venerdì 8 marzo 2019

Macherot realista


Forse non tutti sanno che Raymond Macherot, il papà di Chlorophylle (Mignolino e Clorofilla) pubblicato in Italia nel periodo bédé del glorioso Corriere dei Piccoli, in realtà aveva cominciato come disegnatore realista.


Quando si era presentato per collaborare con il settimanale Tintin aveva proposto una storia di ambientazione medioevale con cavalieri e castelli, dal titolo Le Chevalier Blanc di cui aveva scritto anche i testi.


Le Chevalier Blanc vedrà in seguito la luce sul periodico belga, ma con cinque episodi realizzati dai coniugi Funken tra la fine del 1953 e il 1958. I primi due sono anche apparsi in Italia sulla prima edizione del Corrierino-Estate nel 1964.






Sulla base di quelle pagine Macherot comincia così a realizzare alcune brevi storie realistiche di poche pagine, che appaiono su Tintin nella prima metà del 1953.


L’homme qui tua le Diable
(5 tavole) Tintin n.14 del 8/4/1953


Sono episodi autoconclusivi che iniziano direttamente sulla copertina della pubblicazione.


L’odyssée du “Flandre Impériale”
(4 tavole) Tintin n.17 del 30/4/1953


Già nella quarta abbandona lo stile realistico e si cimenta con il genere umoristico, verso cui via via si sente più portato. 


Les perles de la reine
(5tavole) Tintin n.27 del 9/7/1953.
Per nostra, e sua, fortuna un giorno viene sorpreso dall’editore mentre disegna un topino che sgranocchia una carota, per rilassarsi un po’. Da questo evento casuale l’invito a realizzare una serie alla “Disney” ambientata tra i piccoli animali del bosco.


Per sondare il terreno Macherot realizza Mission Chèvrefeuille (Missione Caprifoglio), di cui abbiamo già parlato, ponendo le basi della serie che nel giro di qualche anno lo farà definire il “poeta della bédé”.


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