Su Albert Weinberg abbiamo già detto che
non esiste una fiorente saggistica, pur facendo parte di quella generazione di autori
che hanno sostenuto il peso del settimanale Tintin negli Anni Cinquanta, forse perché rimasti schiacciati fra i
pezzi da novanta (Hergé, Jacobs, Cuvelier, Vandersteen e Tibet) e successivi nomi di peso imbarcati
da Greg, per il rilancio del periodico. Questo per dire che non ci sono molte
fonti da cui attingere notizie su di lui, il quale doveva avere, forse, una
personalità poco appariscente al contrario di altri colleghi più effervescenti.
Però la sua creatura rientra a buon diritto fra le star del settimanale edito
dalle mitiche Éditions du Lombard, ricordato
ancora con affetto dai lettori di bedé, anche italiani.
Dopo
i primi cinque episodi sul genere science-fiction alla Jacobs e i tre scritti da Jean-Michel Charlier, Weinberg riprende il controllo delle vicende
della propria creatura. Quindi abbandona la squadriglia di piloti che Charlier aveva affiancato al pilota
canadese e ritorna a fargli vivere avventure “in solitario”, accompagnato dal
solito giovincello biondino Pierrot e da un cane di nome Coquin. A questo barboncino
dal pelo nero Dan dovrà la vita due volte.
Nell’ottavo
volume, Le
secret de Dan Cooper, Dan affonda in mare aperto, svenuto per
l’impatto, per l’esplosione dell’aereo che stava guidando: il cane lo salva
dall’annegamento certo afferrandolo sott’acqua per il colletto degli abiti e
tirandolo in superficie, forse in maniera poco realistica data la differenza di
stazza fra i due, ma questo è il bello dei fumetti, la sospensione della
incredulità!
Nel decimo, Fantome 3 ne repond plus, il cane salta per mordere
il braccio del cattivo di turno che sta per sparare con una pistola a un Dan
disarmato.
Dall’undicesimo,
Acrobates du
ciel, ritorna la squadriglia acrobatica con un nuovo acquisto, la
bionda sergente Francine Breton. Finalmente
escono di scena Pierrot e Coquin e le trame diventano adatte a un
pubblico più adulto e smaliziato. Non mancano tavole di grande bellezza con
duelli e acrobazie aeree in cui l’autore si dimostra un maestro.
Dal
quattordicesimo volume, Panique à Cape Kennedy, come altre serie targate Le Lombard, la foliazione scende a 44
pagine, per cui le trame diventano forzatamente più scorrevoli ma meno
approfondite.
Negli
episodi successivi Dan ha un incontro ravvicinato con dischi volanti e alieni,
il tutto però reso sempre sotto un’ottica del possibile, tipica delle storie di
Weinberg, seguono anche scontri con
organizzazioni sul genere della Spectre e ripetute avventure hanno per oggetto
la conquista dello spazio.
In alcuni episodi riecheggiano gli affascinanti
duelli di Michel
Vaillant con piloti mascherati
misteriosi, solo che in questo caso si tratta di piloti di aerei supersonici, o
trame spionistiche che riportano alla mente quelle di Bob Morane.
Bisogna
aspettare il ventiduesimo volume, Crash dans le 135!, per vedere che Dan sembra aver
trovato l’anima gemella nella bionda norvegese Randi Nielsen, da lui incontrata in Ciel de Norvège.
In
realtà, in ogni avventura l’autore mette un nuovo personaggio femminile che il
più delle volte finisce con lo sposare un pilota amico di Dan, solo il nostro
sembra rimanere scapolone impenitente. E in effetti Randi lo abbandona dopo un
idillio e promesse reciproche d’amore di cui i lettori sono stati tenuti
all’oscuro, salvo poi rincontrarla per caso nel deserto dell’Oman (!), mica in
una piccola città!
E
alla fine dell’avventura, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lei se
ne va. Ma evidentemente è destino fra i due perché nel successivo episodio lui
la incontra, anche questa volta per caso, su un aereo che sta precipitando, e
lei, pur amandolo, lo lascia di nuovo senza dare spiegazioni per l’abbandono.
Si incontreranno ma non vi sveliamo come va a finire. Non si sa mai, nel caso
qualche coraggioso editore decidesse di tradurre tutti i volumi del pilota
canadese…
Comunque
sia, in ossequio al mutare dei tempi e dei gusti dei lettori, le trame
diventano più drammatiche e si approfondiscono le psicologie dei personaggi,
perdendo quella semplicità nelle caratterizzazioni, tipica dei primi episodi. Per
inciso, nel quarantesimo volume l’autore fa vedere il primo e unico nudo
femminile.
Per
quanto riguarda le edizioni va detto che le sue sono state vere e proprie peregrinazioni,
degne di un Odisseo, passando da un editore all’altro. Per brevità diciamo solo
che il volume 23 è stato edito da Dargaud,
poi dal 24 al 26 da Fleurus, i 27 e
28 da Novedi, il 29 da Hachette, il 30 da Novedi, il 31 da Hachette,
da 32 a 36 da Novedi e i rimanenti
da Dargaud. Niente male, eh?
Il
nome del personaggio Dan Cooper, secondo Tibet, è stato suggerito da sua moglie nel corso di una
conversazione fra amici. Accettiamo l’affermazione del papà di Ric Hochet
senza poterla contestare o confermare, proprio per quel che dicevamo prima, una
mancanza quasi totale di notizie sull’autore.
Guardando
le storie notiamo che nella composizione di molte vignette e di alcuni volti l’autore
si rivela un “seguace” di Milton Caniff
e di George Wunder, forse più di
quest’ultimo, e la conferma si ha nel trentacinquesimo volume intitolato Dragon Lady,
omaggio all’avvenente protagonista di Terry and the pirates.
Negli
ultimi episodi aumentano le schede tecniche su aerei, razzi e quant’altro, le
tute e le uniformi sono sempre più dettagliate, a dimostrazione di una grande
ricerca da parte dell’autore, che moltiplica le sue visite negli aeroporti,
nelle basi spaziali, su sottomarini e portaerei. Purtroppo, sempre negli ultimi
episodi, i colori utilizzati sono a dir poco orripilanti, le tavole sembrano
macchie scure che sommergono senza alcun ritegno il disegno, pur sempre
pregevole, di Weinberg! Una cosa
assolutamente senza senso! Speriamo che l’ipotetico e coraggioso editore
italiano di cui sopra non faccia un pura e semplice operazione commerciale
fregandosene di questa gravissima pecca.
Ma Dan Cooper non è l’unico personaggio di Weinberg, perché nel ventesimo volume, L'Affaire Minos, il pilota incontra ad Atene una guida
bionda, Vicky
Ciulli, che diventerà protagonista di uno spin-off in alcuni storie
brevi pubblicati sul settimanale Tintin nel
1970.
Sempre
per il periodico di Leblanc crea nel
1962 la serie di fantascienza Alain Landier, una ventina di racconti di quattro
tavole ognuno, che in un certo senso prefigurano X-Files.
Disegna
inoltre per la stampa quotidiana su Le
Soir la serie umoristica Vicomte e le
avventure sottomarine Les Aquanautes (1971), per circa 300 tavole.
Nel
1971 crea Knut
Andersen per Pep e due anni dopo per la rivista tedesca Zack inizia Barracuda, un team di archeologi sottomarini
operanti in tutto il mondo, ripresa poi dall’effimero Super As e da Tintin.
In
Italia, per Il Corriere dei Piccoli
crea nel 1969 una serie di spionaggio alla James
Bond, Giovanni
di Celli,
e
poi dal 1971 Aquila,
una sessantina di racconti brevi in otto-dieci tavole, alcuni ripresi su Zack, in cui ci sono reciprocità con
storie brevi create per Dan Cooper.
Cronologia - Dan Cooper dopo Tintin
Avventure
lunghe
Opération Kosmos 990 (46 tavole)
Album 26 (Fleurus 1980)
Integrale 8, Le
Lombard 2003
Programme F-18 (46 tavole)
Album 27 (Novedi 1981)
Integrale 8, Le
Lombard 2003
F-111 en péril (45 tavole)
Album 28 (Novedi 1981)
Integrale 9, Le
Lombard 2003
L'aviatrice sans nom (46 tavole)
Album 29 (Hachette 1982)
Integrale 9, Le
Lombard 2003
Pilotes sans uniforme (46 tavole)
Album 30
(Novedi 1982)
Integrale 9, Le
Lombard 2003
Navette spatiale (46 tavole)
Album 31
(Hachette 1983)
Integrale 9, Le
Lombard 2003
Viking connection (46 tavole)
Album 32
(Novedi 1984)
Integrale 10,
Le Lombard 2003
Target (46 tavole)
Album 33
(Novedi 1985)
Integrale 10,
Le Lombard 2003
"Silver fox" (46 tavole)
Album 34
(Novedi 1985)
Integrale 10,
Le Lombard 2003
Dragon Lady (46 tavole)
Album 35
(Novedi 1986)
Integrale 10,
Le Lombard 2003
L'avion invisible (46 tavole)
Album 36
(Novedi 1987)
Integrale 11,
Le Lombard 2003
La vrille (46 tavole)
Album 37
(Novedi 1989)
Integrale 11,
Le Lombard 2003
Pilotes fantômes (46 tavole)
Album 38 (Dargaud 1990)
Integrale 11,
Le Lombard 2003
L'otage du Clémenceau (46 tavole)
Album 39 (Dargaud 1990)
Integrale 12,
Le Lombard 2003
Alerte sur le "Clem" (46 tavole)
Album 40 (Dargaud 1991)
Integrale 12,
Le Lombard 2003
L'œil du tigre (46 tavole)
Album 41 (Dargaud 1992)
Integrale 12,
Le Lombard 2003
Storie
brevi
Le riedizioni Loup e Hibou raccolgono prevalentemente riedizioni di storie scritte negli anni 70 e 80, qui elencate in presunto ordine cronologico. Completeremo la cronologia una volta in possesso di maggiori informazioni
Zone magnétique ()
Album Hibou 2004 - Echec et
Mat!
Pilotes traqués ()
Album Hibou 2004 - Echec et
Mat!
Violation de frontière ()
Album Hibou 2006 - Les
intrus
Le cousin de Catania ()
Album Hibou 2008 - Tous
azimuts
Colis explosif pour Hongcong ()
Album Hibou 2004 - Echec et
Mat!
L’espion noir ()
Album Hibou 2006 - Les
intrus
Action immédiate (10 tavole)
Album Hibou 2006 - Les
intrus
Rendez–vous orbital (8 tavole)
Album Hibou 2008 - Tous
azimuts
Les justiciers de l’espace (6 tavole)
Album Hibou 2010 - L'île au géants
Boneyard 22 (7 tavole)
Album Hibou 2008 - Tous
azimuts
Prémonition?
()
Album Loup 2004 - Mystères
et secrets
Coup au but!
(6 tavole)
Album Loup 2004 - Mystères
et secrets
Chibou ()
Album Loup 2004 - Mystères
et secrets
O.V.N.I. ()
Album Loup 2004 - Mystères
et secrets
Les otages ()
Album Hibou 2008 - Tous
azimuts
l'île aux géants ()
Album Hibou 2010 - L'île au géants
2 commenti:
Giovanni Di Celli nel 1969 sul CdR? Mai visto. Anche perché il CdR è nato nel 1972.
Sul Corriere dei Piccoli, lo ricordo. Mi stupì l'accurata ambientazione torinese...
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