Come
una zebra, una gazzella o un leone che, per sopravvivere nella savana, devono
abbeverarsi in un corso d’acqua, così noi di Zona-Bedé dobbiamo ciclicamente respirare l’aria di Parigi per nutrirci
di bedé. Trattandosi di un mondo editoriale molto vario, una volta arrivati
nella Ville Lumiére, c’è da seguire un vero e proprio percorso che ha poco a
che fare con il turismo e più con un’iniziazione degna del Mistero della Grande Piramide! Il percorso “iniziatico” si svolge
in quattro step.
Il
primo è costituito dai kiosques, le edicole parigine dove sono esposte le
immarcescibili testate Casematte n.126,
Spirou n.4235,
L’Immanquable
n.101, Fluide Glacial n.518,
dBD n.144 e Charlie Hebdo n.1404. Purtroppo in
questo periodo non escono i deliziosi Hors-Série
pubblicati dalle riviste culturali e dai supplementi dei quotidiani, che
affrontano numerosi aspetti della bedé.
Il
secondo step è rappresentato dai tradizionali bouquinisti del Lungosenna.
Passeggiare in una bella giornata permette di ammirare il panorama e di
trovarne molti aperti, fra cui quelli che mettono in mostra volumi e albi
francesi “vintage”.
È
piacevole visionare la merce esposta perché si possono trovare edizioni di cui
in Italia si sa poco e che solo pochissimi eletti hanno visto.
Per
esempio un albo della Collection Jeune Europe edito dalle Editions du
Lombard, intitolato Le Zoo du Dr. Ketzal,
quinto episodio di Vincent Larcher e
Olympio, disegnato da Raymond Reding.
Sarebbe
bello poter rileggere le opere di Reding
e quelle di Raymond Macherot, mancanti da troppo tempo in
Italia!
Il
terzo step è costituito dalle sezioni bedé presenti nelle FNAC, situate anche dentro
vari centri commerciali. Lì sono esposte le edizioni più recenti, i volumi dei
personaggi che hanno buone probabilità di entrare nelle hit parade delle
vendite, tipo l’ultimo titolo di Blake
et Mortimer di François Schuiten.
Fra
i titoli esposti si nota ancora un’importante presenza di serie collegate al
mondo dell’aviazione e sul Secondo conflitto mondiale.
La
FNAC meno fornita è risultata quella sugli Champs Elysées, migliori, invece, quelle
visitate nelle Halles e a Cretéil.
Anche
se non si fanno acquisti, sono a disposizione dei clienti le riviste gratuite Canal BD Magazine n.126
e Zoo n.71, nelle cui pagine si hanno
notizie sull’attuale produzione di bedé. Un poco di amarezza si prova nel
vedere sugli scaffali i nuovi volumi facenti parti di quelle collane integrali
interrotte dai nostri editori!
Una
lodevole operazione di marketing estivo della Dupuis mette in vendita a tre
euro l’uno quaranta volumi cartonati di personaggi differenti presi dal suo
ricco catalogo!
Il
quarto step riguarda le splendide librerie specializzate, e per chi non ha
tempo da perdere a girare alla ricerca di tali luoghi di “delizioso piacere”, è
sufficiente andare in rue Dante, sulla Rive Gauche, dove c’è una concentrazione
di librerie che farebbe sognare qualsiasi bedefilo.
C’è
Album, molto fornita
La BD2collec dove si trovano pubblicazioni vintage
Aaapoum
Bapoum, bedè vintage “near
mint” costoso.
Altri
negozi. Infine,
per chi ama anche gli anime, manga, videogiochi e action figure sui personaggi
giapponesi è consigliabile fare una capatina in Boulevard Voltaire, scendendo
da Place de la Republique, dove c’è un buon numero di negozi specializzati.
Â
suivre!
5 commenti:
Quando siete stati a Parigi quali erano i personaggi e i volumi pubblicizzati nei viali principali e sulle facciate dei palazzi più importanti?
Quando ci andai per la prima volta in gita alle superiori non credevo ai miei occhi!
Comunque bedefilo suona malissimo
Per il sigor Lorenzon:
no, purtroppo non abbiamo visto murales (tranne uno su Popeye lungo il canale Saint Martin) su personaggi della bedé, nè manifesti pubblicitari, ma questo non significa che non ce ne possano essere, solo che nei luoghi dove siamo stati non ne abbiamo incontrati.
Per il signor D'Arco:per nostra comodità abbiamo adottato il termine bedefilo ("italianizzando" il francese bedephile di uso corrente). Se lei ne ha in mente uno più corretto e facile, per favore ce lo suggerisca.
Per il signor Salvino:
acquistiamo dagli Anni Sessanta del secolo scorso albi, fanzine, riviste e volumi in lingua originale sulla bedé franco-belga. E come succede a tutti i collezionisti di fumetti, alcune pubblicazioni acquistate possono deludere le aspettative, come nel caso della rivista Tintin. In ogni caso, la ringraziamo per il suo oculato consiglio.
Confessate gli acquisti! Passare in quelle zone mette a rischio il budget gamiliare :D
Consiglio bedelover, che suona nettamente meglio.
Meglio un termine dal sapore inglese che uno francese pseudo-italianizzato.
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