Da Jean De La Fontaine, uno dei
continuatori moderni della tradizione favolistica-antropomorfa che discende da Esopo e Fedro, a Jules Verne, padre
riconosciuto del romanzo d’anticipazione o se preferite di fantascienza, il
passo può sembrare lungo. Eppure l’editore Delcourt
è riuscito a fondere i due grandi della letteratura francese in una trilogia
che ripropone I
figli del capitano Grant in versione animaliera.
In
Francia esiste una tradizione nella BD di personaggi animalieri che si
comportano come esseri umani. Il primo esempio più celebre è il papero Gédéon (1923) di Benjamin
Rabier, un precursore della Ligne
Claire che ha influenzato Hergé,
tradotto dalla Rizzoli in due volumi
negli anni ’80.
Poi
c’è La Bête est
morte!, una satira in stile disneyano
sulla 2 Guerra mondiale disegnata da Edmond-François
Calvo, su soggetto di Victor
Dancette, editore di pubblicazioni per la gioventù, e di Jacques Zimmermann, pubblicata in due
albi nel 1944, durante l’Occupazione nazista della Francia. La Bestia in
questione è naturalmente Hitler, rappresentato sotto forma di lupo mentre
Mussolini è una iena, Roosvelt un bisonte, Stalin un orso polare, De Gaulle una
cicogna, Churchil un cane, Hiro Hito una scimmia gialla e via dicendo. Inedito
in Italia.
La
più lunga serie di Calvo è Moustache et
Trotinette, un gatto e un topo molto amici pubblicati dal 1952 sul
periodico femminile Femmes d’Aujourd’hui,
il medesimo che ha presentato le avventure di Bob Morane e
le opere di William Vance.
Oscar le petit canard è il papero creato da Mat (alias Marcel Turlin)
sul periodico Fillette nel 1946. Mat è un vero specialista di personaggi
animalieri: Boubou
le petit éléphant, Youpla le kangourou, Fanfan le petit ours blanc.
Nel
medesimo anno esce il settimanale Robin l’ecureil il
cui protagonista è, appunto, l’omonimo scoiattolo disegnato da Robert Dansler, più noto come Bob Dan, un autore dell’immediato dopoguerra più portato per le
storie avventurose.
Dopo
pochi altri esempi di BD animaliere per l’infanzia, arriviamo a Chlorophylle (Tintin, 1954)
e
poi Sibylline (Spirou,
1965) di Raymond Macherot, due
capolavori della BD animaliera di cui abbiamo parlato più volte, tradotti sul Tintin Vallardi e sul Corriere dei
Piccoli.
Nel
1969 irrompe Mic Delinx (Michel Houdelinckx) con la sua celebre
e folle Jungle
en folie, su testi di Christian
Godard sul settimanale Pilote,
di cui sono usciti 20 volumi.
Nel
1981 sulla rivista À Suivre della
Casterman un raffinato «noir» di Benoît
Sokal, Une
enquête de l’inspecteur Canardo, vede protagonista un papero
antropomorfo di nome Canardo, investigatore privato di scarso successo capace,
però, di intuizioni fulminanti e dotato di un ironico umorismo. I suoi vizi
sono l’alcol e le sigarette. A metà strada fra Mike Hammer e Philip Marlowe,
sembra una versione animaliera dell’argentino Alan Sinner di Munoz e Sampayo. Di Canardo, sono usciti fino a oggi 24
episodi, di cui due tradotti dalla Milano
Libri, prima su Alter e poi nel
volume Due inchieste dell’ispettore Anatroni.
Suo
epigono è l’ottimo Blacksad degli spagnoli Juan Díaz Canales (testi) e
Juanjo Guarnido (disegni), pubblicato
da Dargaud in 5 volumi, tradotti da Lizard. É un gatto nero con il muso
bianco, detective privato, stupendamente disegnato da Guarnido e colorato con acquerelli.
Non
possiamo non citare l’ottima riduzione in quattro volumi de Le vent dans les
saules (The
Wind in the Willows, 1908) di Kenneth
Grahame, realizzata da Michel
Plessix in stato di grazia per la Delcourt
e tradotta più volte con il titolo Il vento fra i salici da Il Giornalino, Phoenix
Enterprise e Magic Press.
La
versione a fumetti del romanzo di Verne, I figli del capitano Grant, è di Alexis Nesme ed è stata tradotta nella
collana Tipitondi della Tunué dedicata a fumetti per bambini. Tale
collana si fa notare, oltre che per la qualità delle proposte in accordo con la
filosofia editoriale della casa editrice, per il particolare formato con le
punte delle pagine arrotondate. Molti titoli sono di produzione francese e
hanno presentato le versioni a fumetti di Pinocchio,
Oliver Twist e Il Giro del mondo in 80 giorni.
Nei decenni trascorsi, in Italia, la trasposizione a fumetti dei romanzi di
avventure per l’infanzia sono state innumerevoli, poiché nei settimanali tipo Corriere dei Piccoli, Il Vittorioso, Il
Giornalino e altri similari era quasi obbligatorio pubblicare tali riduzioni,
forse per ammantare di un velo culturale, semmai ce ne fosse stato bisogno,
quelle pubblicazioni acquistate dai genitori per i propri figli.
Tornando a Nesme, dopo una trattativa per realizzare un’opera per la collana
di adattamenti letterari Ex-Libris
della Delcourt, l’autore decide per il romanzo di Verne. proposto con successo tra il
2009 e il 2014.
Pubblicato inizialmente come feuilleton e successivamente raccolto in tre volumi nel
1868, Les enfants du capitaine Grant fa parte della celebre collanaVoyages Extraordinaire di Jules Verne edita da Hetzel, di cui si possono ammirare a
Parigi, sulla Rive Gauche, alcuni volumi nelle vetrine della Librairie Jules Verne di madame Maxime Roethel,
in rue Lagrange, la strada parigina a più alta concentrazione di fumetterie.
Il racconto del viaggio attorno al mondo
sull’immaginaria linea del 37° parallelo alla ricerca del naufragato capitano
Grant è affascinante, come in tutti i romanzi del celebre scrittore di Nante, e
Nesme riesce a mantenere la
suddivisione in tre volumi come a suo tempo aveva fatto Verne, però con una resa grafica particolarissima.
I personaggi sono tutti animali antropomorfi
e il colore è dato direttamente.
Accattivante l’idea di incorniciare
l’inizio di ogni capitolo con decorazioni barocche che richiamano quelle presenti
nella collana dell’editore Hetzel. L’accuratezza
dei particolari e degli scenari rendono gradevole la lettura del racconto, un
poco pesante, con disegni più vicini all’illustrazione che a un fumetto vero e
proprio.
Volume fortemente consigliato per chi
ama le buone BD e gli intramontabili racconti di Verne. Naturalmente aspettiamo,
speranzosi, da Nesme, Delcourt e Tunué un seguito con 20.000
leghe sotto i mari e L’Isola
misteriosa per completare la celebre trilogia di Jules Verne.
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