giovedì 14 novembre 2019

In Amazzonia con l'Aurea



Nel corso dei sei anni di vita del blog abbiamo encomiato più volte l’Editoriale Aurea, talvolta anche in dissonanza con i pareri dei nostri lettori, poiché propone da anni e in maniera continua nelle nostre edicole una parte non indifferente della produzione franco-belga realista e avventurosa. E forse questo elogio è, a nostro giudizio, ancor più meritato oggi, in un periodo non felice per i fumetti nelle edicole.


La sua collana mensile AureaComix Linea BD sta proponendo i cicli, di cinque episodi ognuno, su Kathy Austin, l’avvenente agente dell’MI6 inviata, nel secondo dopoguerra, nei quattro angoli del globo alla ricerca di tracce di incontri ravvicinati con alieni e di UFO.


I due precedenti cicli sono intitolati Kenya (2001) e Namibia (2010), mentre il volume  attualmente pubblicato è la prima parte di Amazzonia. I soggetti sono di Leo e Rodolphe, la coppia creatrice della giubba rossa Trent (1991).


Leo, come noto, è l’acronimo del brasiliano Luis Eduardo de Oliveira, creatore dei cicli di Aldebaran con i vari spin-off e del più recente Mermaid Project, tutti tradotti dalla Aurea e dei quali abbiamo già parlato.


Questo episodio, come dice il titolo del ciclo, si svolge nella foresta amazzonica nel 1949, a Manaus e dintorni. Sir Charles, il superiore di Kathy, la invia in una missione nel Sud-America. È un’occasione per Leo e Rodolphe di ambientare un racconto nei luoghi amati dall’artista nato a Rio de Janeiro, anche se il disegnatore, in realtà, è Bertrand Marchal, autore del secondo ciclo, intitolato Namibia.


Nella trama ci sono tutti gli elementi per un’appassionante storia di intrighi, spionaggio e  science-fiction: un console britannico beone, una spia nazista, un pilota di aviazione reietto, proprietario di aerotaxi che volano sulla foresta, i nativi indios e l’incontro ravvicinato con un alieno dotato di poteri paranormali. Che cosa si può pretendere di più da una bedé avventurosa?


I disegni sono di buon livello, anche se in alcune vignette sembrano ricordare quelli di Paul Gillon o di Raymond Poïvet.



3 commenti:

Riccardo ha detto...

Da gennaio 2019 la collana Aureacomix Linea BeDe sara' disponibile solo mediante abbonamento ..... commenti?

ZonaBeDé ha detto...

Pessima notizia. Temiamo che questo ne decreti la chiusura visto che, anche in tempi migliori per i fumetti, nessuna collana per quanto bella è mai sopravvissuta solo per abbonamento.

Unknown ha detto...

Credo anche io che poter acquistare solo x abbonamento sia un pessimo segnale. Purtroppo il grosso problema dell'Aura è che non riesce ad assicurare una ottimale distribuzione x le edicole. Non ho acquistato alcuni albi proprio perché nella mia città i cartonati Aurea sono ormai solo un ricordo. Peccato! Pino Tarallo