Abbiamo
reperito una pubblicazione dell’editore Glenat dell’anno scorso, primo numero della
collana Glénat Présente, dedicata ad
alcuni autori cult della satira e dell’umorismo francese. L’albo in questione si
intitola Les Années Cabu Le Grand
Duduche
ed è
un omaggio a Cabu e al maggio ’68.
Ripercorre
la carriera di questo irresistibile umorista, forse fra i maggiori autori
satirici degli anni Sessanta con Reiser,
Wolinski, Bretécher e Gotlib.
Jean Cabut,
in arte Cabu,
è
stato una delle vittime della crudele e insensata strage parigina del 2015,
avvenuta nella redazione del settimanale Charlie-Hebdo,
in cui perse la vita, fra gli altri, anche l’immenso Georges Wolinski.
Cabu è l’immagine
dell’eterno adolescente e infatti il suo personaggio più celebre è il teen-ager
Le Grand Duduche. Entrato nel 1960
nella redazione di Hara-Kiri, periodico
satirico e formidabile fucina di talenti, due anni dopo entra a far parte del settimanale
Pilote sotto l’ala protettrice di René Goscinny.
Ivi
pubblica con successo Le Grand Duduche,
un liceale che vive tutte le contraddizioni della contestazione parigina nel
maggio ’68 e guarda con irriverenza totale alla società francese dell’epoca.
Poi
Cabu inizia a collaborare con Charlie Hebdo e Le Canard Enchaîné,
sempre con il sorriso e con l’aria di un eterno adolescente, che giudica con
occhio disincantato la società che lo circonda.
Chiudiamo
con due foto significative.
La
prima mostra una riunione della redazione di Charlie Hebdo nel 1977, e basta leggere da sinistra i nomi delle
persone fotografate (Choron, Reiser, Wolinski, Gebé, Cavanna e Cabu) ed esclamare: “Formidabili,
quegli anni!”
Nella
seconda Wolinski e Cabu fanno finta di accapigliarsi…beh,
cosa si potrebbe dire? “Signori, un
minuto di silenzio!”? Probabilmente da lassù i due amici si sbellicherebbero
dalle risate, come i loro personaggi, per cui forse è meglio sorridere con
mestizia a due talenti incredibili, due giganti della satira moderna, uccisi
insieme da un’ottusa ferocia in una triste giornata!
R.I.P.!
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