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giovedì 6 febbraio 2014

Tipitì - prima parte


Il primo luglio 1962 esce nelle edicole italiane il numero 1 di Tipitì, un albo quindicinale spillato tascabile di 68 pagine in bianco e nero alternate a colori, per 50 lire, edito dalla milanese Casa Editrice Dardo di Gino Casarotti. Direttore responsabile della pubblicazione è Franco Baglioni; lui o qualcun altro, forse memore dell’insuccesso del formato usato da Vallardi per l’edizione italiana di Tintin, decide di uniformare le dimensioni a quelle degli altri periodici Dardo, all’epoca benemerita casa editrice di Miki e Blek, che propone albi tascabili di personaggi prodotti dall’inglese Fleetway e dai francesi “petits formats”.



Il nome della testata, che pubblica personaggi ripresi da Le Journal de Spirou dell’editore belga Dupuis, è dedicato a Tipitì, spalla dell’eroe Roland, scudiero medioevale. Non si sa chi, ma qualcuno in redazione ha intuito le potenzialità del collerico e pasticcione amico di Roland, indubbiamente superiori a quelle del protagonista, tanto da dedicargli la testata e far precedere il suo nome nel titolo della serie, mentre in originale è al contrario: Johan et Pirlouit. Il nome Pirlouit, che avrebbe creato un’assonanza con una parola offensiva del dialetto milanese, è stato tradotto con Tipitì, con cui fa rima in italiano. Verosimilmente la parola Tipitì potrebbe essere stata derivata da Tipitipitipso, celebre canzonetta del 1957. Di Johan e Pirlouit, tradotti con John e Solfamì, i nomi utilizzati nella serie a cartoni animati, attendiamo il primo volume dell’integrale edito dalla RW Linea Chiara, la medesima joint-venture editoriale che ha già pubblicato il primo volume dell’integrale dei Puffi.

La Dardo affida allo Studio Bramante del disegnatore Onofrio Bramante (Falco Bianco, Top Mix, Topolino, ecc.) il compito di rimontare le tavole originali belghe, usualmente in formato doppio di quello orizzontale definito dai franco-belgi “all’italiana”, per adattarle al formato tascabile, più piccolo, le cui pagine possono contenere fino a un massimo di 8 vignette.
Il periodico Dardo pubblica a puntate i racconti apparsi sul settimanale belga, non rispettando rigorosamente la cronologia. Per l'esattezza:
- Gil Jourdan - pubblicate in ordine le prime sette avventure, cominciando però dalla terza e dopo la settima si riprende con le prime due;
- Johan e Pirlouit - pubblicate le avventure dalla quarta alla decima, ma in ordine sparso, solo le ultime tre sono in sequenza corretta (probabilmente le prime tre storie sono saltate per il disegno di Peyo troppo datato);
- Jerry Spring - otto avventure in ordine cronologico, dalla prima alla quinta e dalla nona all'undicesima (chissà perché saltarne tre?);
- Vieux Nick - unico personaggio ad apparire in ordine cronologico con le prime quattro storie.


In copertina del n. 1 ci sono tre personaggi aggrappati a una macchina inondata dal mare, che il lettore scopre essere i protagonisti della bella serie Gil Giordan (Gil Jourdan in originale) di Maurice Tillieux. All’interno, oltre all’episodio del detective Gil Giordan con il simpatico Libellula e l’ispettore Cruton, iniziano le avventure medievali umoristiche di Roland e Tipitì (Johan et Pirlouit) di Peyo, al secolo Pierre de Culliford, e quelle western di Gerry Spring (Jerry Spring) di Jijé, alias Joseph Gillain: tutti personaggi fondamentali nella storia della Bedé belga, su cui torneremo in futuro, editi dall’editore Dupuis su Le Journal de Spirou, diretto concorrente in Belgio del Tintin edito da Le Lombard. In seguito sarà inserito anche il Vecchio Nick (Le vieux Nick et Barbe-Noire) di Marcel Remacle, serie umoristica di successo sui pirati.

Gil Giordan e il mistero dell’auto sommersa – dal n.1 al n.4
(3 - La voiture immergé, Spirou n. 1967-1089, 1958)
(Album 3 - La voiture immergé, Dupuis 1960)
La macchina sommersa - Gil Jourdan L’Integrale 1, Planeta De Agostini, 2010
Forse una delle migliori storie in assoluto nel panorama belga, sicuramente quella che ha avuto in francese edizioni a tiratura limitata in grande formato, edizioni commentate e la più grande attenzione nelle critiche.

Tipitì, Roland e la banda della freccia – dal n.1 al n.4
(7 - La fléche noire, Spirou n. 977-998, 1957)
(Album 7 - La flèche noire, Dupuis 1959)

Gerry Spring, Golden Creek – dal n.1 al n.2
(Jerry Spring, Spirou n. 829-844, 1954)
(Album 1 - Golden Creek: Le secret de la mine abandonnée, Dupuis 1954)
Golden Creek - Lanciostory dal n. 16 al n.19 del 2011, Editoriale Aurea

Per quanto riguarda Gerry Spring, definito il Cow-boy ardimentoso, il magnifico tratto del grande autore belga Jijé, pur avvilito dal piccolo formato delle vignette, è tuttavia leggibile anche nelle pagine a colori (non proprio accurati nei volumi originali Dupuis). Dopo la recente prepubblicazione degli episodi in bianco e nero su Lanciostory, attendiamo l’annunciata edizione integrale in bianco e nero della Nona Arte.

Nell’albo Dardo sono, inoltre, presenti le consuete 4 pagine di varietà, curiosità e concorsi, obbligatori nei periodici a fumetti dell’epoca per colpa della crociata antifumettistica che in quegli anni vuole i fumetti responsabili delle turpitudini della gioventù, motivo per cui nelle copertine della collana fa bella mostra di sé il marchio MG, simbolo della Garanzia Morale sui contenuti dei racconti ivi pubblicati!


In più, nelle due pagine centrali sono regalate 8 figurine per la raccolta Lontano West, che deve essere integrata con le altre pubblicate sugli albi di Miki, Blek, Collana Dardo, Jeff Arnold, Super West: una trovata redazionale per costringere i lettori a comprare tutti i periodici western targati Dardo.
In terza di copertina l’anteprima del successivo numero per invogliare il lettore a comprare l’albo.

  
Sul n. 2 una copertina non esaltante su Tipitì disegnata da Onofrio Bramante, nel n. 3 Jerry Spring

Gerry Spring: Yucca Ranch dal n.3 al n.4
(2 - Le splendid cavalier, Spirou n. 850-867, 1954)
(Album 2 – Yucca Ranch, Dupuis 1955)
Yucca Ranch - Lanciostory dal n.20 al n.23 del 2011, Editoriale Aurea

   
Sui numeri 4 e 5 due copertine di Bramante dedicate, rispettivamente, a Gil Giordan e a Tipitì e Roland.

Gil Giordan e il misterioso affare Sanson – dal n. 5 al n.8
(4 - Les cargos du crépuscole, Spirou n. 1113-1137, 1959)
(Album 4 - Les cargos du crépuscole, Dupuis 1961)
Le navi del crepuscolo - Gil Jourdan L’Integrale 1, Planeta De Agostini 2010


Un altro capolavoro di Tillieux, dove manifesta la sua grande abilità nella costruzione delle tavole con azione, movimento, auto in corsa e spettacolari incidenti. Il rimontaggio delle tavole nel formato libretto di Tipitì purtroppo ne riduce l'impatto visivo, ma la storia regge anche dopo questa manipolazione grafica.

Tipitì, Roland e la fonte miracolosa – dal n. 5 al n.8
(La source des dieux, Spirou n. 951-971, 1956)
(Album 6 - La source des dieux, Dupuis 1958)

Capitan Nick e i pirati dei sette mari – dal n. 5 al n.12
(Pavillons noirs, Spirou n. 1039-1059, 1958)
(Album 1 - Pavillons noirs, Dupuis 1960)


Gerry Spring, Luna d’argento – dal n. 5 al n.8
(Le visage pâle, Spirou n. 879-897, 1955)
(Album 3 – Lune d'argent, Dupuis 1956)
Luna d’argento - Lanciostory dal n.24 al n.27 del 2011, Editoriale Aurea


Nel n. 6 altra copertina di Bramante con Gil Giordan. Di questo avvincente personaggio ricordiamo Gil Jourdan L’integrale della Planeta De Agostini, tre volumi usciti nel 2010 con i primi 12 episodi, poi sospesa per la chiusura della casa editrice: una cocente delusione per i lettori italiani, che si sono ritrovati ancora una volta con un’edizione cronologica incompleta di un personaggio basilare della Bedé.  
Nel n. 7 una copertina ripresa da Jerry Spring e nel n. 8 l’ultima copertina disegnata da D’Onofrio.









1 commento:

  1. Rolando e Solfamì o Tipitì & Roland o come si voglia chiamarli sono un piccolo capolavoro di Peyo. Dopo la scomparsa di Peyo, Alan Maury ha illustrato tre nuove avventure di Johan et Pirlouit. ciao

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