Parte quarta – 1953
Il Marchio Giallo (terzo
episodio, 1953)
Edgar Pierre Jacobs
Terzo
episodio di Jacobs, forse il più
celebre, tanto che la M gialla in un
cerchio e la copertina con i due eroi sotto il marchio sono fra le icone più
diffuse nel mondo della bedé.
Nel
racconto, perfettamente realizzato dall’autore, si respira un’atmosfera
angosciante che ricorda i thriller di Edgar
Wallace e i romanzi di anticipazione di Herbert George Wells, con inquadrature cinematografiche alla Alfred Hitchcock. La sequenza delle
tavole iniziali sul furto della corona di Inghilterra dalla Torre di Londra
e
le scene dell’inseguimento del Marchio
Giallo sui dock abbandonati sul Tamigi sono da manuale! La protagonista
principale del racconto, però, è la città di Londra, con le sue nebbie e i suoi
edifici vittoriani: semplicemente perfetta!
Mortimer
chiede all’amico Blake perché lo
abbia richiamato dalla Scozia. Fino ad ora nessuno ha descritto il periodo
intercorso fra la fine dell’avventura in Egitto e l’inizio di questo episodio.
I
due si incontrano all’esclusivo Centaur
Club, dove si respira un’aria molto british,
serviti dal maggiordomo stempiato James, presentato in seguito in tanti
altri episodi.
Lì
incontrano quattro personalità della società londinese, Leslie Macomber, direttore del Daily Mail, Sir Hugh Calvin, giudice
alla Corte suprema, il prof. Raymond
Vernay, presidente della British Medical Association, e il dottor Jonathan Septimus, dello
Psychiatric Institute.
In
realtà è il dottor Septimus che tira
le fila dietro il Marchio Giallo, un
essere incappucciato che terrorizza Londra. E colui che si nasconde sotto il
costume nero è un Olrik
completamente succube del dottore, di cui esegue impaurito gli ordini,
tramite
il fantascientifico Telecefaloscopio,
un marchingegno ideato dal dottore per sfruttare l’Onda Mega. Tale onda può influenzare il cervello, conferendo nuova
forza al sistema nervoso, aumentando le capacità di tutto il corpo.
Per
colpa di una condanna da parte delle comunità scientifica, giornalistica e
giudiziaria contro la sua teoria su tale onda, pubblicata su un libro, sotto
falso nome, Septimus è stato
costretto a fuggire dall’Inghilterra imbarcandosi per l’Egitto.
Nel
paese dei faraoni scopre un Olrik
amnesico e folle, il soggetto perfetto per un suo esperimento. Lo riporta con
sé a Londra trasformandolo nella propria cavia ideale e lo chiama Guinea-Pig.
Con
l’aiuto del suo schiavo, il dottore si vendica dei tre amici che, senza
saperlo, lo avevano condannato per le sue ricerche scientifiche, sequestrandoli
e rendendoli suoi schiavi grazie al marchingegno da lui inventato.
Quando
Olrik, divenuto una specie di
superuomo sotto le vesti del Marchio Giallo, penetra nella casa della signora Benson, in Park Lane 99 bis, dove alloggiano i due amici, e si trova davanti
all’improvviso una maschera del volto di Akhen-Aton,
scappa via impaurito, poiché il suo subconscio gli ricorda la condanna dello sceicco Abdel Razek avvenuta alla fine
del precedente episodio, un imprinting nella sua mente più forte degli ordini
di Septimus.
Alla
fine del racconto Mortimer esclama,
inconsciamente, “Per Horus, fermati!”,
la frase usata dallo sceicco, per bloccare uno scatenato Olrik, che, libero dal controllo mentale e in preda a un
irrefrenabile desiderio di vendetta, disintegra il suo aguzzino Septimus.
Nella
caccia al Marchio Giallo, a Blake si unisce Glenn Kendall, il
corpulento e baffuto ispettore capo di Scotland Yard.
I
prosecutori della saga di Jacobs
riutilizzeranno anche una semplice comparsa, quale è il conducente di taxi di nome Dick, che in una scena degna di Hergé ricorda i poliziotti Dupond
e Dupont.
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