La
manifestazione catanese di Etna Comics di solito si rivolge a un pubblico che
legge soprattutto fumetti con personaggi bonelliani, anglo-americani e
giapponesi. Per cui è stata una vera sorpresa trovare tre autori italiani che
hanno prodotto opere per il mercato franco-belga e un ospite inusuale, il
direttore editoriale delle edizioni francesi Soleil.
Gli
autori sono il materano Giuseppe Palumbo,
creatore di Ramarro nonché collaboratore di Diabolik e
Martin Mystére,
l’abruzzese
Tanino Liberatore, attualmente
vivente in Francia è il cartellonista ufficiale della manifestazione e il creatore
con Stefano Tamburini del celebre personaggio
Ranxerox.
Il
messinese Lelio Bonaccorso, autore
di storie di graphic journalism, sta spopolando in libreria con il volume Salvezza,
edito da Feltrinelli e scritto
dall’amico giornalista Marco Rizzo,
soggettista di tanti suoi lavori.
Il racconto è un diario di bordo sul mese, entusiasmante e tragico, da loro vissuto sulla nave Aquarius della ONG SOS Mediterranée, oggi alla ribalta della scena politica italiana, europea e non solo per il problema dell’immigrazione.
Il racconto è un diario di bordo sul mese, entusiasmante e tragico, da loro vissuto sulla nave Aquarius della ONG SOS Mediterranée, oggi alla ribalta della scena politica italiana, europea e non solo per il problema dell’immigrazione.
Palumbo e Liberatore sono stati stato presenti
allo stand delle edizioni Comicon con i loro volumi, in particolare le edizioni
integrali di Ramarro e Ranxerox. I due autori, fianco a fianco, sembrano Bibì e Bibò,
i celebri fratellini monelli del Fumetto.
Giuseppe Palumbo,
persona simpatica ed estremamente collaborante con i fan, non ha bisogno di
presentazione;
ha
realizzato l’anno scorso per la Dargaud
la bedé Escobar su testi di Guido Piccoli.
Recentemente tradotta sulla collana Oscar
INK della Mondadori, la bedé narra la fine di Pablo Escobar, il re della coca
del cartello di Medellin, ucciso dopo una caccia serrata da parte di reparti
speciali colombiani e di agenti della CIA, caccia che ricorda un solo
precedente simile, quella in Bolivia per Ernesto “Che” Guevara, finita come
tutti sappiamo.
La
ricostruzione degli autori è abbastanza precisa, i disegni fatti a matita con
colori applicati direttamente rendono molto bene la freddezza dell’ambientazione
e la tragicità dell’argomento. Ci auguriamo che Palumbo dia
un’ulteriore prova della sua arte per bedé, come dire, più di fantasia.
In
effetti in questi ultimi tempi, fra le molte bedé tradotte, spiccano quelle su
argomenti legati alla Storia (soprattutto sulle collane Historica e Historica Biografie
pubblicate da Mondadori Comics) affidate
ad autori italiani. La cosa è gratificante ma ci piacerebbe vederli alla prova anche
su personaggi seriali della bedé, perfino evergreen.
Tanino Liberatore è
arrivato al successo internazionale con Ranxerox, il simpatico cyborg coatto creato in
collaborazione con Stefano Tamburini
e pubblicato prima sulla rivista Cannibale
e poi su Frigidaire. Definito da Frank Zappa il “Michelangelo del fumetto”.
Nella
maturità si dedica all’illustrazione e alla pittura, ma il suo cybercoatto è
rimasto nel cuore dei lettori.
Nel
1993 ha pubblicato in Francia la terza parte di Ranxerox su
testi del regista Alain Chabat,
tradotta tre anni dopo sulla rivista Selen
delle Edizioni 3ntini & C.
L’altro
autore, Lelio Bonaccorso, ha realizzato per Glénat
il volume Le
pére turc, su testi di Loulou
Dedola. Leggendo sul programma della manifestazione catanese che sarebbe
stato ospite di Etna Comics 2018
allo stand Becco Giallo, gli abbiamo
chiesto di portare una copia dell’edizione francese, cosa che, molto
gentilmente, ha fatto.
Il
racconto sulla vita di Mustafa Kemal
detto Ataturk, fondatore del moderno
stato turco, non è la solita stucchevole biografia di un personaggio storico, il
racconto è scorrevole, ha addentellati con le attuali problematiche sul
terrorismo di matrice islamica e si legge tutto d’un fiato. La prova artistica
di Bonaccorso è molto convincente,
per non dire ottima.
Sul
recente vernissage in una grande libreria di Lione, dove è stato presentato il
volume Glénat per una sessione di
firme, l’autore, giustamente soddisfatto, ha riferito che tutte le copie
presenti sono state vendute, un fatto che il proprietario della libreria ha
detto essere avvenuto solo un’altra volta in 35 anni di attività.
In questi
giorni ha partecipato con successo a un tour di dedicacé a Nizza, Narbona e Rochefort, ottenendo un successo di
vendite (e di questo ne siamo contenti per lui) e, soprattutto, un apprezzamento
dei lettori per i temi trattati con profondità nella bedé. Attendiamo da lui
altre belle opere in lingua francese.
Dulcis
in fundo, nella manifestazione catanese è stata organizzata un’interessante
tavola rotonda fra Palumbo e Jean Wacquet, direttore editoriale
delle edizioni Soleil dal 2001. Il
titolo era “Francia-Italia: fumetto a
confronto”.
Dopo le considerazioni di Palumbo
e Wacquet sulle differenze fra i due
mercati abbiamo potuto rivolgere due domande al signor Wacquet. La prima su eventuali cambiamenti avvenuti in Soleil dopo la cessione nel 2011 della
casa editrice da parte del suo proprietario, Mourad Boudjellal, all’editore concorrente Guy Delcourt. Il signor Wacquet
ha risposto che non sono avvenuti cambiamenti perché Delcourt è un editore intelligente e non ha cambiato nulla nella
struttura editoriale già esistente, soprattutto perché funzionava bene.
La seconda
domanda è stata su sue previsioni di crescita nel mercato francese, considerato
che da quasi vent’anni quest’ultimo è in costante crescita. La risposta è stata
che, attualmente, non ci sono segni che lascino prevedere una crisi imminente.
Per quanto riguarda Soleil, va molto
bene la collezione Jeunesse.
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