venerdì 12 agosto 2016

Bruxelles, quando la BD ispira una città - parte prima


Di Bruxelles, capitale europea del fumetto, abbiamo parlato nel blog. Ma ritornare a visitarla è sempre emozionante per un bedefilo. Non desideriamo parlare delle sue innegabili bellezze turistiche e gastronomiche né dei pressanti e numerosi problemi socio-politici, che esulano dal nostro interesse. Preferiamo soffermarci sugli aspetti fumettistici e vedere come appare oggi a un bedefilo.





Innanzi tutto nessuna città europea vanta un cospicuo numero di pubblicazioni che guidano il turista alla scoperta del suo volto fumettistico, segno di una importanza che i belgi riconoscono alla BD. Vediamoli.
1) Bruxelles dans la BD-La BD dans Bruxelles, Versante Sud, 2004. Il volumetto è un itinerario alla scoperta dei luoghi cittadini dedicati alla BD. Il testo di Thibaut Vandorselaer   descrive tali luoghi. Riccamente illustrato da vignette degli autori franco-belgi.




2) L’Expo 58 et les Fifties, Collection Au fil de la BD, Versant Sud, 2007. Il volume, dedicato all’esposizione universale del 1958, quella dell’Atomium, riporta le tante vignette che in quegli anni i settimanali Spirou e Tintin dedicarono alla fiera. Il testo è di Pierre Sthépany.




3) Balades BD, 180°éditions, 2012. Il testo di Philippe Descloux accompagna il turista nei vari quartieri della città proponendogli i tanti murales che abbelliscono le strade e che allietano il cuore di un bedefilo facendolo sentire a casa propria.





4) Bruxelles BD, 180°éditions, 2012. Il testo di Philippe Descloux spiega i musei dedicati alla BD, le librerie di BD e le fumetterie, con molte foto. Anche questo un volume imperdibile come gli altri.
C’è poi un quinto volume di cui parleremo prossimamente.


Questa è, dunque, l’immagine di copertina che la città offre all’appassionato bedefilo. Ma la realtà sta cambiando, forse anche per i problemi sociali di cui dicevamo all’inizio.
Passeggiando per le strade l’effetto dei murales dedicati ai nostri amati eroi è sbiadito anche perché nelle zone inferiori, che toccano i marciapiedi, dei singoli murales ci sono orribili imbrattamenti dei soliti grafitari iconoclasti.


Anche l’irriverente statua di Gaston Lagaffe, in cima alla scalinata di rue des Sables avrebbe bisogno di una riverniciata ai colori, un poco usurati.


Il Centre Belge de la Bande Dessinée, nel magazzino liberty di Horta, è sempre un bel posto da visitare.











Al primo piano ha assunto un aspetto molto didattico, infatti le vecchie bacheche con numerose tavole originali di vari autori sono state sostituite da pannelli esplicativi sulla realizzazione delle varie fasi che portano alla nascita di un fumetto: una sistemazione più adatta a scolaresche che ai bedefili, i quali forse preferirebbero vedere quanti più “tesori” possibili! Indubbiamente in quel luogo sacro per un bedefilo lascia sconcertati l’assenza totale di tavole originali dei quattro grandi autori, Hergé, Jacobs, Jijé e Franquin. Possibile che dopo tanti anni di vita del museo, nessun collezionista belga abbia sentito il bisogno di regalare a questa encomiabile realtà almeno una tavola posseduta dei suddetti big?







Le librerie interamente dedicate ai fumetti, raggruppate soprattutto nella centrale Avenue Anspach sono sempre da consigliare e assolutamente da visitare per la bellezza delle esposizioni e la ricchezza di pubblicazioni proposte!
Nei centri FNAC da una parte gli albi cartonati, più o meno recenti, in lingua francese e dall’altra gli stessi titoli in versione brossurata (quindi meno costosa) in lingua fiamminga.




In tanti negozi e supermercati impera incontrastata l’immagine di Tintin, mentre nelle strade ricordavamo un maggior numero di dediche a personaggi del fumetto, sovrapposte ai nomi delle singole strade, segno anche questo che la capitale europea della BD ha altro a cui pensare! 

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