venerdì 7 ottobre 2016

Il Medio Evo di Yves le Loup


Quando si parla di Medioevo nei fumetti un nome balza subito alla memoria, Prince Valiant, la saga medievale disegnata per quarant’anni da Harold “Hal” Foster. Dopo di lui molti autori si sono cimentati con fumetti ambientati nel medesimo periodo storico creando cloni del personaggio di Foster.


Anche nella BD sono tantissime le serie  ambientate nel medioevo, soprattutto negli ultimi anni, in cui si mescolano esoterismo, magia, religione, Storia e Fantasy, formando un sottogenere a se stante incentrato sui cavalieri Templari, i Catari e le Crociate. Nel genere Fantasy dominano le produzioni della  casa editrice Delcourt, soprattutto dopo aver acquistato la Soleil, anch’essa specializzata in quel genere fantastico.


La Cosmo ha tradotto molte serie cavalleresche e Fantasy, alcune interessanti, altre meno. Ma per rimanere nell’alveo più precisamente storico del Medioevo, non mancano alcune pregevoli BD. Iniziamo con Yves le Loup e proseguiremo con Chevalier Ardent, Jehanne, Vasco, Jhen, Les Tours de Bois-Maury, Ramiro per finire con Les Compagnons du crepuscule.


Il prode Yves le Loup è il figlio di un boscaiolo e della sorella del re Artù di Bretagna. Vive nel cuore della foresta di Broceliande dove apprende il linguaggio dei lupi e per questo è soprannominato dagli amici Le Loup. Grazie al proprio valore diviene ben presto Cavaliere della Tavola Rotonda accanto a Gauvain, Perceval, Lancelot e altri leggendari cavalieri di Artù. Come si addice a un nobile e prode cavaliere percorre le lande del mondo soccorrendo i più deboli e i più poveri contro i soprusi dei tiranni.


Nato nel 1947 sulle pagine del settimanale comunista Vaillant, sottotitolato Le journal le plus captivant, su soggetti di Jean Ollivier e disegnata fino al 1965 da René Bastard, con un breve interludio nel 1960-’61 in cui il personaggio è affidato a Edouardo Coelho, Yves le Loup rappresenta la risposta francese al Prince Valiant.


È sufficiente guardare le tavole di Bastard per capire quale sia stata la sua fonte di ispirazione. Ma laddove Valiant è figlio di un re, nel settimanale comunista Yves è un figlio del popolo, fiero delle proprie umili origini, che considera la corte di Artù non come un mitico consesso di nobili di animo e di spirito, bensì come un’accozzaglia di benestanti.


I soggetti di Ollivier, inoltre, risentono della politica editoriale del settimanale di sinistra, infatti denunciano talvolta la nefasta influenza di credenze religiose perniciose, come quella del Santo Graal, riducendole a mere superstizioni per animi semplici, senza per questo evitare di immergere la serie in un’ambientazione fantastica, densa di fate e magia. Il grafismo di Bastard, pur senza raggiungere il livello di Foster, è abbastanza gradevole anche se sembra più quello di un illustratore che di un autore dii fumetti.


Non esistono molti albi sul personaggio, in accordo con la politica editoriale del settimanale Vaillant che ha dedicato poco spazio alle riedizioni in volume delle sue storie migliori, fatto questo che ha contribuito alla chiusura della gloriosa testata. Glénat ha iniziato recentemente una riedizione integrale e nel 1999 il Musée de la Bande Dessinée di Angoulème ha prodotto un volume nella collezione La Bibliothèque du 9e Art con un episodio del 1951.


Abbiamo recuperato la prima storia, il racconto L’enfance du preux, che riproduciamo, in quanto il personaggio è assolutamente inedito in Italia. La storia è stata pubblicata su Vaillant dal n.112 del 3 luglio 1947 al n.139 dell’8 gennaio 1948, e in un volume del 1954.






























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