Il
periodo della contesa fra Francia e Inghilterra per la conquista del Nuovo
Mondo è molto affascinante, forse ancora di più di quello relativo all’epopea
western con cow boys e indiani, come la intendiamo noi. Un grande cantore di
quel periodo è stato senza alcun dubbio James
Fenimore Cooper con il celebre romanzo L’ultimo
dei Mohicani (1826), di cui ricordiamo una buona versione cinematografica
del 1992 diretta da Michael Mann e
interpretata da Daniel Day-Lewis.
Alla
fine del XVII secolo i coloni francesi della Nuova Francia, corrispondente
pressappoco all’attuale Québec, sono una sparuta minoranza rispetto a quelli
inglesi nel Nuovo Mondo. Con il Trattato di Utrecht (1713) la Francia deve
cedere all’Inghilterra i territori della Baia di Hudson, Terranova e l’Acadia.
In pratica a Luigi XIV, il re Sole, interessano poco quei possedimenti se non
nella misura in cui lo possono aiutare nelle sue guerre europee, tanto che non favorisce
un’ulteriore emigrazione in quei territori, bloccata all’inizio del secolo.
Nel
1754 i coloni francesi della Nuova Francia non superano le 60.000 unità contro
il milione e mezzo di inglesi nel Nord America. In quel momento inizia un
conflitto per il possesso dell’Ohio, punto di passaggio obbligato fra il Canada
e la Louisiana. Senza una dichiarazione di guerra, una squadra della flotta
inglese prende possesso dell’estuario del fiume San Lorenzo.
Nel
mondo delle bedé esistono alcune serie dedicate a quel periodo storico. Una è
stata più volte presentata al pubblico italiano, Les Pionniers du Nouveau Monde del
belga Jean-Françoise Charles, attualmente
pubblicata negli Albi del West della
Gazzetta dello Sport.
La
storia si compone di due cicli, il primo, realizzato dal solo Charles sia per i soggetti che per i
disegni, narra in maniera aderente alla realtà quello che fu uno scontro senza
esclusione di colpi fra le due superpotenze dell’epoca.
Il successivo lo vede
alla realizzazione dei soggetti insieme alla moglie Maryse Nouwens mentre ai disegni chiama Ersel, pseudonimo del disegnatore belga Erwin Sels, il quale ha realizzato, tra l’altro, nel 1992 una
versione del celebre libro di Fenimore
Cooper per la collezione BDÉcrivain
di Claude Léfrancq Éditeur.
Il primo
ciclo è più intriso di Storia, mentre il secondo sembra un più romanzo
d’appendice con i protagonisti sempre alla ricerca l’uno dell’altro.
All’autore
l’idea di una storia nei vasti boschi della regione attorno ai grandi laghi del
Nord America gli è venuta dopo una visita all’età di 23 anni al forte di Michilimackinac
(Isola della tartaruga) fra il lago Huron e quello Michigan. Però non era
ancora un’idea precisa.
Qualche tempo dopo, essendo attirato dal western, un
genere decisamente troppo affollato nella bedé, gli ritorna in mente quel forte
e il simbolo che rappresenta per quel periodo, poco sfruttato all’epoca dagli
autori di bedé. Pian pianino il progetto prende forma e lo conquista sempre di
più. All’inizio la trama non ha una connotazione storica precisa, non è che una
storia di trapper e indiani nella foresta. Poi la Storia con la S maiuscola comincia
a insinuarsi nel suo racconto, per cui, aiutato dalla moglie, inizia a
spulciare fonti documentarie scoprendo numerosi avvenimenti e personaggi degni
di citazione nel racconto.
Un esempio fra tutti, la figura del giovane generale
inglese James Wolf, noto per le sue vittorie in Canada sui francesi nella
Guerra dei Sette Anni. Da quella ricerca documentaristica escono gli
avvenimenti descritti nel primo ciclo. Ovviamente la Storia non entra in
conflitto con la sua immaginazione, serve solo per arricchire e infittire la
trama, per infittire. A Charles
piace narrare la vita delle persone comuni, di basso ceto, i suoi protagonisti
entrano a far parte degli eventi storici loro malgrado. Mentre disegna si
immedesima e immagina di vivere nel XVIII secolo. In verità, con il senno di
poi, rileggendo quelle pagine l’autore ammette di trovarle molto, troppo, tristi.
La
trama narra le peregrinazioni di Benjamin
Graindal e della sposa Louise
Dieudonné in quel tormentato periodo di guerra anglo-francese per il
possesso delle colonie nord-americane. Non mancano scene che descrivono la vita
quotidiana negli accampamenti dei nativi americani, nei forti dei coloni lungo
i fiumi e nelle fattorie isolate prese d’assalto ora dagli uni ora dagli altri
belligeranti. In pratica i personaggi sembrano sballottati di qua e di là dai
tragici eventi del conflitto anglo-francese, cui si assomma la ferocia dei
nativi che parteggiano ora per gli uni ora per gli altri, per cui l’amico di
ieri diventa il nemico di oggi, per ritornare possibilmente l’amico di domani!
I Pionniers
rimangono una piacevole bedé sulla frontiera, che avvince il lettore. I primi
due tomi sono stati pubblicati dall’editore Deligne, poi il suo catalogo fu acquistato da Glénat e la serie di Charles
è entrata a far parte della collana Vécu.
Non
si può non fare il paragone con due opere, oramai immortali, di Hugo Pratt, Ticonderoga
(1957) e Wheeling (1962). Della prima la Rizzoli-Lizard ha recentemente
pubblicato una versione in due volumi ripresa dalle originali riviste argentine
degli Anni Cinquanta. Il primo volume è in formato à l’italienne, orizzontale, e il secondo in formato à la française, verticale.
In essa si
narra dello scontro fra Uroni e Francesi da una parte e Irochesi e Inglesi
dall’altra nella regione dei Grandi Laghi situati fra Stati Uniti e Canada; l’atmosfera
delle guerre fra gli immensi boschi del nord America è resa in maniera
magistrale, e, in effetti, il soggetto era di Hector Oesterheld, uno dei massimi soggettisti della storia del
fumetto mondiale.
Anche il successivo Wheeling, città alla confluenza del Wheeling Creek
con il fiume Ohio, realizzato dal solo Pratt,
narra del periodo immediatamente precedente alla rivoluzione Americana, durante
la guerra franco-indiana, come fu definita dalla storiografia anglosassone il
fronte nord-americano della guerra dei Sette Anni. Entrambe le storie sono
permeate del medesimo senso di irreale romanticismo, caro al Maestro di Malamocco.
I pionieri del Nuovo
Mondo
Cronologia ed edizione italiane
1 - Le pilori
Album
Michel Deligne, 1982
- La gogna/Il prigioniero di Fort Niagara
Avventure della storia 22, Glénat
Italia 1988
Intrepido n.46 del 1991, Casa Editrice
Universo
West 5 - Serie Gialla 11, Cosmo 2013
Gli albi del West 43, Gazzetta dello
Sport 2017
2 - Le Grand Dérangement
Album
Michel Deligne, 1985
- Il grande esodo/ Soli nel grande freddo
Avventure della storia 26, Glénat
Italia 1988
Intrepido dal n.46 al n.49 del 1991,
Casa Editrice Universo
West 5 - Serie Gialla 11, Cosmo 2013
Gli albi del West 43, Gazzetta dello
Sport 2017
3 - Le champ d'en haut
Vécu
dal n.16 (06/1986) al n.20 (10/1986)
Album
Glénat, 1987
- L'accampamento/La fuga dei disperati
Avventure della storia 34, Glénat
Italia 1989
Intrepido dal n.53 del 1991 al n.2 del
1992, Casa Editrice Universo
West 6 - Serie Gialla 12, Cosmo 2013
Gli albi del West 44, Gazzetta dello
Sport 2017
4 - La croix de Saint Louis
Vécu
31 (02/1988) (estratto 11 tavole)
Album
Glénat, 1988
- La croce di Saint-Louis/La croce di San Luigi
Avventure della storia 40, Glénat
Italia 1990
Intrepido dal n.8 al n.10 del 1992,
Casa Editrice Universo
West 6 - Serie Gialla 12, Cosmo 2013
Gli albi del West 44, Gazzetta dello
Sport 2017
5 - Du sang dans la boue
Vécu
39 (09/1989) (estratto 10 tavole)
Album
Glénat, 1989
- Sangue nel fango/La fine di un mondo
Avventure della storia 48, Glénat
Italia 1991
Intrepido dal n.10 al n.11 del 1992,
Casa Editrice Universo
West 7 - Serie Gialla 13, Cosmo 2013
Gli albi del West 45, Gazzetta dello
Sport 2017
6 - La mort du loup
Vécu
45 (12/1990) (estratto 9 tavole)
Album
Glénat, 1990
- La morte del luipo
Avventure della storia 58, Glénat
Italia 1993
West 7 - Serie Gialla 13, Cosmo 2013
Gli albi del West 45, Gazzetta dello
Sport 2017
7 - Crie-dans-le-vent
Album
Glénat, 1994
- Grida nel vento
West 9 - Serie Gialla 18, Cosmo 2014
Gli albi del West 46, Gazzetta dello Sport
2017
8 - Petit homme
Album
Glénat, 1995
- Piccolo uomo
West 9 - Serie Gialla 18, Cosmo 2014
Gli albi del West 46, Gazzetta dello
Sport 2017
9 - La rivière en flammes
Album
Glénat, 1996
- Il fiume di fiamme
West 10 - Serie Gialla 19, Cosmo 2014
Gli albi del West 47, Gazzetta dello
Sport 2017
10 - Comme le souffle d'un
bison en hiver
Album
Glénat, 1997
- Come il respiro del bisonte in inverno
West 10 - Serie Gialla 19, Cosmo 2014
Gli albi del West 47, Gazzetta dello
Sport 2017
11 - Le piège de la Rochelle
Album
Glénat, 1998
- Trappola a La Rochelle
West 11 - Serie Gialla 20, Cosmo 2014
Gli albi del West 48, Gazzetta dello
Sport 2017
12 - Le murmure des grands
arbres
Album
Glénat, 1999
- Il sussurro dei grandi alberi
West 11 - Serie Gialla 20, Cosmo 2014
Gli albi del West 48, Gazzetta dello
Sport 2017
13 - Les chemins croches
Album
Glénat, 2001
- Sentieri pericolosi
West 15 - Serie Gialla 24, Cosmo 2014
Gli albi del West 49, Gazzetta dello
Sport 2017
14 - Bayou Chaouïs
Album
Glénat, 2003
- Le paludi della morte
West 15 - Serie Gialla 24, Cosmo 2014
Gli albi del West 49, Gazzetta dello
Sport 2017
15 - Le Choix de Crimbel
Album
Glénat, 2005
- La scelta di Crimbel
West 16 - Serie Gialla 25, Cosmo 2014
Gli albi del West 50, Gazzetta dello
Sport 2017
16 - La vallée Bleue
Album
Glénat, 2006
- La valle blu
West 16 - Serie Gialla 25, Cosmo 2014
Gli albi del West 50, Gazzetta dello
Sport 2017
17 - Le pays des Illinois
Album
Glénat, 2009
- Illinois
West 17 - Serie Gialla 26, Cosmo 2014
Gli albi del West 51, Gazzetta dello
Sport 2017
18 - Le Grand Rendez-vous
Album
Glénat, 2011
- Il rendez-vous
West 17 - Serie Gialla 26, Cosmo 2014
Gli albi del West 51, Gazzetta dello
Sport 2017
19 - Les insurgés
Album
Glénat, 2013
- Gli insorti
West 27 - Serie Gialla 38, Cosmo 2015
Gli albi del West 52, Gazzetta dello
Sport 2017
20 - Nuit de loups
Album
Glénat, 2015
- Notte da lupi
West 27 - Serie Gialla 38, Cosmo 2015
Gli albi del West 52, Gazzetta dello
Sport 2017
3 commenti:
lascio una curiosità: l'attuale bandiera del Quebec è quella con i Gigli di Francia dei Borboni! e il Quebec è più che mai francofono, spesso il marchio iniziale storico rimane indelebile, e tra parentesi, essendoci stato per diverso tempo, in Quebec si mangia molto meglio che nel resto del Canada! sarà un caso...
Abbiamo rimosso un post anonimo che nella prima parte recitava: "La Gazzetta ha pubblicato l'edizione Cosmo con testi tagliati, nell'ormai consolidata tradizione dello stupro del fumetto franco-belga. Brava Cosmo!".
Con toni aspri se ne criticava la traduzione, ma comunque era ancora accettabile.
Nella seconda che cominciava con "La prossima volta togliamo il finale", si proseguiva con un'espressione per noi poco consona al tipo di questo blog e concludeva con "prima di mandarlo in stampa".
Se il diritto di critica è assolutamente legittimo, anche quando è severa, preferiamo che il linguaggio si mantenga entro certi limiti, come finora è sempre avvenuto in questi anni.
Sulla traduzione dei Pionieri del Nuovo Mondo diremo quanto prima la nostra opinione.
Grazie.
Tutti sanno che la Cosmo editoriale per far stare il "lettering" dentro le nuvolette, che sono piu' piccole dell'originale, taglia il testo anche della meta' (io ho gli originali di Giacomo C., Malefosse, Dampierre ecc...). Per quanto riguarda le edizioni Gazzetta, i traduttori Nona Arte/ReNoir hanno a disposizione uno spazio maggiore, quindi si perde meno testo o non se ne perde affatto se partono dall'originale. Pero', con la fusione Nona Arte in Cosmo, secondo l'anonimo, sembra che l' intenzione sia di ripubblicare pari pari le edizioni "bonellidi" nel formato Gazzetta. Capisco la necessita' di contenere i costi, pero' non mi sembra artisticamente corretto. Una volta c'erano i "libri condensati" di Selezione del Reader's Digest (li ho letti anch'io), ma che figura farebbe la Mondadori a pubblicare Hemingway, Steinbeck, Greene negli Oscar tagliando qui e la'? Il fumetto e' arte o merce? Cordiali saluti
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