sabato 28 giugno 2014

Tintin e I falsari


Per molti anni, Hergé e i suoi eredi  (la vedova Fanny e il secondo marito Nick Rodwell) hanno condotto una vera e propria crociata contro i numerosi falsari che, nel corso dei decenni, si sono appropriati, senza alcuna autorizzazione, dell’universo creato da Hergé. Per anni sono circolati nel sottobosco delle vendite numerose opere apocrife su Tintin, Haddock e compagnia bella, pubblicazioni ben note a ogni vero fan del reporter con il ciuffo.





Ricordiamo le numerose versioni erotiche, la realizzazione de L’Alph-Art, ultimo episodio rimasto incompiuto per la scomparsa dell’autore e realizzato da Rodier, oltre a innumerevoli episodi apocrifi (Tintin et le mystére de la Toison d’or), parodie (quella di Roger Brunel su Circus, per esempio), omaggi (la copertina di Tchiize, rivista di Montreal) e reinterpretazioni di scene famose su Tintin (nome storpiato in tanti modi), disegnati alla maniera di Hergé  non solo in Olanda, Belgio, Francia, Svizzera e Canada ma in tutto il mondo.




 




Già nel 1994 circola il catalogo Tintin et les faussaires per Jour de fete/M.Elm, 28 pagine scritte a mano con un elenco di vendita, abbastanza minuzioso, di edizioni pirate sull’universo di Tintin da richiedere per corrispondenza.



Dopo anni di assurde battaglie legali (per esempio celebre quella contro il saggista Bob Garcia), di divieti irrazionali sull’uso di immagini in opere non in linea con le direttive degli eredi e di ostracismo per personalità della cultura francofona, profondamente tintinofile, considerate prima o poi traditrici o persone non gradite per avere espresso pareri contrari a quelli della Fondazione Hergé (costituita dalla vedova e dal marito attuale), forse qualcosa, oggi, si sta smuovendo. E dal momento che su Hergé e la sua creatura si è scritto tanto, tantissimo, forse in maniera esagerata, come neanche per Tex in Italia o Topolino e Superman, c’era solo un aspetto ancora poco approfondito, i falsi, appunto!


A questo ha rimediato la Mediateca Jacques Baumel di Rueil-Malmaison, una cittadina nella cintura parigina raggiungibile con i treni della RER, che dedica un’interessante mostra  aperta dal 14 giugno al 30 agosto e dedicata alle parodie su Tintin, Tint’inconnues en parodies.


In esposizione trasgressioni, imitazioni, parodie e plagi del reporter con il ciuffo riuniti da Alain Jacques Tornare, curatore dell’esposizione et vice-presidente del museo degli Svizzeri nel mondo. È una carrellata di opere, non sempre di qualità e buon gusto, ma sicuramente interessanti perché hanno per tema il più famoso eroe europeo dei fumetti.

[

L’ingresso della mostra è gratuito e c’è un catalogo in vendita a 12 €. Il giorno dell’inaugurazione si è tenuta una tavola rotonda intitolata À qui appartient Tintin?, domanda interessante e fondamentale perché su questo punto ruota la diatriba ultraventennale fra la Fondazione Hergé (proprietaria dei diritti) e il pubblico internazionale che ancora si diverte con le avventure di Tintin e che si ritiene destinatario dell’opera hergeana. Ovviamente, propendiamo per il pubblico e per la libertà di citazione delle immagini disegnate da Hergé!


Nessun commento: