Nella
cronologia di Blueberry,
l’episodio L’homme
à l’etoile d’argent (1969) costituisce un caso a sé, perché è
l’unico one-shot della saga, interlocutorio fra il primo ciclo sulle guerre
indiane e il secondo sulla ferrovia. Charlier
mostra l’eroe che, momentaneamente smessi gli abiti militari, è richiesto dai
pavidi maggiorenti della cittadina di Silver Creek, dominata dalla banda di Sam
Fass, nome che ricorda quello del fuorilegge rapinatore di treni e banche Sam
Bass [1851-1878]. Nominato sceriffo deve riportare la legge, in un clima da Mezzogiorno di fuoco, scontrandosi con
i componenti della banda e con la popolazione imbelle e\o connivente della
cittadina, con l’eccezione della solita maestrina coraggiosa, miss Marsh, e del
giovane Sunny (in originale Dusty). Con il loro aiuto e quello del fedele ubriacone
Jimmy Mac Clure, Blueberry sconfigge
la banda riportando l’ordine nella città, allontanandosi alla fine come Alan
Ladd nel film Shane (Il cavaliere della
valle solitaria), lasciando il cuore infranto della maestrina.
Non
mancano un giudice corrotto, il barista complice, le scazzottate e i duelli dentro
e fuori dal saloon, le scene nella prigione, insomma tutta la tipica tematica
di questo genere di racconti. Nell’episodio Giraud inizia a costruire meglio l’impaginazione delle vignette,
riuscendo, pian pianino, a distaccarsi dagli insegnamenti di Jijé, anche se ancora non sembra
padroneggiare bene il disegno dei volti dei personaggi, le cui fattezze, spesso,
risultano differenti da una tavola all’altra, come dimostra il volto del
giudice, che solo nelle ultime pagine acquista chiaramente la fisionomia
dell’attore Charles Laughton.
6. L'homme à
l'étoile d'argent
Pilote dal n.337 del 07/04/1966
al n.360 del 15/09/1966
Album Dargaud nel 1969
La ferrovia
L’epopea
western deve gran parte del suo fascino anche alla conquista degli immensi
territori inesplorati, che furono collegati alle grandi città costiere grazie
alle costruzione delle reti ferroviarie, con tutti i problemi derivati
dall’attraversamento dei territori indiani. E uno sceneggiatore attento quale era
Charlier non poteva non inserire Blueberry
in un simile contesto.
Il risultato furono quattro episodi: Le cheval de fer (1970), L’homme au poing d‘acier (1970), La piste des Sioux (1971) e Le general Tete Jaune (1971). In essi viene raccontata la storia della costruzione di una linea transcontinentale, la Union Pacific, attraverso la terra dei Sioux. I disagi derivati dalla costruzione della strada ferrata sulla popolazione pellerossa, accentuata dagli incidenti creati ad arte dalla concorrente Central Pacific, scatenano una loro feroce reazione guidata da Toro Seduto e Nuvola Rossa con la conseguente rappresaglia da parte del 7mo Cavalleria.
Il risultato furono quattro episodi: Le cheval de fer (1970), L’homme au poing d‘acier (1970), La piste des Sioux (1971) e Le general Tete Jaune (1971). In essi viene raccontata la storia della costruzione di una linea transcontinentale, la Union Pacific, attraverso la terra dei Sioux. I disagi derivati dalla costruzione della strada ferrata sulla popolazione pellerossa, accentuata dagli incidenti creati ad arte dalla concorrente Central Pacific, scatenano una loro feroce reazione guidata da Toro Seduto e Nuvola Rossa con la conseguente rappresaglia da parte del 7mo Cavalleria.
Nel corso
della lunga storia Charlier ha
inserito alcuni personaggi che sono entrati a pieno titolo nell’epopea di Blueberry.
Facciamo la conoscenza di Red Neck, che diventa inseparabile con Jimmy Mac
Clure: i due, oltre che essere amanti dell’alcool, si rivelano fondamentali “spalle”
per Mike aiutandolo spesso a uscire da situazioni di estremo pericolo. Poi c’è
il generale Dodge [maggior generale Grenville M. Dodge, 1831-1915] che durante
la guerra civile apprendiamo essere stato la causa del naso rotto di Blueberry
(evento mostrato successivamente in un episodio della serie sulla giovinezza),
il quale richiede l’aiuto del focoso militare per risolvere i problemi creatisi
con i pellerossa durante la costruzione della linea ferroviaria. Entra a far
parte di quell’universo anche la prima figura femminile che ciclicamente
intersecherà le avventure di Mike, la grassona Guffie Palmer, sedicente
direttrice di una compagnia di guitti, in realtà tenutaria di un bordello
itinerante; Guffie, fatte le debite differenze, ricorda la Bianca Castafiore
creata da Hergé nell’universo maschilista di Tintin.
Ben
delineato è il pistolero Jethro Steelfingers, cosiddetto per una protesi di ferro
che sostituisce una mano tagliata dai Sioux in un vecchio scontro, incarnazione
dei cattivi interpretati sul grande schermo da Jack Palance e che si rivela per
Mike un antagonista di tutto rispetto al soldo della Central Pacific. Come si
conviene a ogni cattivo di una storia manichea, anche Jethro finirà male,
vittima dei propri intrighi. Nell’ultima parte della storia entra in scena il
generale Mac Allister, un ottuso e sanguinario militarista che Charlier ricava dalla controversa
figura del Generale Custer. E, di fatto, Allister perpetra un genocidio di inermi indiani, un
atto di accusa che l’autore riprende dalla cultura revisionista di quegli anni
sulla conquista del west, che ebbe il suo acme nei celebri film Soldato blu, sul massacro di nativi americani
a Sand Creek, e Il piccolo grande uomo.
Il racconto sullo scontro fra cavalleggeri e Sioux e Cheyennes è da antologia! I ripetuti attacchi e inseguimenti da una parte e dall’altra e il susseguirsi di colpi di scena mantengono alta la tensione dalla prima all’ultima pagina, a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, della maestria di Charlier nel saper costruire una trama avventurosa. Forse sembra un poco esagerata la continua esibizione, che rasenta l’inverosimile, dell’ingegno di Mike nello sfuggire alle continue trappole tesegli dagli avversari e dal destino! Tale modo di costruire una storia ovviamente era dettato, oltre che dalla bravura del soggettista, anche dalla prepubblicazione a puntate di due pagine alla volta sul settimanale Pilote.
Il racconto sullo scontro fra cavalleggeri e Sioux e Cheyennes è da antologia! I ripetuti attacchi e inseguimenti da una parte e dall’altra e il susseguirsi di colpi di scena mantengono alta la tensione dalla prima all’ultima pagina, a dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, della maestria di Charlier nel saper costruire una trama avventurosa. Forse sembra un poco esagerata la continua esibizione, che rasenta l’inverosimile, dell’ingegno di Mike nello sfuggire alle continue trappole tesegli dagli avversari e dal destino! Tale modo di costruire una storia ovviamente era dettato, oltre che dalla bravura del soggettista, anche dalla prepubblicazione a puntate di due pagine alla volta sul settimanale Pilote.
Nel
corso della storia Mike è ripetutamente accusato di parteggiare per il popolo
rosso, caratteristica che lo rendeva particolare nel panorama degli eroi
western dell’epoca; viene anche incolpato ingiustamente di avere sottratto 300.000$
destinati alle paghe degli operai della ferrovia, espediente, quest’ultimo, che
Charlier riutilizzerà in seguito,
sviluppandolo in maniera molto più complessa e drammatica, nel lungo ciclo
sull’oro confederato.
Per
quanto concerne l’arte di Giraud,
l’artista inizia a sentire il personaggio come una propria creatura,
dimostrando una maggior scioltezza nella costruzione delle tavole, zeppe di
particolari e di pennellate di nero: siamo ancora lontani dal nitore dell’Incal di
Moebius e da Mister Blueberry, però, che potenza
di disegno!
7. Le cheval
de fer
Pilote dal n.370 del 24/11/1966
al n.392 del 27/04/1967
Album Dargaud nel 1970
8. L'homme au
poing d'acier
Pilote dal n.397 del 01/06/1967
al n.419 del 02/11/1967
Album Dargaud nel 1970
9. La piste
des Sioux
Pilote dal n.427 del 28/12/1967
al n.449 del 30/05/1968
Album Dargaud nel 1971
10. Général
"Tête Jaune"
Pilote dal n.453 del 27/06/1968
al n.476 del 05/12/1968
Album
Dargaud nel 1971
Nessun commento:
Posta un commento