giovedì 13 maggio 2021

Chaminou, un micetto inquietante

Nel 1963 per ragioni personali Raymond Macherot lascia le Editions de Lombard e abbandona nel settimanale Tintin due serie di gran successo quali Clorofilla e Clifton.


Il suo passaggio alle edizioni Dupuis e al Jounal de Spirou, è uno stacco netto dalla sua produzione precedente, soprattutto dalle atmosfere di Clorofilla. Vuole provare qualcosa di più forte ed ecco che sul numero 1353 del 17 marzo 1964 iniziano le avventure di Chaminou con Chaminou et le Khrompire.


La presentazione della prima stesura di questa storia, L’hibiscus écarlate, è rimasta per anni nel cassetto dell’autore e alcune pagine si sono perdute.


La versione finale è sicuramente una storia ottima ma il risultato fu decisamente deludente: non piacque ai lettori, non piacque all’editore. Ma soprattutto non fu adeguatamente apprezzata neanche nell’ambito più circoscritto degli autori di bédé.


Per l’editore si trattava di qualcosa troppo violento, decisamente inquietante. Per i lettori che cercavano di ritrovarvi le atmosfere di Clorofilla qualcosa di sconcertante. 

A tutti sfuggiva che l’autore era più che mai se stesso con la carrellata di personaggi buoni e cattivi, stupidi e ingenui.

L’antropomorfismo animale si confrontava con il neanche troppo sottinteso problema del “cannibalismo”. L’umorismo toccava punte un po’ troppo noir per una pubblicazione destinata al pubblico infantile.


Già in precedenza una storia di Clorofilla, Les croquillards, aveva subito problemi di “opportunità” per cui non era stata pubblicata in volume se non nel 1998! Questa volta però la storia appare in volume nel 1965 ma segna anche la fine delle avventure di Chaminou su Le journal de Spirou.

“Micio-micetto” riappare alcuni decenni dopo nelle edizioni Marsu Productions con una serie di storie realizzate su testi di Yann e disegni di Denis Bodart sotto la supervisione dello stesso Macherot.

Una bella edizione Niffle-Dupuis nel 2015 ha ripresentato in bianco e nero le tavole di Chaminou et le Khrompire con le note a commento di Hugues Dayez, un tributo a questo piccolo capolavoro della bédé. Le avventure di Chaminou non sono mai state tradotte in Italia.



1 commento:

Corrierino ha detto...

Grazie per questo bell'articolo che chiarifica e risolve molte domande che erano rimaste appese tra i commenti del post La maison du mystère (deuxième partie).