Per uno strano caso sono arrivate contemporaneamente alla
nostra attenzione due bedé di Christian
Rossi. Una è il racconto satanico W.E.S.T., proposto nella collana Albi Avventura della Gazzetta dello Sport, scritto da Xavier Dorison e Fabien Nury, mentre l’altra è Il cuore delle Amazzoni, scritta da Geraldine Bindi e presentata in un bel cartonato da Panini Comics.
Géraldine Bindi è una scrittrice, appassionata cultrice di psicologia,
dell’inconscio, della magia, del mondo della sensualità, il tutto però, vissuto
da lei in una maniera gioiosa, divertente.
Su Christian Rossi
ci sarebbe da scrivere un intero post solo sulle sue opere, ricorderemo qui
solo Tiresias e La Glorie d’Hera entrambe
scritte da Serge Le Tendre e
tradotte da Planeta De Agostini nel
2009, perché sono il suo primo approccio con il mondo classico greco.
Il racconto sulle Amazzoni è giunto subito dopo l’uscita in
edicola di Epoxy di Jean Van
Hamme e Paul Cuvelier. Sembrano
esserci dei punti di contatto fra le due bedé, anzi la seconda sembra una
moderna e ideale continuazione della prima.
Laddove Van Hamme e Cuvelier,
come abbiamo scritto a suo tempo nel post dedicato, si fermavano nella
descrizione degli amplessi amorosi, bloccati da una censura molto presente
all’epoca in Francia e Belgio, qui gli autori si spingono più avanti, in una
versione meno psichedelica e autocensurata di quella.
L’incontro-scontro fra le
Amazzoni e i guerrieri Achei è descritto in maniera molto realista, più
approfondita, con le bellicose e scatenate guerriere, pronte a dominare gli
uomini, prigionieri resi schiavi, considerati solo oggetti di piacere.
Sotto alcuni
aspetti, che riguardano l’impostazione del racconto e la bellezza delle tavole,
si può avvicinare al bellissimo e pluripremiato The Age of Bronze(L’Età del Bronzo),
di Eric Shanover, rimasto,
purtroppo, incompiuto in Italia. Per chi ama la mitologia greca e l’Iliade, quella
dell’autore statunitense è la rappresentazione a fumetti più realistica mai
disegnata sulla guerra di Troia, e la bedé di Bindi e Rossi si
avvicina molto ad essa.
Più lontano, anche se ugualmente gradevole, sembra
l’episodio di Kolosso,
il super-forzuto italico creato da Carlo
Porciani e Mario Faustinelli nel
1964, fra le Amazzoni, dominato da una censura pre-sessantottina.
La Bindi si
impossessa del mito delle bellicose Amazzoni situandolo nel mezzo della guerra
di Troia. La scrittrice focalizza l’attenzione su una domanda universale,
esiste un sesso forte? La delicatezza del tema, la guerra dei sessi, descritta
dall’occhio femminile della scrittrice, rendono molto gradevole la lettura di
questa bedé.
Nel racconto tutto inizia e finisce con la Festa primaverile dei
fiori, una cerimonia iniziatica e orgiastica che assicura la loro progenie
futura, mediante gli accoppiamenti con i prigionieri.
Dal canto suo, Rossi
ammette di ammirare il corpo umano e la sua bellezza, le sue gestualità e
posture, e ne da un’ottima dimostrazione nella bedé in questione, eccellendo
nella resa anatomica realista dei corpi dei personaggi e delle comparse.
La sua
realizzazione grafica con un disegno realista è messo in risalto dall’uso del
bicolore, come nella prima edizione di Epoxy (altra
somiglianza). Non c’è nulla di pornografico nella sua descrizione degli
amplessi ma solo compiacimento estetico e sensuale.
1 commento:
Dont forget "the Amazons" by Outisfumetti published in a local paper in Santa Monica, CA.
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