martedì 30 settembre 2014

Da Champignac al Marsupilami


Nel quarto volume dell’Integrale Spirou e Fantasio, pubblicato da Linea Chiara, intitolato Da Champignac al Marsupilami, ci sono due importanti racconti ideati da André Franquin, in cui l’autore mette dei paletti fissi nell’universo dei simpatici protagonisti creando il paese di Champignac e alcuni comprimari che hanno contribuito enormemente a rendere indimenticabile questa BD. 



In C’è uno stregone a Champignac l’azione si svolge nel paesino di Champignac, che diviene sede di alcune delle loro avventure e che non può non richiamare alla nostra memoria il castello di Moulinsart in Tintin e l’altrettanto celebre villaggio degli irriducibili Galli in Astérix. Molti personaggi classici risiedono o vivono le loro avventure in luoghi reali o ricreati con realismo, dovizia di particolari, caratteristiche di verosimiglianza. Questo espediente serve per rendere più credibili le loro avventure, perché il lettore è portato a pensare al proprio eroe come a una persona reale, della porta accanto e seguirne le vicende.
Fa la sua apparizione l’azzeccatissima figura del sindaco baffuto con vestito e bombetta nera, dall’eloquio forbito, vittima innocente degli avvenimenti\scherzi che accadono nel paese, attuale come mai con il suo perenne presenzialismo “elettorale”.


Ma soprattutto si fa la conoscenza con Pacôme Hégésippe Adélard Ladislas, conte di Champignac: la quintessenza del geniale e distratto inventore dalle nobili origini. Il conte diviene, come noto, una presenza costante nella saga, grazie alle sue invenzioni e ai suoi studi sui funghi. Lo scienziato eccentrico nelle sue creazioni e nei suoi modi non è certo un’idea originale di Franquin: è un comprimario classico nella letteratura popolare, e accompagna molti grandi personaggi della BeDé (il professeur Tournesol in Tintin, Panoramix in Asterix). In questo episodio Franquin, sganciatosi ormai dall’impianto di Rob-Vel e Jijé,  comincia a definire le basi del suo mondo “Spirou e Fantasio” - luoghi e ambientazione, comprimari e caratteristiche -  proprio come ha fatto Hergé qualche anno prima nel Tesoro di Rackham il rosso!


Il secondo episodio è Spirou e gli ereditieri. Anche se lo stile grafico di Franquin non ha ancora raggiunto quella maturità di espressione che lo ha reso giustamente popolare, collocandolo fra i quattro nomi “sacri” della BD belga (gli altri sono Hergé, Jijé e Jacobs), il racconto, per alcuni motivi, è fondamentale nell’epopea del simpatico groom e del suo amico.
Intanto si allarga l’universo dei personaggi che circondano Spirou e Fantasio con la prima apparizione del perfido cugino Zantafio, antagonista sul genere di Olrik o Rastapopulos, con baffetti e capelli neri.


Fondamentale è l’irruzione sulla scena dello straordinario animale Marsupilami e già solo questi sarebbero motivi di grande importanza, però ulteriore interesse è dato dal fatto che l’episodio rappresenta il prototipo cui l’autore farà riferimento per Gaston Lagaffe e le sue strepitose gag. Infatti Franquin sviluppa maggiormente il personaggio di Fantasio, che crea invenzioni assurde e inutili alla Archimede Pitagorico o meglio alla Gaston: a un certo punto della saga, l’autore, non potendo più accentuare nei racconti la folle esuberanza di Fantasio, è costretto a creare un nuovo personaggio con quelle caratteristiche, Gaston!



Inoltre, c’è un’esilarante scena fra Fantasio e il notaio Mordicus che prelude al tormentone delle gag fra Gaston e la sua vittima ideale, Monsieur De Mesmaeker. Guardando le vignette si nota una certa indecisione, un poco surreale, dell’autore nel disegnare lo sfondo della scena, perché in molte la poltrona  in cui è sdraiato il notaio sembra addossata a una parete della stanza, mentre in alcune aggiunge una linea verticale (sempre in posizioni diverse rispetto allo sgabellino che sostiene il piede malato, forse di gotta, del notaio) e un battiscopa che lasciano intuire un angolo convesso nella stanza (tipo angolo di un corridoio). Quisquilie, certamente, quello che importa è l’esilarante trovata. Le fattezze del notaio non possono non fare venire alla mente il fantasmagorico e fracassone Achille Talon di Greg, pubblicato anni dopo su Pilote.


Altri motivi di interesse nel racconto sono che Franquin inizia a disegnare mezzi meccanici più veritieri (per esempio, la Maserati) e il mobilio più simile a quello moderno dell’epoca.
Per definire meglio l’universo di Spirou, l’autore crea anche la Palombia, nazione sud-americana in cui si svolgeranno altre avventure dei nostri eroi. Zantafio diventa dittatore di Palombia, come Alcazar di San Theodoros!


Una piacevole curiosità è che Franquin ha disseminato nel racconto alcune caricature di colleghi famosi. Il primo, come sottolineato anche nel testo redazionale di Patrick Pinchart e Thierry Martens, è Yvan Delporte, capo redattore della rivista Spirou dal 1955 al 1968, collaboratore di Peyo (Puffi), René Hausman (Saki), Gérald Forton (Alain Cardan), Jean Roba (La Rimbambelle), Jidéhem (Starter) e del medesimo Franquin, con cui condivide dal 1977 la responsabilità di Le Trombone illustré, supplemento di Spirou rivolto ad un pubblico più adulto. Delporte è rappresentato come uno smilzo giovane barbuto sullo sfondo della sesta vignetta di pagina 80 del volume.

Non sono state rilevate, invece, dai redattori del testo iniziale le caricature di Hergé e Jacobs, i due grandi autori della settimanale Tintin dell’editore concorrente Leblanc.


Il primo è riprodotto in due vignette di pagina 92, nel colloquio in un bistrot fra Zantafio e un meccanico, le cui fattezze sono quelle di Hergé.


Il secondo è raffigurato nelle vesti del direttore della Turbot a pagina 103, 104 e 108 del volume.

lunedì 29 settembre 2014

Vetrina del 29 settembre 2014

Uscite della settimana
(I titoli in verde sono inediti in Italia)


Blueberry 6, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport


Marshall Blueberry (Marshall Blueberry, Dargaud)
di Jean-Michel Charlier (t) e Jean Giraud
1 - Su ordine di  Washington (Sur ordre de Washington, 1991)
2 - Missione Sherman (Mission Sherman, 1993)


Ric Roland 17, I Fumetti de La Gazzetta Dello Sport


Ric Roland (Ric Hochet, Le Lombard)
di André-Paul Duchâteau (t) e Tibet (d)
14 - Il tranello del boia (Ric Hochet contre le bourreau, 1972)
31 - Traditore suo malgrado (K.O. en 9 rounds: Le traître malgré lui)
storia breve del 1977


Historica 24, Mondadori Comics


Eleonora d’Aquitania (Les reines de sang - Aliénor, Delcourt)
di Simona Mogavino e Arnaud Delalande (t) e Carlos Gomez (d)
1 - Eleonora d’Aquitania (Aliénor, la Légende noire 1, 2012)
2 - Eleonora d’Aquitania (Aliénor, la Légende noire 2, 2013)
3 - Eleonora d’Aquitania (Aliénor, la Légende noire 3, 2014)


Giornalino 38, Periodici San Paolo

Tibo e Tumo (Tib et Tatoum, Glénat)
di Grimaldi (t) e Bannister (d)
tavola (Mon dinosaure a du talent!, 2013)


Animali Marini (Les animaux marins en bande dessinée, Bamboo)
di Christophe Cazenove (t) e Jytéry (d)
Animali marini (Les animaux marins en bande dessinée, 2013)
tavole


LancioStory 39, Editoriale Aurea

L'aquila senza artigli (L'aigle sans orteils, Dupuis)
di Lax (t/d)
4a parte (2005)

La porta di Brazenac (La porte de Brazenac, Dargaud)
di Leo e Rodolphe (t) Patrick Pion (d)

4a parte (2014)


L'ambulanza 13 (L'ambulance 13, Bamboo)
di Patrick Cothias e Patrice Ordas (T) e Alain Mounier (d)
4 - Morte senza nome (Des morts sans nom, 2014) 1a parte


Skorpio 40, Editoriale Aurea

Lupo della pioggia (Loup de Pluie, Dargaud)
di Jean Dufaux (t) e Ruben Pellejero (d)

1 - 3a parte (Tome 1, 2012)


Bruce J.Hawker (Bruce J.Hawker, Le Lombard)
di André-Paul Duchâteau (t) e William Vance (d)
5 - Tutto o niente (Tout ou rien, 1988) 1a parte

La gioventù di Blueberry (La jeunesse de Blueberry, Dargaud)
di François Corteggiani (t) e Michel Blanc-Dumont (d)
18 - 1276 anime (1276 âmes, 2009) 4a parte

Vasco (Vasco, Le Lombard)
di Gilles Chaillet (t/d)
21 - Il clan Mac Douglas (Le clan Mac Douglas, 2005) 4a parte


Ancora in edicola


Collana Prima 6, Mondadori Comics

Wika (Wika, Glénat)
di Thomas Day (t)  e Olivier Ledroit (t/d)
1 - Wika e la furia di Oberon (Wika et la fureur d'Obéron, 2014)


Collana Fantastica 8, Mondadori Comics

Horlemonde (Horlemonde, Les Humanoïdes Associés)
di Patrick Galliano (t) e Cédric Peyravernay (d)
1 - Le strade d'Almagiel (Les voies d'Almagiel, 2008)
2 - Le Idre d'Argolide (Les Hydres d'Argolide, 2013)


LineaChiaraBeDé 4, RW - Linea chiara


Trent (Trent, Dargaud)
di Rodolphe (t) e Leo (d)
7 - Miss (Miss, 1999)
8 - Piccolo Trent (Petit Trent, 2000)


Cosmo Color Extra 7, Editoriale Cosmo

3 leggende (3 souhaits, Drugstore)
di Mathieu Gabella (t) e Paolo Martinello (d)
1 - La lampada e l'assassino (L'assassin et la lampe, 2010)


Serie blu 24, Editoriale Cosmo

Gil St.André (Gil St.André, Glénat)
di Jean-Charles Kraehn (t/d)
9 - Eredità di sangue (L'héritage sanglant, 2010)
10 - L'inganno (Jeu de dupes, 2012)
11 - Una ballata d'africa ( Ballade africaine, 2013)


Serie gialla 24, Editoriale Cosmo

I pionieri del Nuovo Mondo (Les pionniers du Nouveau Monde, Glénat)
di Jean-François Charles (t) e Ersel (d)
13 - Sentieri pericolosi (Les chemins croches, 2001)
14 - Le paludi della morte (Bayou Chaouïs, 2003)


Serie grigia 4, Editoriale Cosmo

Hans (Hans, Lombard)
di André-Paul Duchâteau (t) e Kas (d)
10 - La nebbia arcobaleno (Le péril arc-en-ciel, 1998)
11 - Il segreto del tempo (Le secret du temps, 1999)
12 - Il paese degli abissi (Le pays des Abysses, 2000)


Serie nera 10, Editoriale Cosmo

Empire (Empire, Delcourt)
di Jean-Pierre Pécau (t) e Igor Kordey (d)
1 - Il generale fantasma (Le Général fantôme, 2006)
2 - Lady Shelley (Lady Shelley, 2007)
3 - Operazione Overlord (Opération Suzerain, 2007)


Serie rossa 23, Editoriale Cosmo

I sentieri di Malefosse (Les chemins de Malefosse, Glénat)
di Daniel Bardet (t) e François Dermaut (d)
10 - La mano sinistra di Dio (La main gauche de Dieu, 2000)
11 - Fiamme sull'acqua (Le feu sur l'eau, 2002)
12 - La parte del diavolo (La part du diable, 2004)


Serie verde 13, Editoriale Cosmo

I Cavalieri del cielo (Les Écluses du ciel, Glénat)
di Rodolphe (t) e François Allot (d)
5 - Lande bianche (Le pays blanc, 1990)
6 - Tombelaine (Tombelaine, 1991)
7 - Tiffen (Tiffen, 1994)


AureaComix 53, Editoriale Aurea

Alpha (Alpha, Le Lombard)
di Youri Jigounov (t) e Chris Lamquet (d)
12 - Un giretto con Malcom (Petit tour avec Malcolm, 1997)


Garfield 28, Editoriale Aurea

Nelson (Nelson, Dupuis)
di Christophe Bertschy (td)
tavola

Oggy e i maledetti scarafaggi (Oggy et les cafards, Dargaud)
di Aranega (t) e Frévin (d)
storia breve

Le Elfe (Les Elfées, Dargaud)
di Serge Carrère e Weissengel (t) e Dollphane (d)
puntata (tome 1, 2008)

Il Piccolo Spirou (Le Petit Spirou, Dupuis)
di Tome (t) e Janry (d)
tavola

Melusina (Mélusine, Dupuis)
di François Gilson (t) e Clarke (d)

tavole



sabato 27 settembre 2014

Doppio finale per Ric Roland


Alla fine del 1970, Tibet fu ricoverato d’urgenza in ospedale purtroppo vittima di un infarto. In quel periodo il simpatico disegnatore belga stava per ultimare la quattordicesima storia del suo giornalista-poliziotto: Ric Hochet contre le bourreau. Per non interrompere la pubblicazione settimanale sulla rivista Tintin, la direzione del giornale decise di affidare a Christian Denayer, all’epoca assistente di Tibet, il compito di portare a termine l’episodio. Denayer non se lo fece dire due volte, accettò l’incarico e, con le pagine rimanenti della sceneggiatura scritta da André-Paul Duchâteau, disegnò le ultime quattro tavole della storia. (Tintin ed. belga n.50 e 51 del 1970). Il risultato, per quanto apprezzabile, era comunque lontano dallo stile inconfondibile del disegnatore titolare. Così, un anno più tardi, per l’uscita in album della storia, Tibet, finalmente ristabilitosi, decise di ridisegnare completamente le quattro «planches» in questione per rendere il prodotto più omogeneo dal punto di vista grafico e per venire incontro alle richieste dei lettori più attenti che, notata la differenza, avevano scritto alla redazione della celebre rivista chiedendo spiegazioni.

In un’intervista rilasciata in seguito, l’autore belga ebbe a dire: «… Denayer è stato molto gentile e coraggioso, ha fatto quello che poteva seguendo scrupolosamente il testo di Duchâteau. Lavorare ai propri personaggi è un impegno non facile, ma riprendere improvvisamente quelli di altri è ancora più ostico ... mi tolgo tanto di cappello! …»



L’edizione italiana de La trappola del “boia” (Albi Ardimento anno III  n. 5 1971), precedendo l’uscita del volume francese che avvenne solo nel mese di febbraio del 1972, fu pubblicata inevitabilmente con il lavoro di Denayer. Gli appassionati del personaggio, con la nuova stampa nella Collana Giallo della Gazzetta dello Sport n. 17, in edicola il  30 settembre, potranno finalmente apprezzare la versione «all-Tibet» finora inedita. 

Attenzione:
Le due versioni delle quattro tavole dell'avventura raccontano, ovviamente il finale della storia. Se ne consiglia la visione solo dopo averla letta!

  

Ric Hochet contre le bourreau

Tintin ed.belga dal n.31 al n.71 del 1970

album Éditions du Lombard, 1972


La trappola del boia

Albi Ardimento anno III  n. 5 del 1971


disegni di Denayer

 




 

Il tranello del boia

Collana Giallo della Gazzetta dello Sport n. 17 del 2014


disegni di Tibet 





giovedì 25 settembre 2014

Il (breve) ciclo di Marshal Blueberry


Nel 1989, scompare, purtroppo, Jean-Michel Charlier, il più noto scrittore belga di fumetti avventurosi. Prima della scomparsa è riuscito a concludere la serie di Blueberry con la riabilitazione definitiva del nostro eroe, a suo tempo accusato di aver intascato l’oro dei confederati. Rimasto solo, Giraud prende possesso completamente della serie e scrive il soggetto per uno spin-off, Marshal Blueberry.


Gli avvenimenti sono situati in Arizona, novembre 1868, cronologicamente fra Le general Tete Jaune e L’homme a l’etoile d’argent, come sottolinea il breve testo introduttivo nella pagina che precede l’inizio della storia, con la dedica dell’album a Charlier. Il volume è pubblicato dalla Alpen Publishers, che in quegli anni aveva preso in carico il personaggio dopo Dargaud, Fleurus\Hachette e Novedi.


I disegni del primo episodio Sur ordre de Washington (1991) sono affidati a William Vance (Bruno Brazil, XIII, Bruce J. Hawker), uno dei migliori autori belgi di fumetti avventurosi. E in effetti l’accoppiata Giraud-Vance, testimoniata dalla firma congiunta in molte tavole del racconto disegnate da Vance, si rivela vincente.


Troviamo, dunque, un Bleuberry che, ancora una volta, accorre in aiuto del generale Sherman per risolvere dei problemi fra bianchi e nativi americani, in questo caso una rivolta di ribelli guidati da Chato, che arriva a mettere a ferro e fuoco Fort Navajo. Il tutto nasce da un traffico di armi vendute agli indiani che Sherman vuole sopprimere e per questo incarica il nostro di andare presso la cittadina di Heaven per scoprire qualcosa in merito. Il cattivo venditore di armi e di alcool ai nativi si chiama Alfred E. Newman. Il nome ricorda molto quello del famoso Alfred E. Neuman, personaggio tormentone della rivista satirica Mad: un omaggio di Giraud a quello straordinario gruppo di autori statunitensi? Verosimilmente, siamo propensi a crederlo!



Nella seconda vignetta della settima tavola una perla di saggezza nelle parole del capo indiano Vecchio Granchio: “A che serve la saggezza in un mondo che va verso la follia?”.


Nel secondo episodio, Mission Sherman (1993), è accreditato Thierry Smolderen come adattatore della storia, vedremo poi perché. Blueberry giunge nella cittadina di Heaven, dove entra in contatto con i maggiorenti, più o meno in combutta con il trafficante d’armi Carmody e la bionda moglie, la cattiva Jessica Harper. A questo proposito c’è da notare la sua omonimia con il nome della scrittrice e cantante, indimenticabile protagonista di film, fra cui Il fantasma del palcoscenico di Brian De Palma e Suspiria di Dario Argento. Coincidenza? Omaggio? Non sappiamo, possiamo solo dire che la reale Jessica Harper nel 2011 ha inciso un brano country di 2 minuti intitolato “Strawberry, Blueberry”! Caso fortuito?



Un’altra presenza femminile di rilievo nel racconto è la bruna Tess Bonaventura, avvenente suffragetta che, similmente a miss Marsh in L’homme a l’etoile d’argent, sembra essere l’unica non compromessa con la corrotta casta cittadina e che si rivelerà una partner di tutto rispetto per il nostro, aiutato in questo episodio anche dal fedele Red Neck, inviato in soccorso provvidenziale da Sherman (oltre che da Giraud). Da notare nell’episodio la presenza di donne discinte, segno dei tempi che cambiano.


La trama compete con quelle della migliore tradizione cinematografica, con inseguimento indiano di una diligenza, un attacco a Fort Navajo, imboscate, sparatorie: il tutto reso gradevole dallo stile graficamente perfetto e pulito di Vance, che stride con quello “barocco” e tormentato di Giraud. I primi piani dei volti sono da antologia.


Per l’ultimo episodio della serie i lettori devono aspettare ben 4 anni, quando, nel 1997, esce Frontière sanglante per la Dargaud, poiché nel frattempo la Alpen ha ceduto i diritti alla Dupuis che, a sua volta, li ha ritornati alla Dargaud chiudendo il cerchio!
Il disegnatore non è più Vance, bensì Michel Rouge, artista che imita molto gli stili di Blanc-Dumont e del medesimo Giraud.


Sul cambio di mani il medesimo Vance, in un’intervista di Jean-Pierre Fuéri sul n. 51 del magazine Bo-Doï (2002), dice: «È Guy Vidal, allora agli Humanos [Humanoïdes Associés] che mi ha presentato Jean Giraud, che è arrivato con una storia sotto il braccio. Mi è piaciuta. Ma Giraud aveva scritto un romanzo più che un soggetto. Occorreva fare una riduzione, i dialoghi. Giraud pensava di fare l’avventura in due volumi. Io ne ho proposti tre. Ho fatto dunque il primo, Marshal Blueberry, in cui tutta l’azione si svolge a Fort Navajo. In seguito non ho più voluto fare tutto il lavoro. Non avevo troppo tempo a disposizione, né tanta voglia di fare il lavoro altrui. È Thierry Smolderen che si è accollato questo compito. In seguito la cosa ha funzionato. Nel frattempo Dargaud ha ricomprato i diritti di Blueberry. Giraud ha rifiutato una parte del testo di Smolderen e ha riscritto il soggetto. Alla fine non ho sentito più questo terzo volume e ho gettato la spugna.»


Il ciclo finisce con la punizione dei colpevoli, ovviamente. C’è una scena romantica fra il nostro e miss Tess, con vignetta sul sorgere del sole che lascia intuire ai lettori una lunga notte di passione fra i due, confermata nella tavola successiva in cui si vede la ragazza ignuda a letto, mentre il nostro se ne va.


Il rapimento di Tess da parte dei cattivi, che propongono uno scambio, è un punto debole nella trama ideata da Giraud in quanto l’idea è ripresa di peso da L’homme a l’etoile d’argent. Invece si nota un maggior coinvolgimento dei cittadini allo svolgimento della trama, impostazione che sarà sviluppata ancora di più nel ciclo di Mister Blueberry.
Da notare, infine, in quarta di copertina dei tre volumi un Blueberry in borghese con tanto di stella sul petto firmato Vance, che sostituisce quello abituale firmato Gir, solo che nel primo è a destra e l’elenco dei titoli pubblicati a sinistra, mente nei rimanenti due il personaggio è a sinistra, anche specularmente) e i titoli sono a destra.


I tre episodi sono stati tradotti negli anni passati dalla Comic Art e dall’Editoriale Aurea e attualmente dalla Gazzetta dello Sport.


Marshal Blueberry


1 - Sur ordre de Washington (Alpen Publishers, 1991)
Testi di Jean Giraud, disegni di William Vance

- Su ordine di Washington
Comic Art 117, editrice Comic Art 1994
L’Eternauta Presenta 196, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.49 al n.52 del 2012, Editoriale Aurea;
Collana Western n.6, Gazzetta dello Sport 2014

2 - Mission Sherman (Alpen Publishers, 1993)
Testi di Jean Giraud e Thierry Smolderen, disegni di William Vance

- Missione Sherman
L’Eternauta Presenta 166, editrice Comic Art 1997
L’Eternauta Presenta 197, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.1 al n.4 del 2013, Editoriale Aurea
Collana Western n.6, Gazzetta dello Sport 2014

3 - Frontiere sanglante (Dargaud, 1997)
Testi di Jean Giraud, disegni di Michel Rouge

- (La) frontiera insanguinata
L’Eternauta Presenta 198, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.5 al n.8 del 2013, Editoriale Aurea
Collana Western n.7, Gazzetta dello Sport 2014