sabato 6 febbraio 2021

Blueberry 1900


Blueberry 1900 sarebbe dovuta essere l’ennesima serie spin-off sul personaggio creato da Jean Giraud e Jean-Michel Charlier ma per una serie di ragioni, non fu mai realizzata.

Ideata da Giraud all’inizio degli anni novanta, la storia doveva essere ambientata, come si intuisce dal titolo, sotto la presidenza degli Stati Uniti d’America di William McKinley e, in un ruolo comprimario, era prevista la presenza del figlio di Blueberry ormai adulto. Il progetto prevedeva un ciclo composto da cinque album.


In una lunga intervista di Erik Svane e Gerard Förster sul tedesco Zack Dossier 1 - Blueberry und der europäische Western-Comic del 2003, Giraud racconta quello che aveva in mente: «In questa storia Blueberry ha la stessa età che ho ora io  [57 anni]  e vive con gli indiani Hopi. È una sorta di fusione fra Mœbius e Giraud, dal momento che nella storia ci sono stregonerie e sciamani, roba dell’altro mondo. Tutto gira intorno al tentato omicidio del presidente McKinley. Non vi sono né McClureRed Neck. Il presidente McKinley entra in coma e inizia a levitare. Pertanto lo legano al letto affinché non voli via, ma per tutta risposta il giaciglio stesso si solleva. Quindi ora sono costretti a trattenere l’intero letto! Blueberry 1900 si ispira a un sogno lucido che ebbi nei Pirenei nel 1981


Blueberry anziano e dedito all’assunzione di sostanze psicotrope è una caratterizzazione del personaggio che si allontana enormemente da quella originale. Questo rapporto mistico non piacque a Philippe Charlier, figlio di Jean-Michel, che, come possessore del 50% dei diritti, si oppose alla realizzazione del progetto. Conservatore come il padre, a differenza di quest’ultimo non aveva alcuna tolleranza nei confronti delle stramberie di Giraud. In seguito, Philippe Charlier, proprietario della JMC Aventures (la fondazione detentrice dei diritti del padre), Con il fine di proteggere l’integrità creativa e morale del personaggio, portò Giraud perfino in tribunale. Philippe, esasperato dalla vicenda, mal sopportava Giraud anche nei confronti del ciclo di Mister Blueberry. Per questo, però, fu impossibilitato a fermare la realizzazione a causa di un contratto precedentemente stipulato dal padre con Giraud. Philippe riuscì a fermare anche la produzione del film Fort Mescalero, la cui sceneggiatura, scritta da Giraud, prevedeva la partecipazione di Blueberry in alcune scene di carattere psichedelico e di impedire che Giraud utilizzasse queste tematiche nel fumetto western Jim Cutlass, anch’esso ideato da Charlier e Giraud.


Come, poi però vedremo, Giraud riuscì a riciclare alcuni elementi della sceneggiatura del film Fort Mescalero per l’album di Mister Blueberry “hors-série” Apache e per la sceneggiatura del film Blueberry¸ uscito nel 2004, diretto da Jan Kounen, già autore di un documentario sugli effetti psicotropi del peyote. Nella pellicola interpretata da Vincent Cassel, Blueberry affronterà un lungo viaggio psichedelico con la ayahuasca.

La Dargaud non avrebbe comunque stampato la serie Blueberry 1900 prima del completamento della trilogia di Marshal Blueberry che era ad un punto morto per la rinuncia di William Vance.


Nelle intenzioni di Giraud, il fumettista francese Michel Blanc-Dumont sarebbe stato l’autore giusto per disegnare le storie. Il disegnatore di Cartland, nonostante fosse lusingato dell’offerta di Giraud, rifiutò in quanto ritenne la sceneggiatura oltremodo onirica.

Lui stesso fece a Giraud il nome di François Boucq. Questi, che incontrò Giraud in occasione di un evento in onore di un amico comune, era, invece, molto interessato al progetto ma, poi, visti gli impedimenti, dispiaciuto finì per accettare la proposta di Alejandro Jodorowsky per lavorare su Bouncer.


Nonostante l’immutata opposizione di Philippe Charlier, Giraud, in relazione alle dichiarazioni rilasciate nel corso di alcune interviste, sembrò non aver mai abbandonato l’idea di realizzare Blueberry 1900 anche negli ultimi anni della sua vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto interessante. Grazie davvero.
Personalmente, essendo molto più fan di JM Charlier che di Giraud-Moebius (che apprezzo solo come disegnatore agli ordini di Charlier), sono d'accordo con i veti di Philipper Charlier: non si può stravolgere il personaggio di JMC per le passioni "psichedeliche" di Giraud, mi è bastato già il pessimo film francese BLUEBERRY...
Roberto