preso una piega che non mi interessava, o probabilmente ero cambiato io.
Feci delle tavole di prova per Bonelli,
ma, giustamente, non ero ancora pronto. In seguito proposi a L'Intrepido 4 pagine disegnate e
sceneggiate da me, che mi pubblicarono, in seguito un’ altra storia di poco più
di una decina di pagine, e poi mi affidarono una storia di 30 tavole che
riuscii a fare in 9 mesi, e per uno che già faceva un altro lavoro a tempo
pieno non è tanto. Tempo dopo feci altre prove per Bonelli, che piacquero abbastanza ad Antonio Serra, ma non era il momento. Il caso volle che quando la
ditta dove lavoravo non ebbe più bisogno di me, (e col senno di poi la
ringrazio) lessi in rete che Salvatore
Taormina di Cronaca di Topolinia,
cercava disegnatori, lo incontrai in una Lucca, dove gli feci vedere alcune
prove che gli piacquero. Nel corso della collaborazione con CdT, ebbi modo di conoscere autori,
colleghi e le dinamiche di quel mondo, così riuscii a collaborare con Star comics, poi la Zephyr Édition francese, e in seguito Bonelli con Dragonero.
Dal
2010 al 2015, hai lavorato con la Zephyr Éditions. Quali ricordi conservi di
questa esperienza “aviatoria” francese?
GDL:
Stavo
per finire alcune tavole di prova per la Marvel,
quando lo sceneggiatore Patrice Buendia
mi contattò per propormi la collaborazione con Zephyr, accettai, anche perché mi proposero un buon trattamento e
un contratto vero. Avendo a che fare con aerei della seconda guerra mondiale,
man mano mi appassionai all'argomento. Ora riesco a distinguere molti aerei di
quel periodo e avvenimenti reali che non si leggono sui libri di scuola. La
parola d'ordine di quel lavoro era "dettagli, dettagli, dettagli",
nessun particolare doveva essere lasciato al caso, perfino i punti in cui
l'aereo era più soggetto a usura. Quello che mi mancava facendo quel lavoro era
non poter mettere i neri, solo linea chiara. Ma mi servii come rincorsa, perché
appena ebbi a che fare con Dragonero mi sfogai, tanto che poi molti tra
colleghi e lettori mi facevano i complimenti per le mie chine. Un giorno un
collega mi chiese di accompagnarlo a Milano in Bonelli, doveva consegnare delle tavole, accettai, ma prima
raccolsi qualche fotocopia di alcune tavole che feci per la star comics (non si
sa mai pensai), il caso volle che in quei giorni c'erano preparativi per la
pubblicazione di Dragonero, e infatti mi chiesero se avevo qualcosa da fare
vedere. Un paio di giorni dopo mi contattarono per propormi delle prove che
andarono bene. All'inizio cercai di fare entrambi i lavori, ma niente da fare,
finito il volume Black Birds, lasciai la Francia per dedicarmi interamente a Dragonero.
Dragonero una tappa decisamente importante.
Tornerai a disegnare fantasy?
GDL:
Credo
che il fantasy sia il genere che più mi piace e che più rientra nelle mie
corde, purtroppo in Italia non è molto trattato. Mi piacerebbe molto poter
lavorare con qualche titolo Franco-belga. Temo non più con Dragonero, perché a un certo punto
mi sono sentito un po' messo da parte, poco lavoro e albi da disegnare in tre o
quattro mani, e vedere i miei colleghi fare speciali, cartonati, cover e altre
pubblicazioni di rilievo, il mio orgoglio ne ha risentito, ma magari era
semplicemente quello che meritavo. Ad ogni modo, morale a terra e portafoglio
vuoto. Così, quando l'editor di Buck Danny venne a casa a trovarmi (era l'editore
della Zephyr, diventando poi editor
per Dupuis) per propormi il lavoro,
lasciai Dragonero
e cominciai a lavorare su BD.
La
casa editrice Dupuis ha pubblicato il 28 gennaio 2022 il tuo primo
albo di Buck Danny Origines intitolato: Le pilote à l’aile brisée. Senza
spoilerare troppo, parlaci di questo nuovo lavoro e il rapporto di lavoro con
Yann e con Ketty Formaggio, tua compagna e colorista di fumetti di fama
internazionale… Hai sentito il peso della responsabilità lavorando su un
personaggio così importante?
GDL:
Sarebbe
dovuto uscire per Angouleme, non vedevo l'ora di andarci, ma per via
dell'attuale emergenza sanitaria, la manifestazione è rinviata. Sono emozionato
e intimorito per l'uscita dell'albo, so che avrò inevitabilmente a che fare con
critiche anche negative, ma sono entusiasta nonostante il confronto con Victor Hubinon, padre grafico di Buck Danny.
Ho fatto del mio meglio, e se ci sono delle carenze, spero di colmarle col
prossimo volume. Yann è uno
sceneggiatore strepitoso, bravo quanto modesto, gli va bene (quasi) tutto
quello che faccio, mi ha perfino proposto di lavorare con lui una volta finito
BD. Io e Ketty lavoriamo nella stessa stanza, non abbiamo bisogno di scambiarci
innumerevoli mail di chiarimenti, il lavoro a colori lo vedo vignetta per
vignetta, avendo colorato anche le stesse ambientazioni dei miei disegni in
passato, non ha alcuna difficoltà ad approcciare col tema, sono soddisfatto sia
io che editor e sceneggiatore del suo lavoro. In Buck Danny Origines ci troviamo nel fronte del Pacifico durante la
seconda guerra mondiale, e nella cornice di questa avventura, tramite dei
flashback magistralmente scritti da Yann, ripercorriamo la giovinezza di Buck e
il suo percorso che lo porterà poi a diventare pilota di caccia. Credo che i
fan del personaggio troveranno interessante e piacevole questa storia.
I
tuoi programmi futuri? Stai già lavorando alla seconda parte della storia?
GDL:
Programmi
particolari no, ho solo il sogno nel cassetto di scrivere e disegnare una
storia mia, ma mi manca il coraggio di cominciare. Sono a lavoro sul secondo
albo di Buck Danny, credo che, se mi vorranno ancora, ci starò ancora per molto
tempo.
Grazie
e un saluto a te e a Ketty.
GDL:
Grazie a te.
Cronologia francese di Giuseppe De Luca
Les enrages du Normandie-Niemen
testi
di Patrice Buendia
2 - L'escadrille de l'espoir (Zéphyr Éditions, 2011)
3 - Français sur le front russe (Zéphyr Éditions, 2012)
4 - Baptême du feu sur Yak (Zéphyr Éditions, 2013)
5 - Orel (Zéphyr Éditions, 2015)
Black Birds
testi di Patrice Buendia
1 - Idealist (Zéphyr Éditions, 2011)
2 – Dans la gueule du loup (Zéphyr Éditions, 2012)
Buck Danny Origins
testi
di Yann
Grande De Luca !!! Possibile che nessun editore italiano sia interessato a questi albi aviatoriiiiiiii? Magari la Gazzetta ? voi avete idea di cosa ci sarà dopo Dan Cooper?
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