Nel panorama che ha rivoluzionato in Francia la BD negli anni
60-70 un nome merita una menzione per il suo graffiante stile grafico,
visionario come pochi, allucinogeno come nessun altro, parliamo di Philippe Druillet. Un autore che ha
saputo creare un universo fantastico assolutamente personale, pur contaminato
all’inizio da influenze di vari stili, come vedremo. La Magic Press ha
pubblicato un volume contenente l’integrale della saga del suo personaggio più
celebre, Lone
Sloane. Il formato è un forse troppo piccolo per fare apprezzare i
suoi primi disegni, molto particolareggiati, però è un’occasione per rileggere
questa saga unica nel suo genere.
In effetti non si tratta di un‘integrale sull’eroe spaziale
perché manca la primissima storia pubblicata presso l’editore Eric Losfeld nel
1966, in compenso contiene tutti racconti che hanno reso celebre la saga
spaziale presso il grande pubblico, compresi i due inediti in Italia Gail e
Delirius 2. Inoltre Sloane è
protagonista, sotto le vesti del mercenario Matho, nella trilogia di Salammbô, un altro volume tradotto
dalla Magic Press di cui parleremo.
Druillet, cresciuto leggendo i maestri franco-belgi Hergé, Jacobs,
Vandersteen, Macherot e Franquin e quelli statunitensi Alex Raymond, Phil
Davis, Lee Falk, inizia a lavorare facendo il fotografo, poi decide di andare
nella redazione del giornale Chou-Chou per mostrare i propri disegni.
Sfortunatamente si presenta nel giorno della sua chiusura, ma lì incontra Jean-Claude Forest che lo spinge a
illustrare i romanzi di sci-fi per le collane Fiction e Galaxie. Poi va nelle
redazioni di Vaillant, dove incontra
Raymond Poivet e Lucien Nortier, le due colonne del
settimanale, e di Pilote, dove René Goscinny lo rimanda indietro
dicendogli che è venuto troppo presto (per come si immagina di impostare nel
futuro il suo giornale), salvo poi scrivergli un’entusiastica prefazione al
primo volume Dargaud.
A quel punto, nel 1966, incontra l’editore Eric Losfeld che
pubblica all’epoca Barbarella di
Forest, un’opera che Druillet tiene
in molta considerazione. Losfeld, pur non sapendo niente di fumetti, è l’unico
che si può permettere di editare volumi al di fuori degli schemi classici.
Per stimolarlo a vendere, l’editore lo spinge a disegnare
calcando la mano sull’aspetto erotico. A detta di Druillet, pur non essendo
Losfeld uno che paghi i propri collaboratori, riesce comunque a strappargli
alla fine 3000 franchi dell’epoca sulle vendite, pagati di
volta in volta a 100-200 franchi dopo sceneggiate umilianti per l’autore.
Il suo primo volume nella celebre collana Le Terrain Vague si
intitola Lone Sloane, le mystère des abîmes, un racconto che
inizia a metà strada fra l’heroic fantasy e l’erotico per finire in una specie
di “orgasmo cosmico”, in cui il suo stile grafico è ancora lontano da quello
particolarissimo con cui è noto nel mondo del fumetto.
L’anno della svolta è il 1970 quando entra alla Dargaud e
pubblica sul settimanale Pilote i sei
capitoli che, riuniti successivamente, compongono il volume della collana
Histoires fantastiques Les six voyages de
Lone Sloane (1972), tradotto l’anno successivo dalla Mondadori con il
titolo I viaggi straordinari di Lone
Sloane.
La storia è quella di un avventuriero galattico che scorazza
per la galassia sulla sua astronave O Sidarta (reminiscenze letterarie o
religiose?) prendendosi gioco di pirati, pianeti, dei, imperatori e creature da
incubi lovecraftiani.
I disegni sono di una potenza incredibile, rivoluzionaria,
basati su di un misto di arte gotica, barocca, indù e Op art, con richiami a
Escher e al miglior John Buscema, quello di Silver Surfer, con smantellamento
della tipica suddivisione in vignette nelle sue tavole, qualcosa che prima di
lui in Francia aveva osato solo René
Pellos negli anni Quaranta in Futuropolis!
Ogni tavola è un’incredibile esplosione di colori e immagini
mecha.
L’autore non riesce a spiegare come mai ci sia stata questa
soluzione di continuo fra il primo racconto di Sloane del 1966, disegnato francamente male anche per i canoni
dell’epoca, e quello stupefacente, successivo, apparso su Pilote.
Di quel periodo ricorda che Jean Giraud gli stava dietro la schiena chiedendogli come mai non
squadrasse il foglio per le vignette e non tenesse in nessun conto la
prospettiva all’interno della tavola ma lui non lo ascoltava, conservando nella
memoria solo i consigli di Gir sulla
tecnica.
Per le sue storie su Pilote
non ha avuto alcuna censura, solo due volte dei richiami per mostri e colori
troppo aggressivi!
Due anni dopo, con la collaborazione di Jacques Lob alla scrittura del soggetto, pubblica il seguito,
Delirius consolidando la fama di grafico rivoluzionario.
La storia narra di un furto galattico che il nostro deve
portare a compimento nel pianeta Delirius, il cui nome è tutto un programma.
Il quarto capitolo di Lone
Sloane è Gaïl (Dargaud, 1978).
Come avverte l’autore, le prime otto tavole sono del 1974.
In mezzo, prima della conclusione dell’episodio, c’è l’orrore e la disperazione de La Nuit, di cui diremo prossimamente
Quindi l’episodio risente di quella disperata angoscia che attanaglia l’animo dell’artista. Impressionanti le foto della moglie Nicole, soprattutto quella incorniciata nelle assurde strutture create dall’artista!
In mezzo, prima della conclusione dell’episodio, c’è l’orrore e la disperazione de La Nuit, di cui diremo prossimamente
Quindi l’episodio risente di quella disperata angoscia che attanaglia l’animo dell’artista. Impressionanti le foto della moglie Nicole, soprattutto quella incorniciata nelle assurde strutture create dall’artista!
Nel 2000 crea il quinto capitolo della saga spaziale, Chaos,
per le edizioni Albin Michel, che ripubblicano le sue opere a fumetti e poi un
volume antologico, Les Univers de Druillet (Albin Michel 2003).
Chaos è frutto di un’ulteriore evoluzione del suo disegno,
con immagini che nascono da oggetti fotografati sovrapposti e ripetuti più
volte in una stessa tavola.
Un disegno più schizoide e nel medesimo tempo più
equilibrato, ma sempre di altissima qualità.
Infine, ha disegnato l’ultimo episodio del solitario
Sloane, Delirius II per la collana Drugstore
(Glénat, 2012).
Lone Sloane
Cronologia
1 - Le mystère des abîmes
di Philippe Druillet (t/d)
volume Eric Losfeld 1966
inedito in italia
2 - Les six voyages de Lone Sloane
di Philippe Druillet (t/d)
Dargaud 1972
- Le trône du dieu noir
Pilote
n.538 del 1970
- Il trono del dio nero
Horror 13, Gino Sansoni 1971
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
- Le îles du vent sauvage
Pilote
n.553 del 1970
- Le isole del vento selvaggio
Horror 15, Gino Sansoni 1971
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
Pilote
n.562 del 1970
- Rose
Horror 16, Gino Sansoni 1971
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
Pilote
n.569 del 1970
- Il ponte sulle stelle
Horror 14, Gino Sansoni 1971
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
Pilote
n.578 del 1970
- Sidarta
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
Pilote
n.598 del 1972
- Terra
I viaggi fantastici di Lone Sloane, Mondadori
1973
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
3. Délirius
testi di Jacques Lob e disegni di Druillet
Pilote dal n.651 al n.666 del 1970
Dargaud 1973
-
Delirius!
volume
Il piacere della paura, Mondadori
1973
Il
Mago dal n.28 al n.35, Mondadori 1974/75
volume
Vertige, Edizioni Di 2003
Lone Sloane - L’Integrale, Magic
Press 2016
4. Gaïl
testi e disegni di Druillet
Metal Hurlant dal n.18 al 20 e dal 22
al 27 del 1977
Volume Philippe Druillet 1978
-
Gail
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
5 - Salammbô
testi e disegni di Druillet
Les Humanoïdes Associés 1980
- Salambò
Pilot dal n.13 al n.16, Nuova Frontiera 1983
Salambò - L’Integrale, Magic Press 2016
6 – Carthage
testi e disegni di Druillet
Dargaud 1982
- Cartagine
Salambò - L’Integrale, Magic Press 2016
7 – Matho
testi e disegni di Druillet
Dargaud 1986
- Matho
Salambò - L’Integrale, Magic Press 2016
8 – Chaos
testi e disegni di Druillet
Albin Michel 2000
- Caos
volume Vertige, Grifo 2001
Lone Sloane - L’Integrale, Magic Press 2016
9 - Delirius 2
testi di Jacques Lob e Benjamin Legrand e disegni di Druillet
Drugstore 2012
- Delirius 2
Lone Sloane - L’Integrale - L’Integrale, 2016, Magic Press
2 commenti:
salve a tutti . sono un grande estimatore della bede' francese . vorrei sapere , e lo dico senza ironia , se entrambe le storie sono un delirio senza ne capo ne coda o hanno un senso di lettura ?
vale la pena acquistare i volumi della magic press ?
grazie .
Se le due storie a cui si riferisce sono Delirius e Delirius 2, si, hanno un senso e una continuity. I volumi Magic Press, secondo noi sono da prendere, almeno finché qualcuno non pubblicherà l'integrale in formato più grande, cosa molto improbabile purtroppo.
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