Luglio
1881, stazione di Tucson in Arizona. L’inizio di Mister Blueberry (1995) riprende un
classico tema della cinematografia western: l’arrivo di un treno da cui
scendono dei protagonisti, come mirabilmente mostrato in C’era una volta il west di Sergio Leone a Mezzogiorno di Fuoco di Fred Zinnemann. Infatti la prima vignetta ci mostra, dall’alto, un tipico treno a
vapore sulle rotaie.
Fra la folla circostante si intravedono di spalle anche
due cinesi, tanto per ricordare ai lettori che l’epopea della costruzione delle
ferrovie fu vissuta e sofferta dagli emigrati della Cina, argomento affrontato
su Chinaman di Olivier Ta,
in arte Ta-Duc. Dal treno scendono il
sedicente scrittore John Meredith Campbell,
e il suo giovane aiutante e “ghost writer” William
Parker, detto Billy, molto
prevenuto nei confronti del “puzzolente” ovest.
Primo
episodio dell’ultimo ciclo di Blueberry, Mister Blueberry è interamente
scritto e disegnato per la Dargaud da Jean
Giraud dopo la morte di Jean-Michel
Charlier.
Gli altri episodi che completano il racconto sono Ombres sur
Tombstone (1997), Geronimo l’apache
(1999), OK
Corral (2003), Dust (2005) e un Hos-Série intitolato Apaches
(2007).
In
questo ciclo cambiano tutti i personaggi che girano attorno al nostro eroe. Non
ci sono più Chihuahua Pearl, Red Neck né Jimmy Mc Clure, su quest’ultimo l’autore ci fa sapere che è
proprietario di un bar a Santa Fé, meta di un prossimo viaggio di Mike.
Mister Campbell è
venuto nel selvaggio west alla ricerca di Blueberry
per scrivere le di lui memorie da pubblicare presso un editore dell’Est.
Alla
fine del XIX sec. iniziò la glorificazione romantica del selvaggio West e dei
suoi protagonisti grazie a storie romanzate pubblicate sulle dime novel e a illustrazioni
eseguite sul posto da vari pittori, fra i quali: George Catlin, Frederic
Remington e Charles Schreyvogel.
Per Campbell,
forse, Giraud si è rifatto alla
figura di Ned Buntline, pseudonimo dello scrittore e giornalista Edward
Zane Carroll Judson, il
quale, dal 1869, con grande intuito scrisse storie inventate su Buffalo Bill, Davy Crockett, Daniel Boone
and Kit
Carson, contribuendo in maniera determinante e prima ancora
del cinematografo a creare nell’immaginario popolare statunitense
un’idea romantica ed eroica sulla conquista del West e sui suoi protagonisti.
In questo caso, però, la figura del rubicondo scrittore è un poco sopra le
righe, descritto come sbruffone, perennemente affamato (pantagruelici i suoi pranzi
a base di cucina messicana), costretto a scontrarsi con la violenta realtà di
Tombstone, cittadina di frontiera dalla quale vuole fuggire. Realtà che, invece,
fa diventare uomo il suo aiutante, come a voler ribadire il concetto che il Far
West era una dura frontiera dove si diventava subito uomini o si soccombeva.
La
trama del racconto ci immerge nella caotica vita di Tombstone, il cui epicentro
risulta il Dunhill Saloon, il cui ambiente è ben delineato dall’autore e da lui
è così definito, tramite un comprimario: “Se Tombstone è come un grosso nido di
serpenti, il Dunhill contiene tutto il loro veleno!”
Giraud presenta
anche alcuni protagonisti dell’epopea western, i fratelli Wyatt, Virgil e Simon
(in realtà si chiamava Morgan) Earp, Doc Holliday, tutti celebri pistoleri e giocatori d’azzardo,
protagonisti di un evento dell’epopea western, che più ha colpito la fantasia,
la sfida all’OK Corral, di cui ricordiamo le numerose trasposizioni
cinematografiche e l’ottima versione a fumetti del compianto Rino Albertarelli per la serie Bonelli I Protagonisti del
West.
Quindi siamo in piena atmosfera western! Per la cronaca, il
succitato Buntline conobbe realmente questi pistoleri, anzi leggenda o storia
vuole che regalò loro, oltre che allo sceriffo Bat Masterson di Dodge City, un modello speciale della pistola Colt
con canna allungata a 12 pollici, denominata Buntline Special e da lui
commissionata alla Colt's Manufacturing Company!
Nel
racconto hanno un grande rilievo anche i loro avversari in quel famoso duello, la
cui eco, pur durando nella realtà solo 30 secondi, perdura fino a oggi. Infatti
troviamo i fratelli Ike e Billy Clanton, Billy
Claiborne, Frank e Tom McLaury e perfino Johnny Ringo. Le loro vite si
intrecciarono realmente con quelle dei fratelli Wyatt e di Holliday, in una
maniera difficile da riassumere in poche parole!
Wyatt Earp
indirizza Campbell verso il Dunhill,
dove potrà trovare Blueberry, in
questo modo: “Seguite la strada
principale e piomberete dritto sul Dunhill! È là che Blueberry vive la sua vita
e gioca la sua anima!” E, di fatto, scopriamo un Blueberry non più in uniforme, imborghesito e perfino lettore di
Moby Dick, infognato in una cittadina, completamente distaccato dalla frenesia
del mondo che lo circonda, intento esclusivamente a giocare a poker da vero
professionista. Insomma
una persona qualunque che poco o nulla ha da spartire con l’esuberante
personaggio delle precedenti storie.
In
pratica Giraud conclude la
rivoluzione copernicana sul personaggio iniziata nel precedente episodio Arizona love!
Il
bello di questo ultimo ciclo è che la trama principale del duello si intreccia con
una secondaria imperniata sulla figura di Geronimo,
il grande e valoroso capo degli Apache Chiricahuas. Utilizzando la tecnica dei flashback, l’autore ci racconta un particolare
periodo nella vita di Mike, rievocata
a beneficio nostro e di Mr. Campbell,
quando, nove mesi dopo la fine della guerra civile, fu inviato in missione a
Fort Mescalero. In quella occasione si scontrò con Geronimo. Alla fine della rievocazione l’autore avverte che in
seguito a quegli eventi Mike fu trasferito
a Fort Navajo, quindi si tratta di un racconto prequel che chiude il cerchio
delle avventure di Mirtillo. Le due
trame finiscono poi per confluire in un unico racconto e in questo Giraud ha dimostrato una grande
maestria!
Nel
corso del racconto emerge la figura femminile di Dorée Malone, cantautrice meno spregiudicata di Chihuahua Pearl, che sembra interessare
Mike, ma non sappiamo fino a che
punto.
Vera
protagonista della storia è la popolazione della cittadina di Tombstone, in
continuo e incessante movimento per tutta la durata del racconto: le vignette
sono sempre affollate da un enorme numero di personaggi principali e secondari
e da comparse; mentre si guardano le vignette sembra quasi di sentire il sottofondo di brusio e di urla dei
bravi cittadini e degli esuberanti cow-boys venuti a divertirsi in città. Ci sono lunghe sequenze senza il nostro eroe, ridotto
quasi a comprimario, coinvolto marginalmente nel celebre evento: se non fosse
per i ricordi su Geronimo, in cui
ritroviamo le atmosfere del primo Blueberry, si farebbe fatica ad accreditare tale
racconto come facente parte della sua cronologia.
Con
l’ultimo episodio, Dust, il più lungo dell’intera saga con le sue 68
tavole, finisce l’epopea disegnata da Giraud.
In realtà nel 2007, l’autore ha poi riunito le tavole dedicate ai ricordi su Geronimo, aggiungendo alcune vignette
di raccordo per farne un racconto a se stante, pubblicandolo come Hors-Série con
il titolo di Apaches.
Tutte
le tavole sono disegnate al meglio da Giraud,
con scene, come quelle del duello che ricordano molto il Moebius dell’Incal. Cambia il disegno in quarta di copertina
con un Blueberry con vestito nero e
cappello bianco e mano sul calcio della pistola.
Nel
2012, purtroppo, scompare il maestro del fumetto francese, lasciandoci orfani delle
sue stupende scenografie western e della sua arte imaginifica. Fino a oggi non
si parla di una ripresa della saga, anche se non mancano autori capaci di
riprendere le fila del discorso: per esempio Michel Rouge (Marshall Blueberry, Comanche), Yves Swolf (Durango) François
Boucq che con il soggettista Alejandro
Jodorowsky, collaboratore di Moebius per il fondamentale
Incal, ha dato
vita a The
Bouncer, un western che deve molto a Blueberry.
Prosegue,
invece, senza sosta la serie parallela sulla giovinezza del nostro eroe, con
soggetti di François Corteggiani e
disegni di Michel-Blanc Dumont (Jonathan Cartland),
ma questa è un’altra storia.
Mister Blueberry
testo
e disegni di Jean Giraud
James Garner - Maverick |
1 - Mister Blueberry (Blueberry
23)
Album Dargaud 1995
-
Mister Blueberry
L'Eternauta Presenta n.161,
editrice Comic Art 1996
L’Eternauta Presenta n.196,
editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.27 al n.30 del
2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 13, Editoriale
Aurea 2014
Collana Western 14, Gazzetta
dello Sport 2014
2 - Ombres sur Tombstone (Blueberry 24)
Album
Dargaud 1997
- Ombre su Tombstone
L'Eternauta Presenta n.175,
editrice Comic Art 1998
L'Eternauta Presenta n.197,
editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.31 al n.34 del
2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 13, Editoriale
Aurea 2014
Collana Western 14, Gazzetta
dello Sport 2014
3 - Geronimo l’apache (Blueberry 25)
BoDoï dal n.22 al n.24 (1999)
Album Dargaud 1999
Album Dargaud 1999
- Geronimo l’apache
L'Eternauta Presenta 192
1999 editrice Comic Art;
Skorpio dal n.35 al n.38 del
2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 14, Editoriale
Aurea 2014
Collana Western 15, Gazzetta
dello Sport 2014
4 - O.K. Corral (Blueberry 26)
Album
Dargaud 2003
- O.K. Corral
(volume) Alessandro Editore
2003
Skorpio dal n.39 al n.42 del
2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 14, Editoriale
Aurea 2014
Collana Western 15, Gazzetta
dello Sport 2014
5 - Dust (Blueberry 27)
Album Dargaud 2005
- Dust
(volume) Alessandro Editore
2005
Skorpio dal n.43 al n.48 del
2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 15, Editoriale
Aurea 2014
Collana Western 16, Gazzetta
dello Sport 2014
HS - Apaches (Blueberry fuori collana)
Album Dargaud 2007
- Apaches
(volume) Alessandro Editore
2008
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