Un
volume particolare nella bibliografia di Valérian è, senza
ombra di dubbio quello intitolato Méziéres
et Christin avec…, edito da Dargaud nel 1983. Perché particolare? Presto
detto! Ha il medesimo formato e veste editoriale dei volumi della serie regolare pur non facendone parte. Poi è
particolare per i contenuti. infatti sfogliandolo si ha la sorpresa di vedere
che si tratta di un omaggio a Jean-Claude
Mézières, con prefazione dell’amico soggettista Pierre Christin.
Nei
risvolti di copertina si trovano gli spiritosi omaggi di alcuni celebri
colleghi di Mézières. Il volume contiene
sia il primo episodio introduttivo dell’agente spazio-temporale che alcuni
racconti brevi one-shot e immagini di varia natura apparsi su differenti riviste
franco-belghe.
Il
primo episodio, Les mauvais rêves, mostra come avviene nel Medioevo l’incontro
fra il nostro agente spazio-temporale e la bella Laureline.
È
bene ricordare che non è mai stato pubblicato in volume nella serie regolare,
che invece inizia dal secondo episodio, La citè des eaux mouventes. Il disegno
ancora è un poco grezzo ma lascia intravedere lo sviluppo futuro che renderà
singolare questa bedé per una gradevole grafia a metà strada fra l’umoristico e
il realistico.
Poi
ci sono due suoi racconti autobiografici dedicati alla sua passione per il Far
West. È singolare il fascino che gli Stati Uniti hanno esercitato sugli autori franco-belgi
del dopoguerra. Jijé, Morris, Goscinny, Charlier, Giraud, Franquin, Forton, Mézières e Christin e altri hanno fatto almeno un viaggio con lunga permanenza
negli USA.
Soprattutto
l’incontro con gli immensi spazi americani e con gli autori della rivista
satirica MAD ha determinato un cambio di rotta nelle loro vite professionali,
che da quel momento sono arrivate a vette prima impensabili per loro. Mézières ha perfino vissuto realmente
come un cow boy, si è sposato con una donna americana e ha soggiornato per
molto tempo negli USA. Il racconto ironico Mon Amérique a moi è
stato pubblicato su Pilote nel 1974.
Simpatica
l’ultima vignetta del racconto in cui l’autore si disegna come Lucky Luke,
che si allontana a cavallo nel tramonto portando fra le braccia una fanciulla,
poiché lì in America ha incontrato la compagna della sua vita e cantando,
ironicamente, “I’m NOT a poor lonesome
cow boy NOW…”.
mentre
cinque anni dopo disegna il racconto breve, con alcune foto inserite nella
seconda tavola, Les
vielles histoires de Tonton J.C. apparso su Tintin special western, interamente dedicato alla sua esaltante
esperienza di cow boy.
Molto
ben realizzato il racconto breve Les Barouders de l’Espace, apparso su Métal Hurlant nel 1976.
L’anno
successivo Desert
Story esce su Fluide Glacial.
Su (À Suivre), nel 1978, Tant qu’il y aura
des Hommes, in pieno stile MAD
alla Jack Davis.
Nel
1979 Retour à la
Nature su Métal Hurlant.
Si
finisce con Les
Astroïdes de Shimballil, una prova dei due amici per una video-BD,
realizzata nel 1982. Si tratta di una selezione di immagini da loro realizzate
in cinque mesi di lavoro per un video che doveva durare non più di cinque
minuti. I protagonisti sono Valérian e Laureline
e per tale motivo, trattandosi di un inedito in Italia, lo offriamo a tutti i
fan dell’agente spazio-temporale e della sua deliziosa compagna. Da notare che
tale racconto è inserito a pieno titolo in alcuni elenchi delle loro storie ed
è citato anche nel volume Les abitant du ciel.
Peccato
che nessun editore nostrano traduca questo interessante volume!
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