venerdì 27 febbraio 2015

La satira nella Bande Dessinée - parte prima


In Francia esiste una lunga tradizione editoriale che lega satira, umorismo e BD e che risale ai primi passi del fumetto in quel paese. Impossibile citare tutti gli autori che hanno contribuito a imporre questo genere ancora molto di moda, ognuno di loro meriterebbe un discorso a sé: Doré, Caran D’Ache, Nadar, Wolinski, Reiser, Siné, Sempé, Gotlib, Bretécher, Lauzier, Vuillemin, ecc..
Durante il Secondo Impero, nei kiosques parigini ottennero un lusinghiero successo i periodici satirici illustrati da precursori della satira moderna, con storie che mettevano alla berlina gli ottusi e i potenti dell'epoca.





Capofila degli editori fu Charles Philipon con le riviste La Caricature (1830), il cui caporedattore era il visionario Albert Robida e collaboratore Emmanuel “Caran d’Ache” Poiré, e Le Charivari (1832), cui collaborò Honoré-Victorien Daumier.



Le Journal amusant (1848) annoverava tra i suoi collaboratori il medesimo Philipon, Adrien Gaspard-Félix “Nadar” Tournachon, e il giovane Gustave Doré; costui pubblicò nel 1854 una Histoire dramatique, pittoresque et caricaturale de la Sainte Russie, immaginaria rappresentazione della Russia zarista.


Buon successo ottenne la rivista satirica Le Chat Noir (1882), dal nome dell’omonimo cabaret parigino, di Robert Salis, che fra i collaboratori includeva Caran d’Ache e Henri de Sta (Henri di Saint-Alary), con le sue incisive storielle sull'epopea napoleonica.


Nel 1889, l’editore Armand Colin pubblicò Le Petit Français illustré (1889), settimanale per ragazzi celebre per le due pagine a colori, inserite nel 1900, con le esilaranti tavole sulla vita dei francesi de La Famille Fenouillard, Les malices de Plick et Plock, Les facéties du sapeur Camembert e Vie et mésaventures du savant Cosinus, tutte create dall’inventiva di Georges “Christophe” Colomb.




Nel 1908, gli intraprendenti fratelli Georges e Charles Offenstadt fondarono la casa editrice Societé Parisienne d’Édition (SPE), con cui pubblicarono L’Épatant, divenuto in breve il più celebre illustrato dell'epoca, caratterizzato da un umorismo piuttosto grossolano, da caserma. Famose le avventure anarcoidi dei simpatici Les Pieds Nickelés di Louis Forton, soprannome con cui erano chiamati tre ribaldi amici dagli altisonanti nomi di Croquignol (dal grande naso), Ribouldingue (il barbuto) e Filochard (cieco di un occhio), in perenne rivolta contro la società benpensante dell'epoca.


Nel 1944, Edmond-François Calvo disegnava La Bête est mort, una patriottica satira animaliera sull’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, su soggetto di Victor Dancette e Jacques Zimmermann: ovviamente la Bestia era Hitler!




Negli anni Cinquanta ebbero un grande successo gli umoristi Maurice “Siné” Sinet, Yvan “Chaval” Le Louarn, Jean-Jacques Sempé e Raymond Peynet (forse non tutti sanno che i suoi celebri Les Amoureux iniziarono come striscia giornaliera sui quotidiani), le cui vignette iniziarono a essere pubblicate anche su quotidiani e settimanali d’informazione.
Nel 1953 uscì la rivista artistico-letteraria Bizzarre, ispirata dal surrealismo, fra i cui collaboratori troviamo Siné, Chaval, Roland Topor, Jean-Michel Folon, Georges Wolinski, Francis Lacassin (Club des bandes dessinées, 1962), François Caradec (I primi eroi, Garzanti, 1962).


Dobbiamo, però, arrivare agli anni Sessanta, segnati da profondi mutamenti nei costumi e nella cultura della società francese, per trovare nelle BD una ricerca tematica più approfondita, con introduzione di argomenti idonei a un pubblico più smaliziato e adulto: razzismo, femminismo, ecologia, politica, sesso, il tutto rivisitato anche sotto un aspetto umoristico e satirico.


Dopo un iniziale e tormentato periodo, l’ebdomadario francese Pilote, nato nel 1959, fu acquistato dall’editore Dargaud, il quale impose come caporedattori del settimanale il soggettista di storie avventurose Jean-Michel Charlier e l’umorista René Goscinny.





Sotto la loro guida il periodico incarnò il simbolo del rinnovamento qualitativo della BD francese divenendo un fatto di costume, grazie anche a una crescente notorietà al di fuori del ristretto ambito degli abituali lettori di fumetti.






Celebri le serie umoristiche pubblicate: quelle scritte da Goscinny con Albert Uderzo (Astérix et Obélix), Marcel “Gotlib” Gotlieb (Les Dingodossiers) e Sempé (Le petit Nicholas), senza dimenticare l’irriverente Rubrique-à-Brac del solo Gotlib, il parigino fracassone Achille Talon di Michel “Greg” Regnier, e l’onirico e surreale Philemon di Frédéric Othon Théodore "Fred” Aristhides. 



Nel settembre 1960 uscì il mensile satirico Hara-Kiri, delle Éditions du Square, creato da François Cavanna e da Georges “Professor Choron” Bernier con direttore Fred. Nelle intenzioni il giornale satirico doveva capovolgere i canoni del giornalismo con il suo umorismo graffiante e nichilista.



Il primo numero di 64 pagine in piccolo formato, con copertina di Fred, direttore artistico, testi di Cavanna e altri, disegni di Fred, di Jacques Lob e dell’incredibilmente corrosivo Jean-MarcJiem” Reiser, fu venduto porta a porta. Dal n.7 la testata divenne Hara-Kiri, journal bête et mechant, sottotitolo adottato dalla redazione e ripreso da una frase di una falsa lettera scritta da Cavanna che si proclamava un lettore scontento e che in sostanza diceva: «Voi siete scemi. E non soltanto scemi ma anche cattivi».



Agli inizi del 1962 giunsero a rinfoltire i ranghi dei disegnatori una generazione di formidabili autori che avrebbero contribuito a dare lustro alla satira e alla BD: Jean “Cabu” Cabut, George “Gebé” Blondeaux, Topor, Wolinski, Claude Serre, seguiti da Guy Pellaert, Bernard Willem “Willem” Holtrop, Henri “Delfeil du Ton” Roussel, Guy “Dimitri” Mouminoux, Jean “Moebius” Giraud e Reiser, tutti autori più giovani di Cavanna, portabandiera di un umorismo originale, dissacratorio, violento e anarcoide.


Per lui essi ebbero sempre profondo rispetto e riconoscenza, poiché lasciò loro ampia libertà di scelta sugli argomenti da trattare nelle proprie tavole. A metà degli anni Sessanta la rivista raggiunse tirature da capogiro, 250.000 copie, divenendo un fatto culturale di costume che ha inciso profondamente nella storia della BD francese.


Nel medesimo anno, sulla rivista V Magazine, Jean-Claude Forest creò le avventure erotico-spaziali dell’avvenente Barbarella: la satira e l’erotismo contenuti nella trama, esaltati dalla grafia surreale dell’autore resero il personaggio capostipite di una lunghissima schiera di seducenti eroine nel fumetto mondiale.



Su Pilote il caustico Le grand Duduche di Cabu focalizzò umoristicamente l’attenzione sulle intemperanze dei giovani liceali francesi.



mercoledì 25 febbraio 2015

La giovinezza di Blueberry, le ultime storie


Dopo il ciclo della Jeunesse in quattro volumi disegnato da Michel Blanc-Dumont inizia una sequenza di racconti in due volumi su testi sempre di François Corteggiani, dove ancora una volta Allan Pinkerton si rivela la figura chiave della serie per escogitare piani che garantiscano la supremazia dell’Unione.


Nel secondo ciclo, infatti, ordina a Mike e ai suoi due partner, il sergente Grayson e Homer, di andare a recuperare Richard Jordan Gatling, l’inventore della mitragliatrice che da lui prende nome, fatto prigioniero dai Confederati per costringerlo a inventare nuovi tipi di armi per il Sud.


Con il trio c’è anche l’agente segreto William Baumhoffer, fedele a Pinkerton, un personaggio ormai ricorrente, che sembra scavalcare Mike nelle decisioni da prendere e nell’aiutalo nei momenti di bisogno. Gli autori sembrano voler quasi ridurre Mike a un comprimario.


L’idea di far passare i protagonisti nel Messico, invaso dall’esercito francese guidato dall’arciduca Maximilien, inviato da Napoleone III per conquistare un impero nell’America latina, è valida. E, di fatto, Mike si scontra con un distaccamento dell’esercito invasore.
Fra i rapitori di Gatling spicca Snake, un pistolero sudista senza scrupoli e pietà.


C’è anche una bella messicana, Soledad San Miguel, che alcuni anni dopo gli eventi narrati darà alla luce un bambino di nome di Doroteo Arango, più noto come Pancho Villa, il quale, come Corteggiani si premura di avvertire i lettori in una vignetta, incontrerà molto tempo dopo un Blueberry invecchiato, per ricollegarsi al terzo episodio della serie Los Gringos scritta da Jean-Michel Charlier.


14 - Le boucher de Cincinnati (Dargaud, 2005)

- Il macellaio di Cincinnati
volume Alessandro Editore 2005
Skorpio dal n.23 al n.26 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 23, Gazzetta dello Sport 2015


15 - La sirène de Veracruz (Dargaud, 2006)

- La sirena di Veracruz
volume Alessandro Editore 2006
Skorpio dal n.27 al n.30 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 24, Gazzetta dello Sport 2015




Il terzo ciclo riporta Mike e i lettori nel pieno della guerra civile con scene di battaglia fra Nord e Sud ben realizzate. Il racconto stavolta verte sulle origini indiane del sergente Grayson e su un treno carico d’oro proveniente dalle succursali londinese e parigina della banca Rothschild. Nel racconto entrano in gioco anche il presidente Lincoln e la fine ingloriosa della Nazione Cherockee.



16 - 100 dollars pour mourir (Dargaud, 2007)

- 100 dollari per morire
volume Alessandro Editore 2007
Skorpio dal n.31 al n.33 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 24, Gazzetta dello Sport 2015


17 - Le sentier des larmes (Dargaud, 2008)

- Il sentiero delle lacrime
volume Alessandro Editore 2009
Skorpio dal n.34 al n.36 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 25, Gazzetta dello Sport 2015



Il quarto ciclo vede sempre Pinkerton tirare le fila di un impresa per salvare la nipote del generale Sheridan rapita dai sudisti. Del salvataggio sono incaricati l’agente Baumhoffer e Mike. Nel corso del racconto incontriamo un giovane generale Custer.





18 - 1276 âmes (Dargaud, 2009)

- 1276 anime
volume Alessandro Editore 2009
Skorpio dal n.37 al n.40 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 25, Gazzetta dello Sport 2015


19 - Redemption (Dargaud, 2010)

- 1276 anime
volume Alessandro Editore 2010
Skorpio dal n.41 al n.44 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 26, Gazzetta dello Sport 2015



L’ultimo volume (per ora) è imperniato sulla battaglia di Gettysburg, in cui Mike, ancora una volta, sembra una foglia al vento che svolazza da un campo all’altro con una fortuna sfacciata. Le tavole di Blanc-Dumont sulle scene di guerra sono da manuale. La copertina è una reinterpretazione di quella del primo volume di Giraud sulla Jeunesse.


20 - Gettysburg (Dargaud, 2012)

- 1276 anime
volume Alessandro Editore 2012
Skorpio dal n.37 al n.40 del 2014, Editoriale Aurea
Collana Western 26, Gazzetta dello Sport 2015


A nostro giudizio Corteggiani avrebbe potuto tranquillamente ridurre la lunghezza dei cicli perché Blanc-Dumont ha utilizzato grandi vignette su tre strisce per pagina, con molte scene mute che dilatano l’azione; fortunatamente l’arte del disegnatore supplisce a questa “furberia”.



In una delle tante interviste, Blanc-Dumont risponde così alla domanda su Blueberry e Jonathan Cartland quali personaggi agli antipodi:
"All’epoca in cui Laurence Harlé e io abbiamo creato Cartland, avevamo un vero desiderio di raccontare una storia vicina ai temi di Corvo Rosso non avrai il mio scalpo o il Piccolo grande uomo. Mentre Gir ha iniziato negli anni Sessanta in piena età d’oro del western. È questa differenza di culture che ha determinato le nostre differenze. Alle referenze cinematografiche, librarie e iconografiche si aggiungevano le preoccupazioni della fine degli anni Settanta: la guerra, l’ecologia, l’incomprensione razziale e lo shock delle culture. Ma il western al cinema è sempre il riflesso dell’epoca in cui è girato. Non è un caso se Piccolo grande uomo è stato girato durante la guerra del Vietnam."


Ribadiamo la sottile delusione per come è stato realizzato il seguito di un personaggio icona della BD francese, anche se non era facile raccogliere l’eredità di Charlier e Giraud. Ci auguriamo che in futuro siano scelti autori (Boucq, Rouge, Jodorowsky, per esempio) che sappiano dare una (ri)scossa al nostro Mirtillo favorito.