Nel 1953 Maurice
Tillieux realizza una breve storia per Héroïc-Albums,
di una decina di pagine. Il personaggio principale è Marc Jaguar, un agente
dell’antidroga americano.
Lo stesso nome è assegnato al protagonista di Le lac de l’homme-mort, la lunga avventura con cui l’autore comincia nel 1955 la sua collaborazione con l’editore Dupuis sulle pagine di Risque-Tout, un settimanale appena creato che affianchi Le journal de Spirou. È un Marc Jaguar diverso, un fotografo francese curioso e testardo per nulla simile al precedente. Sul periodico il nuovo Marc Jaguar vedrà iniziare anche una seconda storia, Les camions du diable, che però verrà bruscamente interrotta dopo poche puntate per la chiusura della testata a meno di un anno dal suo debutto.
Le poche tavole del secondo episodio di Marc Jaguar “2.0” diventeranno un argomento ricorrente tra i fan: come prosegue la storia? Sarà mai portata a termine? Ma Tillieux è ormai al lavoro su Gil Jourdan e deve abbandonare la sua creatura appena nata, un vero trait-d’union tra Felix e la sua più famosa serie.
Nell’ottobre 2018 François Walthéry, uno dei creatori di Natacha, riesce nel progetto di portarla a termine insieme a Jean-Luc Delvaux ed Étienne Borgers. Ridisegna in modo assolutamente fedele le prime tavole e prosegue la vicenda in maniera del tutto originale, pur rispettandone l’atmosfera e lo humor tipico, non esistendo nessuna traccia dello sviluppo previsto da Tillieux.
Il risultato è assolutamente valido e oggi i lettori italiani possono rendersene conto in un volume di quasi 140 pagine che raccoglie Il lago dell’uomo-morto e I camion del diavolo, compresa la parte lasciata incompleta, in un’edizione a colori completata da introduzioni all’opera di Tillieux e alle varie parti.
Ne esistono due versioni, una cartonata edita da Nona-Arte e una seconda in brossura pubblicata dall'ANAFI per i propri soci, che differiscono oltre che nella rilegatura anche nella copertina.
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