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giovedì 9 luglio 2020

Due “old chaps” e un malandrino 6

Parte sesta – 1954


1954
L’Onda Septimus (16 episodio, 2013)
Jean Dufaux, Antoine Aubin e Etienne Schréder


Questo episodio è il seguito del Marchio Giallo, anzi un omaggio al celebre racconto. Quattro persone tentano di proseguire la strada intrapresa dal dottor Septimus nelle sue ricerche sull’Onda Mega.


Olrik, uscito in stato confusionale dalla prigionia mentale del dottore, è tenuto sedato con sostanze stupefacenti in una fumeria d’oppio londinese di proprietà di Lily Sing, una signora cinese, in combutta con i quattro. La droga seda il suo stato psicotico che si manifesta con crisi violente.


Come spiega il soggettista Dufaux, Olrik è un uomo molto orgoglioso che è stato al fianco di un imperatore (Basam-Damdu) e che poi ha dovuto umiliarsi con Septimus, il quale lo ha costretto a prostrarsi davanti a lui e lo ha considerato come una cavia, chiamata Guinea-Pig. La sua mente non riesce ad accettare questo fatto e da questo stato conflittuale hanno origine le sue crisi psicotiche. Olrik afferma, inoltre, di avere letto in gioventù i filosofi, i quali gli hanno insegnato a preferire la pratica alla teoria, i vincitori ai vinti: una nota sulla cultura classica del perfido malandrino!


Anche Mortimer ha realizzato una copia del laboratorio di Septimus, aiutato dal fedele Nasir, contrario a questi esperimenti sull’Onda Mega.


Il mistero si infittisce per alcuni effetti collaterali paranormali che rendono avvincente la lettura del racconto.


L’episodio è pieno di strizzatine d’occhio, per esempio, nell’ultima vignetta della diciottesima tavola un passante è il critico letterario Francis Albany, il personaggio di Jean-Louis Floc’h e François Rivière.


Altro omaggio sono alcuni poveri soldati ricoverati nel Bedlam Hospital, che a un’ora precisa si riuniscono, tutti angosciati, per far fronte a un imminente attacco immaginario e che ricordano i sette esploratori preda di una trance di possessione collettiva nel tredicesimo episodio di Tintin, Le 7 Bolle di Cristallo, nella cui realizzazione Hergé è stato aiutato da Edgar P. Jacobs. Alla fine della realistica esibizione i soldati si inginocchiano e recitano la litania di lode che Septimus ha imposto ai suoi tre ex-amici, resi schiavi dall’Onda Mega nell’episodio del Marchio Giallo.


Per uno spostamento in taxi, Mortimer chiama il baffuto Dick, anche lui presente nel precedente episodio.


Nelle concitate scene finali, per un attimo i due nemici mortali, Mortimer e Olrik, si alleano per fronteggiare la straordinaria invasione di centinaia di Septimus attirati dalla presenza dell’originale Guinea-Pig. Per giunta, il professore aiuta il malandrino a sfuggire al loro inseguimento e lo porta in salvo nel suo laboratorio, dove lo sottopone a un esperimento con l’Onda Septimus, così chiamata da lui, per cancellare gli effetti dell’Onda Mega e gli ordini del folle dottore dalla mente di Olrik.


Alla fine degli eventi il povero Olrik rimane in uno stato demenziale, in preda all’Onda Septimus. E nell’ultima vignetta si vede il cattivo nel Bedlam Hospital, seduto in trance davanti ai soldati, mentre tutti ripetono in coro una medesima parola: Asilo.


1954
L’Affare Francis Blake (9 episodio, 1996)
Jean Van Hamme, Ted Benoit

In questo racconto c’è un salto, perché manca un legame con il precedente episodio finito con Olrik rinchiuso nell’ospedale militare psichiatrico, mentre adesso è perfettamente “sano” di mente, così come può esserlo uno psicopatico par suo. Nell’episodio che dovrebbe uscire prossimamente sarà colmato questo “buco”. Si sa solo che dovrebbe essere il seguito dell’Onda Septimus.


Torniamo a quello di cui stiamo parlando. Nella trama non ci sono manoscritti favolosi o affascinanti ipotesi fantascientifiche; il racconto si svolge negli anni della Guerra Fredda, con infiltrazioni di spie russe nell’amministrazione britannica. In quel periodo ha fatto molto scalpore lo scandalo spionistico dei Cinque di Cambridge, ovvero cinque giovani britannici, agenti segreti doppiogiochisti al servizio dell’Unione Sovietica: Kim Philby, Guy Burgess, Donald Duart Mclean, Anthony Blunt e John Calmcross, la cui storia, realizzata da Valerie Lemaire e Olivier Neuray, è stata pubblicata su Historica n.86 (Mondadori Comics). Il clima di quegli anni nell’intelligence inglese rivive perfettamente nei romanzi del ciclo su John Smiley di John Le Carré, cui sembra ispirarsi Jean Van Hamme.


Incentrato su Francis Blake, il racconto parla dei soldati nell’ombra, cioè le spie. Inizia durante una riunione dell’Intelligence Service a Scotland Yard, fra cui sono presenti Blake, il suo vice Honeychurch e il suo vecchio compagno di addestramento William Steele, capo dell’MI6, per discutere di talpe e falle nei servizi segreti britannici.


Segue un incontro di Blake con Mortimer nel Centaur Club, sempre serviti dall’’impeccabile maggiordomo James. Il lettore scopre che in questo momento il barbuto professore lavora come ricercatore presso il Center of Scientific and Industrial Research, situato alla periferia di Londra.


Nel corso del racconto torna l’ispettore capo Kendall di Scotland Yard.


Blake, incolpato di essere la talpa fugge da Londra e si ritrova prigioniero nelle grinfie di Olrik e del suo aiutante/assassino Jack.


Quando Mortimer arriva in Scozia dice che la propria madre era imparentata con il clan dei Macquarrie.


I nostri, ovviamente, scoprono i traditori e smantellano la rete spionistica, sconfiggendo ancora una volta il perfido Olrik, che, però, riesce a sfuggire.


Alla fine, ovviamente, Blake sarà riabilitato e i due amici riceveranno la Victoria Cross, concessa da Sua Maestà per aver smascherato la talpa e la rete spionistica. 



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