venerdì 19 gennaio 2018

Quando i Pionieri della Nuova Francia furono presi fra due fuochi


Il periodo della contesa fra Francia e Inghilterra per la conquista del Nuovo Mondo è molto affascinante, forse ancora di più di quello relativo all’epopea western con cow boys e indiani, come la intendiamo noi. Un grande cantore di quel periodo è stato senza alcun dubbio James Fenimore Cooper con il celebre romanzo L’ultimo dei Mohicani (1826), di cui ricordiamo una buona versione cinematografica del 1992 diretta da Michael Mann e interpretata da Daniel Day-Lewis.


Alla fine del XVII secolo i coloni francesi della Nuova Francia, corrispondente pressappoco all’attuale Québec, sono una sparuta minoranza rispetto a quelli inglesi nel Nuovo Mondo. Con il Trattato di Utrecht (1713) la Francia deve cedere all’Inghilterra i territori della Baia di Hudson, Terranova e l’Acadia. In pratica a Luigi XIV, il re Sole, interessano poco quei possedimenti se non nella misura in cui lo possono aiutare nelle sue guerre europee, tanto che non favorisce un’ulteriore emigrazione in quei territori, bloccata all’inizio del secolo.


Nel 1754 i coloni francesi della Nuova Francia non superano le 60.000 unità contro il milione e mezzo di inglesi nel Nord America. In quel momento inizia un conflitto per il possesso dell’Ohio, punto di passaggio obbligato fra il Canada e la Louisiana. Senza una dichiarazione di guerra, una squadra della flotta inglese prende possesso dell’estuario del fiume San Lorenzo.


Nel mondo delle bedé esistono alcune serie dedicate a quel periodo storico. Una è stata più volte presentata al pubblico italiano, Les Pionniers du Nouveau Monde del belga Jean-Françoise Charles, attualmente pubblicata negli Albi del West della Gazzetta dello Sport.


La storia si compone di due cicli, il primo, realizzato dal solo Charles sia per i soggetti che per i disegni, narra in maniera aderente alla realtà quello che fu uno scontro senza esclusione di colpi fra le due superpotenze dell’epoca.


Il successivo lo vede alla realizzazione dei soggetti insieme alla moglie Maryse Nouwens mentre ai disegni chiama Ersel, pseudonimo del disegnatore belga Erwin Sels, il quale ha realizzato, tra l’altro, nel 1992 una versione del celebre libro di Fenimore Cooper per la collezione BDÉcrivain di Claude Léfrancq Éditeur.


Il primo ciclo è più intriso di Storia, mentre il secondo sembra un più romanzo d’appendice con i protagonisti sempre alla ricerca l’uno dell’altro.
All’autore l’idea di una storia nei vasti boschi della regione attorno ai grandi laghi del Nord America gli è venuta dopo una visita all’età di 23 anni al forte di Michilimackinac (Isola della tartaruga) fra il lago Huron e quello Michigan. Però non era ancora un’idea precisa.


Qualche tempo dopo, essendo attirato dal western, un genere decisamente troppo affollato nella bedé, gli ritorna in mente quel forte e il simbolo che rappresenta per quel periodo, poco sfruttato all’epoca dagli autori di bedé. Pian pianino il progetto prende forma e lo conquista sempre di più. All’inizio la trama non ha una connotazione storica precisa, non è che una storia di trapper e indiani nella foresta. Poi la Storia con la S maiuscola comincia a insinuarsi nel suo racconto, per cui, aiutato dalla moglie, inizia a spulciare fonti documentarie scoprendo numerosi avvenimenti e personaggi degni di citazione nel racconto.


Un esempio fra tutti, la figura del giovane generale inglese James Wolf, noto per le sue vittorie in Canada sui francesi nella Guerra dei Sette Anni. Da quella ricerca documentaristica escono gli avvenimenti descritti nel primo ciclo. Ovviamente la Storia non entra in conflitto con la sua immaginazione, serve solo per arricchire e infittire la trama, per infittire. A Charles piace narrare la vita delle persone comuni, di basso ceto, i suoi protagonisti entrano a far parte degli eventi storici loro malgrado. Mentre disegna si immedesima e immagina di vivere nel XVIII secolo. In verità, con il senno di poi, rileggendo quelle pagine l’autore ammette di trovarle molto, troppo, tristi.


La trama narra le peregrinazioni di Benjamin Graindal e della sposa Louise Dieudonné in quel tormentato periodo di guerra anglo-francese per il possesso delle colonie nord-americane. Non mancano scene che descrivono la vita quotidiana negli accampamenti dei nativi americani, nei forti dei coloni lungo i fiumi e nelle fattorie isolate prese d’assalto ora dagli uni ora dagli altri belligeranti. In pratica i personaggi sembrano sballottati di qua e di là dai tragici eventi del conflitto anglo-francese, cui si assomma la ferocia dei nativi che parteggiano ora per gli uni ora per gli altri, per cui l’amico di ieri diventa il nemico di oggi, per ritornare possibilmente l’amico di domani!


I Pionniers rimangono una piacevole bedé sulla frontiera, che avvince il lettore. I primi due tomi sono stati pubblicati dall’editore Deligne, poi il suo catalogo fu acquistato da Glénat e la serie di Charles è entrata a far parte della collana Vécu.


Non si può non fare il paragone con due opere, oramai immortali, di Hugo Pratt, Ticonderoga (1957) e Wheeling (1962). Della prima la Rizzoli-Lizard ha recentemente pubblicato una versione in due volumi ripresa dalle originali riviste argentine degli Anni Cinquanta. Il primo volume è in formato à l’italienne, orizzontale, e il secondo in formato à la française, verticale.


In essa si narra dello scontro fra Uroni e Francesi da una parte e Irochesi e Inglesi dall’altra nella regione dei Grandi Laghi situati fra Stati Uniti e Canada; l’atmosfera delle guerre fra gli immensi boschi del nord America è resa in maniera magistrale, e, in effetti, il soggetto era di Hector Oesterheld, uno dei massimi soggettisti della storia del fumetto mondiale. 


Anche il successivo Wheeling, città alla confluenza del Wheeling Creek con il fiume Ohio, realizzato dal solo Pratt, narra del periodo immediatamente precedente alla rivoluzione Americana, durante la guerra franco-indiana, come fu definita dalla storiografia anglosassone il fronte nord-americano della guerra dei Sette Anni. Entrambe le storie sono permeate del medesimo senso di irreale romanticismo, caro al Maestro di Malamocco.


I pionieri del Nuovo Mondo
Cronologia ed edizione italiane

1 - Le pilori
Album Michel Deligne, 1982


          - La gogna/Il prigioniero di Fort Niagara
          Avventure della storia 22, Glénat Italia 1988
          Intrepido n.46 del 1991, Casa Editrice Universo
          West 5 - Serie Gialla 11, Cosmo 2013
          Gli albi del West 43, Gazzetta dello Sport 2017

2 - Le Grand Dérangement
Album Michel Deligne, 1985


          - Il grande esodo/ Soli nel grande freddo
          Avventure della storia 26, Glénat Italia 1988
          Intrepido dal n.46 al n.49 del 1991, Casa Editrice Universo
          West 5 - Serie Gialla 11, Cosmo 2013
          Gli albi del West 43, Gazzetta dello Sport 2017

3 - Le champ d'en haut
Vécu dal n.16 (06/1986) al n.20 (10/1986)
Album Glénat, 1987


          - L'accampamento/La fuga dei disperati
          Avventure della storia 34, Glénat Italia 1989
          Intrepido dal n.53 del 1991 al n.2 del 1992, Casa Editrice Universo
          West 6 - Serie Gialla 12, Cosmo 2013
          Gli albi del West 44, Gazzetta dello Sport 2017

4 - La croix de Saint Louis
Vécu 31 (02/1988) (estratto 11 tavole)
Album Glénat, 1988


          - La croce di Saint-Louis/La croce di San Luigi
          Avventure della storia 40, Glénat Italia 1990
          Intrepido dal n.8 al n.10 del 1992, Casa Editrice Universo
          West 6 - Serie Gialla 12, Cosmo 2013
          Gli albi del West 44, Gazzetta dello Sport 2017

5 - Du sang dans la boue
Vécu 39 (09/1989) (estratto 10 tavole)
Album Glénat, 1989


          - Sangue nel fango/La fine di un mondo
          Avventure della storia 48, Glénat Italia 1991
          Intrepido dal n.10 al n.11 del 1992, Casa Editrice Universo
          West 7 - Serie Gialla 13, Cosmo 2013
          Gli albi del West 45, Gazzetta dello Sport 2017

6 - La mort du loup
Vécu 45 (12/1990) (estratto 9 tavole)
Album Glénat, 1990


          - La morte del luipo
          Avventure della storia 58, Glénat Italia 1993
          West 7 - Serie Gialla 13, Cosmo 2013
          Gli albi del West 45, Gazzetta dello Sport 2017

7 - Crie-dans-le-vent
Album Glénat, 1994


          - Grida nel vento
          West 9 - Serie Gialla 18, Cosmo 2014
          Gli albi del West 46, Gazzetta dello Sport 2017

8 - Petit homme
Album Glénat, 1995

          - Piccolo uomo
          West 9 - Serie Gialla 18, Cosmo 2014
          Gli albi del West 46, Gazzetta dello Sport 2017

9 - La rivière en flammes
Album Glénat, 1996


          - Il fiume di fiamme
          West 10 - Serie Gialla 19, Cosmo 2014
          Gli albi del West 47, Gazzetta dello Sport 2017

10 - Comme le souffle d'un bison en hiver
Album Glénat, 1997

          - Come il respiro del bisonte in inverno
          West 10 - Serie Gialla 19, Cosmo 2014
          Gli albi del West 47, Gazzetta dello Sport 2017

11 - Le piège de la Rochelle
Album Glénat, 1998


          - Trappola a La Rochelle
          West 11 - Serie Gialla 20, Cosmo 2014
          Gli albi del West 48, Gazzetta dello Sport 2017

12 - Le murmure des grands arbres
Album Glénat, 1999

          - Il sussurro dei grandi alberi
          West 11 - Serie Gialla 20, Cosmo 2014
          Gli albi del West 48, Gazzetta dello Sport 2017

13 - Les chemins croches
Album Glénat, 2001


          - Sentieri pericolosi
          West 15 - Serie Gialla 24, Cosmo 2014
          Gli albi del West 49, Gazzetta dello Sport 2017

14 - Bayou Chaouïs
Album Glénat, 2003

          - Le paludi della morte
          West 15 - Serie Gialla 24, Cosmo 2014
          Gli albi del West 49, Gazzetta dello Sport 2017

15 - Le Choix de Crimbel
Album Glénat, 2005


          - La scelta di Crimbel
          West 16 - Serie Gialla 25, Cosmo 2014
          Gli albi del West 50, Gazzetta dello Sport 2017

16 - La vallée Bleue
Album Glénat, 2006

          - La valle blu
          West 16 - Serie Gialla 25, Cosmo 2014
          Gli albi del West 50, Gazzetta dello Sport 2017

17 - Le pays des Illinois
Album Glénat, 2009


          - Illinois
          West 17 - Serie Gialla 26, Cosmo 2014
          Gli albi del West 51, Gazzetta dello Sport 2017

18 - Le Grand Rendez-vous
Album Glénat, 2011

          - Il rendez-vous
          West 17 - Serie Gialla 26, Cosmo 2014
          Gli albi del West 51, Gazzetta dello Sport 2017

19 - Les insurgés
Album Glénat, 2013


          - Gli insorti
          West 27 - Serie Gialla 38, Cosmo 2015
          Gli albi del West 52, Gazzetta dello Sport 2017

20 - Nuit de loups
Album Glénat, 2015

          - Notte da lupi
          West 27 - Serie Gialla 38, Cosmo 2015
          Gli albi del West 52, Gazzetta dello Sport 2017


3 commenti:

pierpaolo ha detto...

lascio una curiosità: l'attuale bandiera del Quebec è quella con i Gigli di Francia dei Borboni! e il Quebec è più che mai francofono, spesso il marchio iniziale storico rimane indelebile, e tra parentesi, essendoci stato per diverso tempo, in Quebec si mangia molto meglio che nel resto del Canada! sarà un caso...

ZonaBeDé ha detto...

Abbiamo rimosso un post anonimo che nella prima parte recitava: "La Gazzetta ha pubblicato l'edizione Cosmo con testi tagliati, nell'ormai consolidata tradizione dello stupro del fumetto franco-belga. Brava Cosmo!".
Con toni aspri se ne criticava la traduzione, ma comunque era ancora accettabile.
Nella seconda che cominciava con "La prossima volta togliamo il finale", si proseguiva con un'espressione per noi poco consona al tipo di questo blog e concludeva con "prima di mandarlo in stampa".
Se il diritto di critica è assolutamente legittimo, anche quando è severa, preferiamo che il linguaggio si mantenga entro certi limiti, come finora è sempre avvenuto in questi anni.
Sulla traduzione dei Pionieri del Nuovo Mondo diremo quanto prima la nostra opinione.
Grazie.

Riccardo ha detto...

Tutti sanno che la Cosmo editoriale per far stare il "lettering" dentro le nuvolette, che sono piu' piccole dell'originale, taglia il testo anche della meta' (io ho gli originali di Giacomo C., Malefosse, Dampierre ecc...). Per quanto riguarda le edizioni Gazzetta, i traduttori Nona Arte/ReNoir hanno a disposizione uno spazio maggiore, quindi si perde meno testo o non se ne perde affatto se partono dall'originale. Pero', con la fusione Nona Arte in Cosmo, secondo l'anonimo, sembra che l' intenzione sia di ripubblicare pari pari le edizioni "bonellidi" nel formato Gazzetta. Capisco la necessita' di contenere i costi, pero' non mi sembra artisticamente corretto. Una volta c'erano i "libri condensati" di Selezione del Reader's Digest (li ho letti anch'io), ma che figura farebbe la Mondadori a pubblicare Hemingway, Steinbeck, Greene negli Oscar tagliando qui e la'? Il fumetto e' arte o merce? Cordiali saluti