martedì 25 novembre 2014

Mister Blueberry, l'ultimo ciclo


Luglio 1881, stazione di Tucson in Arizona. L’inizio di Mister Blueberry (1995) riprende un classico tema della cinematografia western: l’arrivo di un treno da cui scendono dei protagonisti, come mirabilmente mostrato in C’era una volta il west di Sergio Leone a Mezzogiorno di Fuoco di Fred Zinnemann. Infatti la prima vignetta ci mostra, dall’alto, un tipico treno a vapore sulle rotaie.


Fra la folla circostante si intravedono di spalle anche due cinesi, tanto per ricordare ai lettori che l’epopea della costruzione delle ferrovie fu vissuta e sofferta dagli emigrati della Cina, argomento affrontato su Chinaman di Olivier Ta, in arte Ta-Duc. Dal treno scendono il sedicente scrittore John Meredith Campbell, e il suo giovane aiutante e “ghost writer” William Parker, detto Billy, molto prevenuto nei confronti del “puzzolente” ovest.


Primo episodio dell’ultimo ciclo di Blueberry, Mister Blueberry è interamente scritto e disegnato per la Dargaud da Jean Giraud dopo la morte di Jean-Michel Charlier


Gli altri episodi che completano il racconto sono Ombres sur Tombstone (1997), Geronimo l’apache (1999), OK Corral (2003), Dust (2005) e un Hos-Série intitolato Apaches (2007).


In questo ciclo cambiano tutti i personaggi che girano attorno al nostro eroe. Non ci sono più Chihuahua Pearl, Red Neck Jimmy Mc Clure, su quest’ultimo l’autore ci fa sapere che è proprietario di un bar a Santa Fé, meta di un prossimo viaggio di Mike.
Mister Campbell è venuto nel selvaggio west alla ricerca di Blueberry per scrivere le di lui memorie da pubblicare presso un editore dell’Est.


Alla fine del XIX sec. iniziò la glorificazione romantica del selvaggio West e dei suoi protagonisti grazie a storie romanzate pubblicate sulle dime novel e a illustrazioni eseguite sul posto da vari pittori, fra i quali: George Catlin, Frederic Remington e Charles Schreyvogel. 


Per Campbell, forse, Giraud si è rifatto alla figura di Ned Buntline, pseudonimo dello scrittore e giornalista Edward Zane Carroll Judson, il quale, dal 1869, con grande intuito scrisse storie inventate su Buffalo Bill, Davy Crockett, Daniel Boone and Kit Carson, contribuendo in maniera determinante e prima ancora del cinematografo a creare nell’immaginario popolare statunitense un’idea romantica ed eroica sulla conquista del West e sui suoi protagonisti.


In questo caso, però, la figura del rubicondo scrittore è un poco sopra le righe, descritto come sbruffone, perennemente affamato (pantagruelici i suoi pranzi a base di cucina messicana), costretto a scontrarsi con la violenta realtà di Tombstone, cittadina di frontiera dalla quale vuole fuggire. Realtà che, invece, fa diventare uomo il suo aiutante, come a voler ribadire il concetto che il Far West era una dura frontiera dove si diventava subito uomini o si soccombeva.


La trama del racconto ci immerge nella caotica vita di Tombstone, il cui epicentro risulta il Dunhill Saloon, il cui ambiente è ben delineato dall’autore e da lui è così definito, tramite un comprimario: “Se Tombstone è come un grosso nido di serpenti, il Dunhill contiene tutto il loro veleno!” 
Giraud presenta anche alcuni protagonisti dell’epopea western, i fratelli Wyatt, Virgil e Simon (in realtà si chiamava Morgan) Earp, Doc Holliday, tutti celebri pistoleri e giocatori d’azzardo, protagonisti di un evento dell’epopea western, che più ha colpito la fantasia, la sfida all’OK Corral, di cui ricordiamo le numerose trasposizioni cinematografiche e l’ottima versione a fumetti del compianto Rino Albertarelli per la serie Bonelli I Protagonisti del West.


Quindi siamo in piena atmosfera western! Per la cronaca, il succitato Buntline conobbe realmente questi pistoleri, anzi leggenda o storia vuole che regalò loro, oltre che allo sceriffo Bat Masterson di Dodge City, un modello speciale della pistola Colt con canna allungata a 12 pollici, denominata Buntline Special e da lui commissionata alla Colt's Manufacturing Company!
Nel racconto hanno un grande rilievo anche i loro avversari in quel famoso duello, la cui eco, pur durando nella realtà solo 30 secondi, perdura fino a oggi. Infatti troviamo i fratelli Ike e Billy Clanton, Billy Claiborne, Frank e Tom McLaury e perfino Johnny Ringo. Le loro vite si intrecciarono realmente con quelle dei fratelli Wyatt e di Holliday, in una maniera difficile da riassumere in poche parole!


Wyatt Earp indirizza Campbell verso il Dunhill, dove potrà trovare Blueberry, in questo modo: “Seguite la strada principale e piomberete dritto sul Dunhill! È là che Blueberry vive la sua vita e gioca la sua anima!” E, di fatto, scopriamo un Blueberry non più in uniforme, imborghesito e perfino lettore di Moby Dick, infognato in una cittadina, completamente distaccato dalla frenesia del mondo che lo circonda, intento esclusivamente a giocare a poker da vero professionista. Insomma una persona qualunque che poco o nulla ha da spartire con l’esuberante personaggio delle precedenti storie.
In pratica Giraud conclude la rivoluzione copernicana sul personaggio iniziata nel precedente episodio Arizona love!


Il bello di questo ultimo ciclo è che la trama principale del duello si intreccia con una secondaria imperniata sulla figura di Geronimo, il grande e valoroso capo degli Apache Chiricahuas. Utilizzando la tecnica dei flashback, l’autore ci racconta un particolare periodo nella vita di Mike, rievocata a beneficio nostro e di Mr. Campbell, quando, nove mesi dopo la fine della guerra civile, fu inviato in missione a Fort Mescalero. In quella occasione si scontrò con Geronimo. Alla fine della rievocazione l’autore avverte che in seguito a quegli eventi Mike fu trasferito a Fort Navajo, quindi si tratta di un racconto prequel che chiude il cerchio delle avventure di Mirtillo. Le due trame finiscono poi per confluire in un unico racconto e in questo Giraud ha dimostrato una grande maestria!
Nel corso del racconto emerge la figura femminile di Dorée Malone, cantautrice meno spregiudicata di Chihuahua Pearl, che sembra interessare Mike, ma non sappiamo fino a che punto.


Vera protagonista della storia è la popolazione della cittadina di Tombstone, in continuo e incessante movimento per tutta la durata del racconto: le vignette sono sempre affollate da un enorme numero di personaggi principali e secondari e da comparse; mentre si guardano le vignette sembra quasi di sentire il sottofondo di brusio e di urla dei bravi cittadini e degli esuberanti cow-boys venuti a divertirsi in città. Ci sono lunghe sequenze senza il nostro eroe, ridotto quasi a comprimario, coinvolto marginalmente nel celebre evento: se non fosse per i ricordi su Geronimo, in cui ritroviamo le atmosfere del primo Blueberry, si farebbe fatica ad accreditare tale racconto come facente parte della sua cronologia.


Con l’ultimo episodio, Dust, il più lungo dell’intera saga con le sue 68 tavole, finisce l’epopea disegnata da Giraud. In realtà nel 2007, l’autore ha poi riunito le tavole dedicate ai ricordi su Geronimo, aggiungendo alcune vignette di raccordo per farne un racconto a se stante, pubblicandolo come Hors-Série con il titolo di Apaches.


Tutte le tavole sono disegnate al meglio da Giraud, con scene, come quelle del duello che ricordano molto il Moebius dell’Incal. Cambia il disegno in quarta di copertina con un Blueberry con vestito nero e cappello bianco e mano sul calcio della pistola.


Nel 2012, purtroppo, scompare il maestro del fumetto francese, lasciandoci orfani delle sue stupende scenografie western e della sua arte imaginifica. Fino a oggi non si parla di una ripresa della saga, anche se non mancano autori capaci di riprendere le fila del discorso: per esempio Michel Rouge (Marshall Blueberry, Comanche), Yves Swolf (Durango) François Boucq che con il soggettista Alejandro Jodorowsky, collaboratore di Moebius per il fondamentale Incal, ha dato vita a The Bouncer, un western che deve molto a Blueberry.



Prosegue, invece, senza sosta la serie parallela sulla giovinezza del nostro eroe, con soggetti di François Corteggiani e disegni di Michel-Blanc Dumont (Jonathan Cartland), ma questa è un’altra storia.

Mister Blueberry
testo e disegni di Jean Giraud

James Garner - Maverick

1 - Mister Blueberry (Blueberry 23)
Album Dargaud 1995

- Mister Blueberry
L'Eternauta Presenta n.161, editrice Comic Art 1996
L’Eternauta Presenta n.196, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.27 al n.30 del 2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 13, Editoriale Aurea 2014
Collana Western 14, Gazzetta dello Sport 2014

2 - Ombres sur Tombstone (Blueberry 24)
Album Dargaud 1997


- Ombre su Tombstone
L'Eternauta Presenta n.175, editrice Comic Art 1998
L'Eternauta Presenta n.197, editrice Comic Art 2000
Skorpio dal n.31 al n.34 del 2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 13, Editoriale Aurea 2014
Collana Western 14, Gazzetta dello Sport 2014


3 - Geronimo l’apache  (Blueberry 25)
BoDoï dal n.22 al n.24 (1999)
Album Dargaud 1999


- Geronimo l’apache
L'Eternauta Presenta 192 1999 editrice Comic Art;
Skorpio dal n.35 al n.38 del 2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 14, Editoriale Aurea 2014
Collana Western 15, Gazzetta dello Sport 2014


4 - O.K. Corral  (Blueberry 26)
Album Dargaud 2003

- O.K. Corral
(volume) Alessandro Editore 2003
Skorpio dal n.39 al n.42 del 2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 14, Editoriale Aurea 2014
Collana Western 15, Gazzetta dello Sport 2014


5 - Dust (Blueberry 27)
Album Dargaud 2005

- Dust
(volume) Alessandro Editore 2005
Skorpio dal n.43 al n.48 del 2012, Editoriale Aurea
albo Blueberry 15, Editoriale Aurea 2014
Collana Western 16, Gazzetta dello Sport 2014


HS -  Apaches (Blueberry fuori collana)
Album Dargaud 2007

- Apaches
(volume) Alessandro Editore 2008


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