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sabato 30 maggio 2020

Due “old chaps” e un malandrino 4


Parte quarta – 1953




Il Marchio Giallo (terzo episodio, 1953)
Edgar Pierre Jacobs

Terzo episodio di Jacobs, forse il più celebre, tanto che la M gialla in un cerchio e la copertina con i due eroi sotto il marchio sono fra le icone più diffuse nel mondo della bedé.


Nel racconto, perfettamente realizzato dall’autore, si respira un’atmosfera angosciante che ricorda i thriller di Edgar Wallace e i romanzi di anticipazione di Herbert George Wells, con inquadrature cinematografiche alla Alfred Hitchcock. La sequenza delle tavole iniziali sul furto della corona di Inghilterra dalla Torre di Londra


e le scene dell’inseguimento del Marchio Giallo sui dock abbandonati sul Tamigi sono da manuale! La protagonista principale del racconto, però, è la città di Londra, con le sue nebbie e i suoi edifici vittoriani: semplicemente perfetta!


Mortimer chiede all’amico Blake perché lo abbia richiamato dalla Scozia. Fino ad ora nessuno ha descritto il periodo intercorso fra la fine dell’avventura in Egitto e l’inizio di questo episodio.


I due si incontrano all’esclusivo Centaur Club, dove si respira un’aria molto british


serviti  dal maggiordomo stempiato James, presentato in seguito in tanti altri episodi.


Lì incontrano quattro personalità della società londinese, Leslie Macomber, direttore del Daily Mail, Sir Hugh Calvin, giudice alla Corte suprema, il prof. Raymond Vernay, presidente della British Medical Association, e il dottor Jonathan Septimus, dello Psychiatric Institute.


In realtà è il dottor Septimus che tira le fila dietro il Marchio Giallo, un essere incappucciato che terrorizza Londra. E colui che si nasconde sotto il costume nero è un Olrik completamente succube del dottore, di cui esegue impaurito gli ordini,


tramite il fantascientifico Telecefaloscopio, un marchingegno ideato dal dottore per sfruttare l’Onda Mega. Tale onda può influenzare il cervello, conferendo nuova forza al sistema nervoso, aumentando le capacità di tutto il corpo.


Per colpa di una condanna da parte delle comunità scientifica, giornalistica e giudiziaria contro la sua teoria su tale onda, pubblicata su un libro, sotto falso nome, Septimus è stato costretto a fuggire dall’Inghilterra imbarcandosi per l’Egitto.


Nel paese dei faraoni scopre un Olrik amnesico e folle, il soggetto perfetto per un suo esperimento. Lo riporta con sé a Londra trasformandolo nella propria cavia ideale e lo chiama Guinea-Pig.


Con l’aiuto del suo schiavo, il dottore si vendica dei tre amici che, senza saperlo, lo avevano condannato per le sue ricerche scientifiche, sequestrandoli e rendendoli suoi schiavi grazie al marchingegno da lui inventato.


Quando Olrik, divenuto una specie di superuomo sotto le vesti del Marchio Giallo, penetra nella casa della signora Benson, in Park Lane 99 bis, dove alloggiano i due amici, e si trova davanti all’improvviso una maschera del volto di Akhen-Aton, scappa via impaurito, poiché il suo subconscio gli ricorda la condanna dello sceicco Abdel Razek avvenuta alla fine del precedente episodio, un imprinting nella sua mente più forte degli ordini di Septimus.


Alla fine del racconto Mortimer esclama, inconsciamente, “Per Horus, fermati!”, la frase usata dallo sceicco, per bloccare uno scatenato Olrik, che, libero dal controllo mentale e in preda a un irrefrenabile desiderio di vendetta, disintegra il suo aguzzino Septimus.


Nella caccia al Marchio Giallo, a Blake si unisce Glenn Kendall, il corpulento e baffuto ispettore capo di Scotland Yard.


I prosecutori della saga di Jacobs riutilizzeranno anche una semplice comparsa, quale è il conducente di taxi di nome Dick, che in una scena degna di Hergé ricorda i poliziotti Dupond e Dupont. 



Post precedenti: Parte prima - Parte seconda - Parte terza


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